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Ventimiglia: Save the Children, rischio che frontiere diventino cono d’ombra dei diritti umani. Disumane le immagini delle giovani migranti eritree prese a cinghiate dopo essere state scoperte su un camion, nel tentativo di attraversare il confine con la Francia.

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L’Organizzazione rinnova l’invito alle istituzioni italiane ed europee a mettere in primo piano la vita delle persone in ogni decisione sulle politiche migratorie, attivando vie sicure e regolari di accesso

 

È diventato virale il video che riprende un gruppo di giovani eritree, prese a cinghiate da un uomo e fatte scendere così da un camion, sul quale si trovavano nel tentativo di attraversare il confine con la Francia a Ventimiglia. Sono immagini disumane che purtroppo testimoniano la violenza a cui sono sottoposte le persone che fuggono in cerca di protezione, tra cui giovani donne e minori, anche in Europa, dove spesso non trovano un sistema che riconosca i loro diritti, li tratti con rispetto e dignità e li protegga. Lo afferma Save the Children, l’Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e le bambine a rischio e garantire loro un futuro.

Le frontiere continuano a essere uno dei posti più pericolosi per un migrante, rischiando di rappresentare in molti casi un cono d’ombra dei diritti umani, anche quando si tratta di confini tra Paesi europei. In mancanza di vie regolari e sicure, minori, giovani donne, famiglie con bambini, si spostano a piedi, nascosti sotto i camion o sui treni, trasportati in macchina in autostrada dai passeur, attraversano boschi e montagne pericolose tra Italia e Francia, spesso di notte, per superare confini blindati.

Invisibili, per chi non li vuole vedere, continuamente esposti al rischio di incidenti, abusi, tratta, violenze psicologiche e fisiche. Il nuovo Patto Europeo Asilo e Migrazione non risolve la situazione, a causa della persistente mancanza di vie regolari e sicure e di previsioni sul ricollocamento obbligatorio tra Stati Europei delle persone bisognose di protezione, entrambe misure urgenti e necessarie a prevenire i c.d. “movimenti secondari” attraverso le frontiere interne dell’UE, che mettono ad ulteriore rischio la vita di chi è costretto ad affrontarli.

Le giovani ragazze eritree sono state assistite e supportate dai team di Save the Children, presenti a Ventimiglia, in collaborazione con la Caritas Intemelia.

“Quello che è accaduto ci mostra come ancora una volta che la mancanza di vie regolari e sicure e di meccanismi di relocation costringe persone in cerca di protezione a viaggi pericolosi e a violenze. Il Patto europeo migrazione e asilo recentemente approvato non ha risolto questa situazione gravosa, servono misure di protezione alle frontiere. I minori migranti, le giovani donne e le famiglie che tentano di raggiungere un luogo sicuro in Europa, sono esposti a pericoli di ogni sorta e a rischi altissimi di violenza, tratta, sfruttamento fino a quello estremo di perdita della vita, come troppo spesso ci riportano le cronache. In vista dell’implementazione del Patto europeo, Save the Children rinnova l’invito alle istituzioni italiane ed europee a mettere al centro la vita e la tutela delle persone in ogni decisione sulle politiche migratorie. Tale impegno va accompagnato anche dall’apertura di vie regolari di accesso, tra cui corridoi umanitari e ricongiungimenti familiari più rapidi, ma anche meccanismi di relocation fra Stati membri dell’UE, come da anni chiediamo alle istituzioni” ha dichiarato Daniela Fatarella, Direttrice Generale di Save the Children.

 

 

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