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Stefano Mei a Radio Cusano Campus: “Gianmarco Tamberi sta bene, è solamente un po’ titubante. Un’ipotesi per il medagliere? Ho pronosticato 6-8 medaglie”

Vincere le Olimpiadi è come andare sulla Luna, come probabilità per l’uomo: andarci due volte, non ci è mai riuscito nessuno”scherza il presidente della FIDAL Stefano Mei, intervenuto a “Melting Sport” su Radio Cusano Campus e in radiovisione su Cusano Italia TV (canale 122 del digitale terrestre) dopo gli ultimi test sulle piste di atletica in vista di Parigi 2024.

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Allunaggi metaforici a parte, il primo nodo da sciogliere è lo stato di salute di Gianmarco Tamberi, portabandiera a Parigi 2024, che nei giorni scorsi ha tenuto gli appassionati olimpici col fiato sospeso. “Gianmarco sta bene, è solamente un po’ titubante: mancano 20 giorni alla sua gara e di fatto ha gareggiato solo ai campionati europei. Quando mi dice questa cosa gli dico “sì ma hai fatto 2,37, non 2,21” e lui, che è un perfezionista, risponde “però 2,29 l’ho spinato e non sono stato tranquillo nella terza prova”. Una volta che Gimbo sta bene fisicamente, niente gli è precluso” rassicura Mei. 

Anche per Marcell Jacobs, dopo i test di Rieti, le parole del presidente sono positive: “Marcell sta correndo, è in carico di lavoro, ha fatto questa simulazione sulla quale dobbiamo mettere la tara: tutto sommato, tra batteri,a semifinale e finale, è stata una progressione, e il lavoro sta pagando. Lui va a Parigi con questo 9’’92 di Turku, un bel biglietto da visita: se sta bene, il suo lo farà” rassicura Mei.

Tra gli atleti in vista anche Lorenzo Simonelli per gli ostacoli, anche se il presidente ci tiene a non fare torti a nessuno: “Lollo è stato con me lunedì scorso, poi è andato a fare questa gara ed è arrivato secondo dietro Hamilton. Mi ha mandato un messaggio con scritto “Presidente, a Parigi lo prendo”. Io incasso, è chiaro che è difficile, ma per questi ragazzi niente è impossibile”racconta Stefano Mei, fotografando come in epoca attuale l’atletica leggera mondiale sia ancora di più un campo estremamente competitivo. “L’atletica la fanno 211 paesi al mondo e di questi 70-80 possono vincere medaglie: non è un terno al lotto. L’atletica è tempi e misure, è precisa, però c’è una concorrenza è spietata e continua. I ragazzi sono pronti, vanno lì convinti dei propri mezzi”.

Un’ipotesi per il medagliere? “Io ho pronosticato incautamente, come dice Giovanni Malagò, 6-8 medaglie: questi ragazzi si meritano che io non sia scaramantico, perché mi hanno dimostrato negli anni di essere molto migliori di quanto il tifoso creda. Li conosco uno per uno, so quello che fanno, come gestiscono la loro vita sportiva e privata. Il mio sogno, dopo i 10 finalisti di Tokyo e i 15 di Budapest, è un incremento ulteriore, averne 17, magari 20 chissà: le medaglie fanno comodo, ma se fosse questo, il movimento avrebbe fatto anche il suo” ha concluso il presidente FIDAL.

Ascolta l’intervista: https://www.radiocusanocampus.it/it/stefano-mei-presidente-fidal-situazione-atletica-leggera-alle-olimpiadi-di-parigi

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