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Iran: il presidente argentino promette misure più severe contro il regime iraniano per il terrorismo

In una mossa significativa per affrontare le questioni di terrorismo di lunga data, il presidente argentino Javier Milei ha annunciato mercoledì i piani della sua amministrazione di approvare una legge che consenta processi in contumacia per reati gravi. Questo cambiamento legislativo mira principalmente a perseguire i funzionari iraniani implicati nell’esplosione del 1994 del centro ebraico AMIA a Buenos Aires, che provocò 85 morti e oltre 300 feriti.

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Parlando al Congresso ebraico mondiale, Milei ha indicato l’importanza di essere fermi contro il terrorismo. “Dobbiamo essere fermi e implacabili contro il terrorismo. Non c’è una sottile distinzione, solo il bene e il male”, ha dichiarato.

Le sue osservazioni evidenziano l’impegno dell’Argentina per la giustizia per le vittime dell’atto terroristico contro l’AMIA, un attacco attribuito ai militanti di Hezbollah che agiscono secondo le direttive del regime iraniano.

L’attentato all’AMIA, che ha devastato la comunità ebraica argentina e ha lasciato cicatrici durature sulla storia della nazione, ha visto pochi progressi nel tentativo di consegnare i suoi autori alla giustizia. Nonostante l’alto tribunale penale argentino abbia indicato la responsabilità dell’Iran e di Hezbollah, il regime di Teheran ha persistentemente negato il coinvolgimento e ha invece cercato di evitare di essere chiamato a risponderne corrompendo dei funzionari o sfruttando grandi interessi. La legge proposta da Milei consentirebbe all’Argentina di processare gli autori, anche in loro assenza. “Anche se potrebbero non essere mai costretti a scontare una pena, non saranno in grado di sfuggire alla condanna definitiva di una corte libera che dimostra la loro colpevolezza al mondo intero”, ha affermato.

Nel suo discorso, Milei ha anche criticato le precedenti amministrazioni argentine per la loro cattiva gestione dell’indagine, accusandole di negligenza, insabbiamenti e  manipolazione delle prove. Ha evidenziato la decisione di aprile della Corte penale superiore dell’Argentina

 

 

come un “enorme passo” verso la giustizia, ma ha riconosciuto che rimane ancora del lavoro da svolgere. “Scelgo di parlare, non di rimanere in silenzio. Alziamo la voce, non incrociamo le braccia. Scegliamo la vita perché qualsiasi altra cosa farebbe della morte un gioco”, ha affermato.

Milei ha collegato l’esplosione dell’AMIA alle recenti attività terroristiche globali. “Negli ultimi anni, è stato rivelato un legame con la Repubblica Islamica dell’Iran”, ha osservato, evidenziando il continuo coinvolgimento di Teheran nel sostenere attività terroristiche in tutto il mondo.

Assegnando più risorse per indagare sull’attentato dell’AMIA e migliorando le operazioni di intelligence, l’amministrazione di Milei sta adottando misure definitive per combattere il terrorismo e chiamarne gli autori a risponderne. Queste misure evidenziano la determinazione dell’Argentina ad affrontare il terrorismo a testa alta e assicurano che i responsabili di tali atti atroci siano sottoposti alla giustizia, indipendentemente dal passare del tempo o dalle barriere geografiche.

 

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