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L’UNHCR celebra i 73 anni della Convenzione sui Rifugiati, e sollecita un’adesione universale

Questo è una sintesi di quanto detto dalla portavoce dell’UNHCR Shabia Mantoo – alla quale il testo citato può essere attribuito – durante la conferenza stampa odierna al Palais des Nations di Ginevra.

Domenica 28 luglio, si celebra il 73° anniversario della Convenzione sui Rifugiati del 1951, pilastro della protezione dei rifugiati che ha salvato e protetto la vita di milioni di persone in tutto il mondo in fuga da guerre, violenze, persecuzioni e violazioni dei diritti umani.

La Convenzione sui Rifugiati e il suo Protocollo del 1967 stabiliscono la definizione internazionalmente riconosciuta di rifugiato e i diritti e l’assistenza a cui hanno diritto durante lo sfollamento. Milioni di persone in tutto il mondo continuano a ricevere protezione grazie ai principi sanciti da questi trattati.

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Al centro della Convenzione sui Rifugiati vi è il principio del diritto consuetudinario di non-refoulement, che vieta a uno Stato di rimpatriare una persona in un luogo dove la sua vita o la sua libertà sarebbero minacciate.

Importanti strumenti regionali sui rifugiati, come la Convenzione dell’Organizzazione dell’Unità Africana (OUA) del 1969, firmata da molti Stati africani, e la Dichiarazione di Cartagena del 1984 dalle Americhe, integrano la Convenzione sui Rifugiati e ne ampliano la definizione di rifugiato.

Ad oggi, 149 Stati in tutto il mondo hanno aderito alla Convenzione sui Rifugiati e/o al suo Protocollo del 1967. Questi sono riportati in un nuovo Dashboard sui Trattati e la Legislazione sui Rifugiati (RTLD), recentemente lanciato dall’UNHCR, che raccoglie gli sviluppi sui diversi strumenti internazionali e regionali sui rifugiati e sulla legislazione nazionale.

In vista dell’anniversario, l’UNHCR – in qualità di “guardiani” della Convenzione sui Rifugiati – esorta i rimanenti 46 Stati Membri e Osservatori delle Nazioni Unite ad aderirvi.

Un aumento delle adesioni alla Convenzione sui Rifugiati è stato osservato nella seconda metà del secolo scorso, in particolare negli anni ’60, all’inizio degli anni ’80 e negli anni ’90. Dal 2000, 13 Stati vi hanno aderito – i più recenti sono stati Nauru nel 2011 e il Sud Sudan nel 2018. È ancora necessario un maggiore impegno verso la Convenzione sui Rifugiati, in particolare tra gli Stati in Asia e in Medio Oriente, così come nei Caraibi e nel Pacifico.

L’adesione alla Convenzione sui Rifugiati non solo evidenzia la volontà di uno Stato di proteggere i rifugiati in conformità con gli obblighi legali internazionali, ma può anche aiutare a evitare attriti tra Stati su questioni legate ai rifugiati, riconoscendo che la concessione dell’asilo è un atto pacifico, umanitario e legale, piuttosto che un gesto politico o ostile.

Può anche aiutare a promuovere la cooperazione e la condivisione delle responsabilità di protezione dei rifugiati tra gli Stati, rafforzando la prevedibilità e la responsabilità a livello internazionale. È un segnale di sostegno ai principi del multilateralismo e della solidarietà internazionale che stanno alla base della protezione dei rifugiati.

Con 43.4 milioni di rifugiati attualmente protetti in Paesi di tutto il mondo, l’attuale situazione globale delle persone costrette alla fuga  è una testimonianza della perdurante rilevanza della Convenzione sui Rifugiati e del diritto regionale sui rifugiati.

Finché continueranno a scoppiare nuovi conflitti, non finiranno quelli già esistenti e le persone continueranno a essere perseguitate, ci sarà bisogno di questi strumenti legali.

Oltre a promuovere l’adesione universale alla Convenzione sui Rifugiati, l’UNHCR chiede a tutti gli Stati di dare attuazione ai principi del diritto dei rifugiati, incluso proteggere il diritto fondamentale di tutte le persone a chiedere e ottenere asilo, e di rispettare e proteggere i diritti umani di coloro che sono costretti a fuggire.

Note:

La Dashboard sui Trattati e la Legislazione sui Rifugiati (RTLD) è disponibile qui

In base al suo mandato specifico ai sensi del diritto internazionale di promuovere gli strumenti internazionali sul diritto dei rifugiati e supervisionarne l’applicazione, l’UNHCR ha sviluppato questo strumento per fornire le ultime informazioni in materia di protezione dei rifugiati a livello globale, in oltre 200 Stati Membri e Osservatori delle Nazioni Unite. È progettato per assistere legislatori e politici, professionisti legali, società civile, accademici, ricercatori, organizzazioni internazionali e regionali e altri stakeholder nell’attività di analisi delle leggi relative ai rifugiati. Contiene informazioni sugli strumenti giuridici internazionali fondamentali per la protezione dei rifugiati, tracciando le adesioni e le riserve alla Convenzione sui Rifugiati e al suo Protocollo del 1967, e altri strumenti regionali sui rifugiati, tra cui la Convenzione OUA del 1969, la Dichiarazione di Cartagena del 1984 sui Rifugiati e l’applicazione del Sistema Europeo Comune di Asilo. La dashboard fornisce anche informazioni sui quadri giuridici nazionali relativi alla protezione dei rifugiati, inclusa la legislazione primaria e gli strumenti secondari.

Insieme alla Dashboard sulla leggi e policy sugli sfollati interni, sarà la prima sezione pubblica della Piattaforma di Mappatura e Analisi dei Diritti dell’UNHCR (RiMAP), ad essere lanciata globalmente come applicazione web pubblica alla fine del 2024.

Per saperne di più su perché e come aderire alla Convenzione sui Rifugiati e al suo Protocollo del 1967 e su perché e come revocare le riserve.

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