Olimpiadi/ L’incontro tra la pugile intersessuale Imane Khelif e l’italiana Carini. Sgarbi: «Prepotenza di valutazioni formali sulla realtà della vita»
ROMA – Vittorio Sgarbi commenta il “Caso Carini” alle Olimpiadi:
“A un’atleta della competizione vanno garantite condizioni di confronto paritarie. Ciò che è accaduto, invece, dimostra l’inesistenza di uno stato di garanzie avvertito subito dall’atleta Angela Carini che non si è ritirata per paura o vigliaccheria ma perché sovrastata da una forza estranea alla pura competizione sportiva.
Per questo le va riservato onore e dev’essere messa nelle condizioni di una gara alla pari.
Ciò che è avvenuto – sottolinea Sgarbi – appare una prepotenza di valutazioni formali sulla realtà della vita
Non ha perso l’incontro, ha solamente percepito la sproporzione fra realtà e le regole”