Festival LagoMaggioreMusica: i suoni klezmer
dei Simcha Ben domenica 4 agosto
nel borgo di Calogna (No)
MILANO – Prima una passeggiata nel bosco, poi il concerto dei Simcha Ben con il progetto intitolato “Al di là dei Balcani”: è questa la proposta della Gioventù Musicale d’Italia, che organizza il festival LagoMaggioreMusica, per la giornata di domenica 4 agosto a Calogna, frazione di Lesa (No) che offre scorci panoramici sul Verbano.
Sul sagrato della chiesa di San Paolo (in caso di pioggia il concerto si terrà all’interno dei locali della Società Operaia), Fabio Marconi (chitarra e bombardino), Davide Bonetti, (fisarmonica) e Rouben Vitali (clarinetto e sax) eseguiranno parte del grande repertorio della musica klezmer, che vanta una vastità sorprendente di temi, melodie, ritmi, danze e racconti smarriti nel tempo (inizio live ore 18, ingresso a offerta libera).
La musica tradizionale è, in qualche modo, la voce più intima di una cultura e umile portavoce della sua storia fatta di tribolazioni quotidiane. Il forte potere evocativo dei suoni invita l’anima verso mondi lontani, da Budapest a Cracovia, passando per Leopoli, Praga, Bucarest, Odessa e Vilnius, per rendersi conto di quanto l’uomo sia poi sempre lo stesso ovunque, nel sognare una vita migliore così come nell’affrontare le proprie fragilità. Tradizioni musicali da sempre in connessione, dalla Mitteleuropa al Medio Oriente, si ritroveranno a convivere come in un quartiere multietnico di una grande città, dando vita ad un vivace e colorato cosmo. L’avvicendarsi dei brani seguirà un percorso emotivo in grado di esaltare la varietà e la ricchezza della vita, con i suoi cambi di direzione e i suoi paradossi; alla musica sarà dato il compito di raccontare un mondo intero, quello dello Shtetl, ovvero la cittadina ebraica est-europea, e dei personaggi che l’animavano. Un concerto ricco di emozioni e riflessioni, entro la meravigliosa cornice della musica klezmer e delle altre tradizioni musicali geograficamente vicine, per osservare, ed ascoltare, gli avvenimenti e gli episodi della vita di quelle terre e ritrovarci stupiti della vicinanza della loro profonda umanità alla nostra.