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Domenica 18 agosto

 

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Ore 06:00

TENORES DI OROSEI

ANTONI MILIA

Castelsardo

Centro Storico e castello

Tore Mula – voche

Alessandro Contu – Basso

Ivan Sannai – Cronta

Francesco Mula – Mesu voche

Ingresso gratuito

 

Ore 11:00

LORENZO SIMONI QUARTET

Castelsardo

Sala XI Interno

Lorenzo Simoni – sassofono contralto

Guglielmo Santimone – pianoforte

Giulio Scianatico – contrabbasso

Simone Brilli – batteria

Ingresso:

€ 10,00 (Intero) – € 8,00 (Ridotto under 18 e over 65)

 

Ore 19:00

MARSHAL DJ

Castelsardo

Scalette Centro Storico

Ingresso gratuito

 

Ore 20:30

GIIPUJA QUARTET by Damir Grbac Rjieka

Castelsardo

Terrazza Panoramica Sala XI

Damjan Grbac – contrabbasso

Marko First – violino, sopela, mih

Aldo Foško – bass clarinet

Tonči Grabušić – batteria

Ingresso:

€ 15,00 (Intero) – € 10,00 (Ridotto under 18 e over 65)

 

Ore 22:00

DRESCH QUARTET FEAT. MIHÁLY BORBÉLY

Castelsardo

Piazza Santa Maria

Mihály Dresch – strumenti a fiato

Mihály Borbély – strumenti a fiato

Miklós Lukács – cimbalomo

Gyányi Marcell – contrabbasso

László Csízi – batteria

Ingresso:

€ 18,00 (Intero) – € 15,00 (Ridotto under 18 e over 65)

 

Ore 23:00

MARSHAL DJ

Castelsardo

Scalette Centro Storico

Ingresso gratuito

 

In collaborazione con: il Comune di Castelsardo, la Camera di Commercio di Sassari, la Fondazione Sardegna e la Regione Autonoma della Sardegna
Domenica 18 agosto il Festival Internazionale “Musica sulle bocche” ospita uno dei tradizionali concerti all’alba del festival con un omaggio alla tradizione sarda, celebrata dalla performance del gruppo vocale TENORES DI OROSEI ANTONI MILIA, custode fedele dell’eredità musicale ricevuta dai cantori anziani, quella che abbraccia tanto il canto sacro “a cuncordu”, tipico delle confraternite religiose, che quello profano del canto a tenore.

La giornata continua con il quartetto del sax contraltista LORENZO SIMONI, astro nascente del jazz italiano, che esplorerà le sfumature del jazz contemporaneo.

 

La serata si aprirà invece alle 19:00, in pieno centro storico, con il dj set di MARSHAL DJ. A seguire il GIIPUJA QUARTET di Damir Grbac Rjieka darà vita a un concerto che fonde il jazz con la cultura musicale balcanica. Si proseguirà infine con il DRESCH QUARTET featuring Mihály Borbély, in un percorso musicale in grado di combinare la musica popolare ungherese con il jazz afro-americano.

 

Sempre dal 18 agosto, e per tre giorni, sarà inoltre possibile partecipare, dalle ore 10:00 alle 12 ad un workshop sulla Musica carnatica, dell’India del Sud, con la vocalist e star bollywoodiana BINDHUMALINI NARAYANASWAMY.

 

I biglietti in vendita sul circuito Ciaotickets al seguente link: https://www.ciaotickets.com/it/musica-sulle-bocche-2024
 

TENORES DI OROSEI ANTONI MILIA

Concerto all’alba

 

Tore Mula (voche)
Alessandro Contu (basso)
Ivan Sannai (cronta)
Francesco Mula (mesu voche)

 

I Tenores di Orosei sono tra i migliori interpreti nel vasto panorama delle musiche vocali sarde. Oltre che per la loro eccezionale bravura, anche per la peculiarità del repertorio, che abbraccia entrambe le forme della tradizione vocale di Orosei: quella del canto sacro, tipica delle confraternite religiose, e quella profana del canto a tenore. Questa combinazione fa dei Tenores di Orosei i custodi fedeli all’eredità musicale ricevuta dai cantori anziani.
Il gruppo esegue nelle due particolari modalità a Tenore e a Cuncordu, i Gotzos (canti della Passione di Cristo), i balli tradizionali, le serenate d’amore e tutto il repertorio canoro sacro e profano del loro paese (Orosei e l’unico paese in Sardegna dove le due modalità di canto non hanno conosciuto interruzioni nel tempo).

Il canto a “tenore” ha origini sconosciute e, a detta degli studiosi, millenarie. È un canto unico nel suo genere (si possono trovare forme simili soltanto in Mongolia o in Africa). Per questa sua particolarità è stato dichiarato patrimonio intangibile dellʼumanità dallʼUNESCO. Nel canto a “tenore” cʼè una voce “Sa voche” che intona il canto utilizzando poesie improvvisate o di poeti colti, i testi sono in sardo, di seguito intervengono, con sillabe non sense, le due voci gutturali (contra e bassu) ed una voce naturale a completare lʼaccordo (mesuvoche). Lʼorigine ancestrale di questo canto fa pensare addirittura ad un sistema primordiale di polifonia basato sulla semplice imitazione del verso degli animali domestici, sa “contra” imita il verso della pecora, su “bassu” il verso del bue, sa “mesuvoche” il fischio sottile del vento . Naturalmente, non conoscendo lʼorigine del canto si tratta di teorie di etnomusicologi , quindi non dimostrabili. Questa forma di canto, profana, è utilizzata, nei vari momenti della giornata, principalmente nei momenti di festa, con lʼaccompagnamento dei balli, ma anche nelle serenate dʼamore e nella quotidianità del lavoro in campagna. I testi vengono scelti al momento della esibizione. Tutti i canti sono tradizionali del paese di Orosei.

Il canto a “Cuncordu” (cum cordis), in sardo “cuncordos” significa dʼaccordo, accordati, uniti, intonati. Nasce durante la colonizzazione spagnola in Sardegna, e trova forma nelle confraternite di Santa Croce, del Rosario e delle Anime, nate ad Orosei tra il 1600 ed il 1700.
È un canto a quattro voci maschili, in lingua sarda o latina, che accompagna i vari momenti dellʼanno liturgico, ma che trova il massimo della sua espressione durante i riti della Settimana Santa. I testi eseguiti sono di poeti colti, in genere sacerdoti, che parlano delle virtù dei santi, degli struggenti momenti della passione di Cristo e delle sofferenze della madre Maria. Testi particolarmente adatti ad una teatralizzazione, soprattutto in occasione dei riti della settimana santa, costruiti per una attiva partecipazione del popolo alle processioni ed ai riti. Tali testi, chiamati “Gozos”, dal catalano “goigs” e dal castigliano “gosos”, sono in lingua sarda. Le tre confraternite sono tuttora attive e la loro attività ad Orosei, al contrario di molti altri paesi in Sardegna, non si è mai interrotta nel tempo. Il canto a “Cuncordu” rappresentato oggi ad Orosei rappresenta una delle maggiori espressioni vocali dellʼisola. Tutti i canti sono tradizionali del paese di Orosei.
 

LORENZO SIMONI QUARTET

 

Lorenzo Simoni (sassofono contralto)
Guglielmo Santimone (pianoforte)
Giulio Scianatico (contrabbasso)
Simone Brilli (batteria)

 

Formato sotto la guida del sassofonista e compositore Lorenzo Simoni, il Lorenzo Simoni 4TET è un ensemble composto da alcuni dei migliori giovani musicisti di jazz presenti in Italia. Accomunati da una profonda passione per la ricca tradizione afroamericana, ciascun membro si contraddistingue per le molteplici influenze rendendo il gruppo estremamente originale ed eterogeneo.

Lorenzo Simoni, sassofonista eclettico e compositore, da sempre diviso fra recital cameristici e la musica improvvisata, dopo aver suonato per svariati anni con i singoli componenti del gruppo decide di unire le qualità ed esperienze di ognuno di loro per creare un quartetto formato da Guglielmo Santimone al pianoforte, Giulio Scianatico al contrabbasso e Simone Brilli alla batteria.

Il repertorio, caratterizzato da composizioni originali del leader, sviluppa elementi come la melodia, la danza e l’improvvisazione al fine di condurre l’ascoltatore in un’esperienza musicale coinvolgente e sempre nuova.

Il gruppo vanta già la partecipazione in alcuni dei festival e club di maggior rilievo in Italia: alcuni tra questi Veneto Jazz, Piacenza Jazz Festival, Pisa Jazz, JazzPrime 2022, e IseoJazz testimoniando il riconoscimento della qualità del quartetto e la loro presenza nella scena italiana.

In virtù dei loro meriti musicali, il Lorenzo Simoni 4TET ha anche ricevuto prestigiosi riconoscimenti internazionali tra cui il rinomato Premio Marco Tamburini e il Premio Tomorrow’s Jazz 2022 tenutosi al Teatro La Fenice di Venezia. Questi riconoscimenti testimoniano l’impegno e la dedizione del quartetto a coltivare la propria arte e sviluppare un’identità di gruppo coesa.
 

MARSHAL DJ

 

Marshall DGR alias Claudio Milanetti, è nato ad Alghero il 9 luglio 1981.

Fin dall’inizio, i suoi interessi musicali e artistici si sono orientati verso profili musicali lontani dalla sua generazione, quali musica elettronica e psicadelica e artisti come Jimi Hendrix, Jim Morrison, Pink Floyd.
 

GIIPUJA QUARTET

by Damir Grbac Rjieka

 

Damjan Grbac (contrabbasso)
Marko First (violino, sopela, mih)
Aldo Foško (bass clarinet)
Tonči Grabušić (batteria)

 

Nato nel 2013, il progetto dall’eccentrico nome GIIPUJA, acronimo di Music of Istra and the Croatian Litoral in Jazz Arrangements, propone un jazz moderno dal distinto sapore etno. La particolare formazione, composta da contrabbasso, batteria, clarinetto basso, violino e vari strumenti tradizionali della regione dell’Istria, combina strumenti tradizionali e moderni che, con l’assenza dei consueti strati armonici, danno vita a un suono straordinariamente originale e unico.

Il loro repertorio è un amalgama di composizioni originali, di melodie tradizionali istriane e di quelle scritte da altri compositori che hanno sostenuto questo idioma musicale particolare. In alcuni momenti abbracciano una dissonanza aspra, alimentata dal gioco di intervalli stretti caratteristici della scala istriana, mentre in altri riescono a creare un’atmosfera gioiosa utilizzando gli stessi principi compositivi e improvvisativi. Il quartetto non funziona in modo tradizionale: ogni strumento ha la propria autonomia e un’importanza che si irradia in vari momenti dell’esecuzione. Il risultato finale è una sorprendente sinergia di tradizione e modernità.
 

DRESCH QUARTET FEAT. MIHÁLY BORBÉLY

 

Mihály Dresch (strumenti a fiato)
Mihály Borbély (strumenti a fiato)
Miklós Lukács (cimbalom)
Gyányi Marcell (contrabbasso)
László Csízi (batteria)

 

Il Quartetto Dresch, originario dell’Ungheria, ha assunto la sua forma attuale da quattro anni, perseguendo con coerenza e fiducia il proprio percorso di combinare la musica popolare ungherese con il jazz afro-americano, sviluppato individualmente e collettivamente dal leader e dai membri. L’impegno per il concetto musicale, il rispetto e l’umiltà per le fonti, la qualità di musicisti eccezionali, le composizioni nuove e sempreverdi – tutto questo si combina per creare un’esperienza musicale che il pubblico dei concerti respira sempre con un senso di novità.

 

Mihály Dresch è una delle figure più uniche, influenti e di spicco nel mondo del jazz ungherese. Così come Garbarek ha portato la tradizione nordeuropea o Coltrane quella afro, Dresch ha portato nel jazz gli elementi tipici dell’autentico folk transilvano. La sua musica non è artificiale, vive la cultura popolare e ne rappresenta consapevolmente l’eredità. Il contenuto folk incorporato nella sua musica fornisce al jazz le basi per librarsi e improvvisare. Le sue registrazioni, di natura essenzialmente strumentale, non solo evocano le melodie popolari, ma anche i loro testi. La sua musica è alla deriva, personale e intima, e irradia forza e fede. Il suo lavoro gli è valso l’acclamazione di tutto il mondo ed è uno dei primi musicisti a essere riconosciuto a livello internazionale.

 

Mihály Borbély è uno dei polistrumentisti più versatili, che può apparire come solista in autentiche produzioni folk, jazz o contemporanee, solista in autentiche produzioni folk, jazz o di musica contemporanea, e le sue composizioni vengono eseguite da importanti ensemble da camera e orchestre sinfoniche. È uno dei membri fondatori del Vujicic Ensemble ed è attivo anche nel campo della musica folk e world music, del jazz e della musica contemporanea. Si esibisce e registra anche con il Balkan Jazz Project,Borbély Műhely, Borbély-Dresch Quartet, Quartet B, Polygon e in duo con il pianista Károly Binder. Con il quartetto americano-ungherese Eastern Boundary Quartet ha pubblicato tre album di grande successo. Ha effettuato numerose registrazioni in patria e all’estero. Si è esibito in tutta Europa, negli Stati Uniti, in Messico e in Australia, ed è apparso in importanti festival con i più importantidi un’ampia varietà di generi, sia in patria che all’estero, tra cui Paul Bley, Steve Coleman, Trilok Gurtu, Charles Lloyd, Herbie Mann, ROVA Saxophone Quartet,Saxophone Summit (M. Brecker-D. Liebman-J. Lovano), Jiri Stivin, Zbignew Namislovsky,tra gli altri.

 

Miklós Lukács è uno dei più impegnati e versatili suonatori di cimbalo, un vero e proprio pioniere del suo strumento. La musica contemporanea, il jazz e la musica popolare sono in perfetta simbiosi nella sua arte. Ha ridefinito il suono e il ruolo del cimbalo, aprendo nuove possibilità e nuovi percorsi nella storia del suo strumento.
È un artista ricorrente nelle sale da concerto e nei festival più importanti del mondo. Nel corso della sua carriera è stato solista con orchestre come la BBC Symphony Orchestra, Orchestre de la Suisse Romande, Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, Philharmonisches Staatsorchester di Amburgo, ORF Vienna Radio Symphony Orchestra, Remix Ensemble, IsraelContemporary Players, Ensemble Musikfabrik Köln, Tallinn Chamber Orchestra, Ligeti Ensemble.Ensemble.
L’ultimo album del suo trio Cimbiózis è stato selezionato dalla New York City Jazz Records come uno dei dieci migliori album jazz del 2020. Nel genere jazz, ha suonato con star mondiali come Charles Lloyd, Archie Shepp, Steve Coleman, Bill Frisell, Chris Potter, Uri Caine, Gavino Murgia, Enzo Favata, Paolo Fresu, Omar Sosa. Il suo modo di suonare è presente in più di cinquanta dischi, un terzo dei quali prodotti da lui stesso. I suoi concerti e i suoi dischi sono costantemente segnalati non solo dalle riviste internazionali, ma anche internazionali, su giornali come il “New York Times”, il “Chicago Tribune”, il “The Guardian”.

Il Festival Internazionale “Musica sulle Bocche” è un progetto e un marchio depositato dell’Associazione concertistica Jana Project, ideato e diretto dal musicista Enzo Favata.

 

I concerti del festival “Musica sulle Bocche” 2024 sono presentati dal giornalista sardo-hawaiiano Pietro Porcella, curatore delle Relazioni in Nord e Sud America di Enzo Favata e Jana Project.

 

La manifestazione è sostenuta da: Ministero della Cultura-Fondo unico dello spettacolo, Regione Sardegna-Assessorato alla Pubblica Istruzione, Comune di Alghero-Fondazione Alghero, Comune di Castelsardo, Comune di Chiaramonte, Comune di Martis, Comune di Ploaghe, Comune di Porto Torres, Comune di Tergu, Comune di Valledoria, Parco Nazionale dell’Asinara, Ambasciata della Repubblica di Lituania in Italia, Ambasciata di Ungheria in Italia, Salude e Trigu (Camera di Commercio di Sassari), Fondazione Sardegna (Banco di Sardegna), I-JAZZ, European Jazz Network, ECM Records, Coast to Coast Festival Sardegna, Puglia Sound.

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