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SARACENA, IN PROVINCIA DI COSENZA, CELEBRA L’OTTOCENTESIMO ANNIVERSARIO DELL’AFFIDAMENTO AL PATRONO SAN LEONE VESCOVO CON L’APERTURA DELLA PORTA SANTA DELLA PARROCCHIA PATRONALE PER UN IMPORTANTE TEMPO GIUBILARE CHE SI PROTRARRA’ DALL’11 AGOSTO AL 24 NOVEMBRE di quest’anno

 

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Il fascino di Cristo che afferra l’Io sempre e ovunque per redimerlo e ridestarlo nella libertà di essere figlio.

Con questa forte consapevolezza, che dà il significato profondo alla vita di ciascuno, la Santa Sede ha “concesso un TEMPO GIUBILARE” per la Parrocchia Patronale di San Leone, nel Comune nord cosentino di Saracena, in occasione dell’800°anniversario dell’affidamento della comunità alla protezione paterna del Santo Patrono.

E la Penitenziaria Apostolica ha consentito, mediante apposito Decreto Apostolico – ricorda il parroco, Padre Stefano Mendez, nell’annunciarlo alla popolazione– l’apertura straordinaria della Porta Santa della chiesa, nel cuore della cittadina del Parco Nazionale del Pollino, con l’acquisizione delle indulgenze plenarie che potranno essere ottenute anche per i defunti.

Il GIUBILEO sarà avviato domenica 11 agosto— per protrarsi sino a domenica 24 novembre, Festa di Cristo Re– con l’apertura della Porta Santa da parte del Vescovo della Diocesi di Cassano allo Jonio, Mons. Francesco Savino, Vice presidente della CEI per l’Italia meridionale; questi in processione si muoverà alle ore 10,30 da piazza xx settembre per giungere alla chiesa patronale insieme ai presbiteri, alle autorità e tra i cittadini che il primo agosto hanno partecipato – come è consuetudine- all’Intronizzazione e Vestizione del Patrono prima dell’inizio, il 2 agosto, della Novena in preparazione alla Festa ed al Giubileo a cuiricorda Padre Stefano tutti sono chiamati a partecipare.

Non a caso l’antifona del nostro Giubileo -aggiunge- vuole essere un invito di Gesù al Popolo Santo di Dio con la frase biblica dell’evangelista e apostolo Matteo (cfr 11, 28-30) “Venite a me, voi tutti, che siete stanchi e oppressi e io vi darò ristoro“.

Un TEMPO, insomma, i quattro mesi che si appresta a vivere la collettività di Saracena, di Preghiera e di Riconciliazione – viene sottolineato dal parroco-, da condividere con profonda gratitudine per il dono di Misericordia e di Sguardo che si perpetua.

Un evento che rinnova quanto la comunità tramanda con devozione dal 1224 verso San Leone Vescovo, Testimone, con il suo lungo apostolato in Calabria, di adesione amorosa al Mistero presente che diviene compagnia al Destino e strada per vivere il reale e non soccombere al nulla.

Questa è l’attrattiva che abbraccia e guarisce il Cuore dell’Uomo e che rilancia con forza- ci viene detto da tanti cittadini presi dall’accadimento– il Tempo giubilare offerto dalla Chiesa e destinato per riconciliarsi, convertirsi e redimersi.

Un’occasione di Grazia da non perdere per vivere intensamente il rapporto con l’Infinito- sottolineano i parrocchiani e alcuni della dedicata Congrega– e per ricostruire quel rapporto originale con Chi ci vuole bene dalla notte dei tempi e ci accompagna sempre come San Leone affermò nella sua vita, predicando, prodigandosi e operando miracoli.

Ecco perché farsi attrarre e lasciarsi suscitare- rilancia Padre Stefano-, aderendo senza riserve, da Colui che salva l’uomo ed il suo destino.

Così Saracena -spiega il sacerdote- riconfermerà con la responsabilità di ognuno, ma in maniera corale, come pure le ricorrenze di Febbraio ed Agosto, memori del Santo, richiamano da secoli, la devozione irriducibile verso San Leone espressione di fede e speranza con un rinnovato slancio verso Cristo Redentore e Salvatore.

p.s. foto di nicola di leone

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