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Il governo di Pezeshkian è un misto di bande criminali e intensifica i conflitti interni del regime iraniano

Il gabinetto di Pezeshkian è una combinazione di bande criminali e di saccheggiatori dei governi di Raisi e Rouhani

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Il conflitto tra le fazioni ostili all’interno del regime si sta intensificando

La signora Maryam Rajavi, presidente-eletta del Consiglio Nazionale della Resistenza dell’Iran (CNRI), ha dichiarato: “Massoud Pezeshkian, il nuovo presidente del regime, si è trovato a metà strada tra Rouhani e Raisi. Il suo gabinetto rappresenta una miscela di elementi criminali e corrotti delle amministrazioni di Raisi e Rouhani. Fin dall’inizio, ha affermato che il suo coinvolgimento derivava dalla sua preoccupazione per una minaccia incombente per il regime, una minaccia che si è intensificata con il crescente conflitto interno tra le fazioni del regime”.

La signora Rajavi ha aggiunto: “Lo stesso Pezeshkian ha riconosciuto che il suo obiettivo primario era attuare le politiche di Khamenei. Tuttavia, in netto contrasto con la dittatura religiosa, l’obiettivo generale del popolo iraniano rimane lo smantellamento del regime di Khamenei e dell’intero sistema del Velayat-e Faqih [“tutela del Supremo Giureconsulto”], con l’obiettivo finale di instaurare una repubblica democratica”.

La segreteria del Consiglio Nazionale della Resistenza ricorda che diversi ministri presentati da Pezeshkian sono stati ministri o alti funzionari del governo di Ebrahim Raisi, tra i quali:

– Esmail Khatib, ministro dell’Intelligence, che ricopriva lo stesso incarico nel governo Raisi

– Abbas Aliabadi, ministro dell’Energia, che ricopriva lo stesso incarico nel governo Raisi

– Alireza Kazemi, ministro dell’Istruzione, che era ministro ad interim dello stesso ministero nel governo Raisi

– Amin Hossein Rahimi, ministro della Giustizia, che era a capo della Corte Suprema dei Conti nel governo Raisi

– Farzaneh Sadegh, ministro delle Strade e dello Sviluppo Urbano, che è stato viceministro dello stesso dicastero nel governo Raisi

Diversi ministri presentati da Pezeshkian erano viceministri di Hassan Rouhani o funzionari di alto rango del suo governo, tra cui:

– Abdolnaser Hemmati, ministro dell’Economia, che è stato governatore della Banca Centrale (Markazi) nel governo Rouhani dal 2018

– Abbas Araghchi, ministro degli Affari Esteri, che è stato vice per gli Affari Legali e Internazionali durante il primo mandato di Rouhani e vice politico nel suo secondo mandato, ed è sempre stato un devoto seguace di Khamenei

– Mohsen Paknejad, ministro del Petrolio, che è stato viceministro del Petrolio nel governo Rouhani dal 2018

– Ahmad Meydari, ministro del Lavoro, che è stato viceministro del Lavoro e della previdenza sociale dal 2013 nel governo Rouhani

– Mohammad Reza Salehi, ministro del Patrimonio culturale, del turismo e dell’artigianato, che è stato ministro della Cultura e dell’orientamento islamico di Rouhani nel 2016 e nel 2017

– Abbas Salehi, Ministro della Cultura e dell’orientamento islamico, che è stato viceministro della Cultura nel primo mandato di Rouhani e ministro della Cultura nel suo secondo mandato

– Hossein Simaei Sarraf, ministro della Scienza, segretario del gabinetto Rouhani dal 2019

I ministri dell’Interno e della Difesa e il capo dell’Organizzazione per l’Energia Atomica sono come sempre sotto il comando diretto di Khamenei:

– Eskandar Momeni, ministro degli Interni, è un generale di brigata delle Guardie Rivoluzionarie che è stato comandante delle Forze repressive di Sicurezza dello Stato (SSF) e consigliere del presidente sia nel governo di Rouhani che in quello di Raisi

– Aziz Nasirzadeh, ministro della Difesa, è un generale di brigata della milizia Basij che è stato vice capo di stato maggiore delle forze armate durante il mandato di Raisi e comandante dell’Aeronautica sotto il comando di Khamenei durante il mandato di Rouhani

– Il generale di brigata delle Guardie Rivoluzionarie Mohammad Eslami, presentato da Pezeshkian il 10 agosto come vicepresidente e capo dell’Organizzazione per l’Energia Atomica, durante l’era di Raisi ha ricoperto anche la presidenza di questa organizzazione del regime. Nel 1987 era stato il primo capo del Centro di Ricerca delle Guardie Rivoluzionarie, che ha avviato il progetto missilistico e nucleare del regime, e aveva incontrato Abdul Qadeer Khan, il padre della bomba nucleare del Pakistan.

Pezeshkian aveva annunciato il 19 luglio: “Sono venuto perché ho visto il regime in pericolo… Purtroppo, durante questo periodo, ci sono stati massicci boicottaggi per impedire alla gente di partecipare alle elezioni. Al secondo turno delle elezioni parlamentari aveva partecipato solo l’8% e questo livello di partecipazione era molto pericoloso. Se la partecipazione popolare alle elezioni presidenziali fosse continuata in questo modo, sarebbero prevalse condizioni sfavorevoli e l’intero sistema sarebbe stato messo in discussione” (sito web Jamaran).

Il nuovo presidente del regime di Khamenei ha affermato il 23 luglio: “Dobbiamo essere in grado di formare un gabinetto… che si muova insieme verso quelle politiche definite dalla Guida Suprema” (televisione del regime).

Pezeshkian ha dichiarato durante la cerimonia di inaugurazione presieduta da Khamenei: “La mia missione e responsabilità, e quella del futuro governo, è un impegno verso la visione definita dalla Guida Suprema e le politiche generali da lui comunicate” (televisione del regime, 28 luglio 2024).

Secondo il sito web di Ali Khamenei, il 26 luglio, Pezeshkian ha chiarito riguardo alla selezione dei membri del suo gabinetto, riferendosi a Khamenei: “con coordinamento e in consultazione con lui, raggiungeremo una conclusione finale per presentare questi [ministri]… Abbiamo le politiche generali della Guida Suprema, anche in questi dibattiti ed elezioni dicevo che queste politiche sono la luce guida del nostro cammino e definiscono il nostro obiettivo”.

Segreteria del Consiglio Nazionale della Resistenza dell’Iran (CNRI)

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