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Ricordiamo oggi il giovanissimo Mauro Maniglio, ucciso per errore, da mano criminale, appena diciottenne, a Casalabate in provincia di Lecce la sera del 14 agosto del 1992. A scuola era intelligente e collaborativo; frequentava il Liceo Scientifico Monticelli di Brindisi, presso cui frequentava il quarto anno.

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani, commemora Mauro Maniglio proprio per quello che rappresenta, un ragazzo puro e volenteroso, attraverso le parole dello studente Mattia Accardo, della classe III sez. G, del Liceo scientifico Filolao di Crotone:

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Mauro Maniglio era un giovane che aveva una vita davanti a sé, ma la sua esistenza è stata tragicamente spezzata dalla violenza con cui agiscono gli affiliati della Sacra Corona Unita. Era una persona comune, come tante altre, che viveva la sua quotidianità con semplicità e dignità, studiando e divertendosi come molti suoi coetanei. Tuttavia, in un istante, tutto è cambiato. La sera della sua morte, 14 agosto 1992, Mauro stava in vacanza e si trovava presso Casalabate con suo cugino. Era in moto. Il cielo era già scuro, e la città era immersa nel silenzio. Mentre percorreva una strada solitaria; un’auto si avvicinò a lui. Non aveva alcun motivo per sospettare che quella sarebbe stata la sua ultima notte. Ma dietro quei fari c’era l’ombra della criminalità, pronta a colpire. Un colpo secco, un rumore sordo, e la vita di Mauro si spense in un attimo. Fu un’esecuzione fredda e spietata, come solo la mafia sa fare. Non gli diedero il tempo di difendersi, di gridare, di chiedere aiuto. Mauro cadde al suolo, mentre il suo sangue scorreva lentamente lungo il marciapiede, andavano via con lui i suoi sogni, i suoi progetti, la sua speranza. La notizia della sua morte si diffuse rapidamente, lasciando un’intera comunità sconvolta. Mauro non era un uomo di potere, non era coinvolto in affari loschi. Era solo una vittima innocente, colpita per caso, forse solo per mandare un messaggio, per ricordare a tutti chi comanda. Ricordare Mauro Maniglio significa ricordare tutte le vittime innocenti della mafia, coloro che hanno perso la vita senza un motivo, strappati via ai loro cari in modo così ingiusto. La sua morte non deve essere dimenticata, perché il suo sacrificio ci ricorda quanto sia importante continuare a lottare contro questa piaga che ancora affligge la nostra società. Oggi, mentre ci fermiamo un momento per ricordarlo, dobbiamo rinnovare il nostro impegno per la giustizia e per un futuro in cui nessuno debba più temere di perdere la vita a causa della violenza mafiosa. Mauro Maniglio non è più con noi, ma il suo ricordo deve vivere nei nostri cuori, come simbolo di quella battaglia che, un giorno, dovrà essere vinta.

La tragica vicenda di Mauro non deve essere dimenticata. È importante tramandare alle giovani generazioni il seme della sua memoria affinché sia sempre alimentata la speranza per un mondo migliore; un suo coetaneo liceale ha voluto rendergli omaggio.

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani rileva come il progetto “#inostristudentiraccontanoimartiridellalegalità” stia diffondendo tra le giovani generazioni volti, storie, episodi veramente straordinari per la loro valenza educativa.

Prof. Romano Pesavento

presidente CNDDU

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