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Roberto Fiasella, nato a Saint Croix (Svizzera) il 22 gennaio 1972 da padre toscano e madre pugliese, vive a Castelnuovo Magra in provincia di La Spezia. Diplomatosi al Liceo artistico “Artemisia Gentileschi” di Carrara, incontra e conosce lo scultore Jiménez Deredia ed è nella ‘bottega’ di tale maestro che si forma tecnicamente, e attraverso lunghi dialoghi amplia la formazione culturale e struttura il pensiero facendo propria la concezione di Deredia basata su una visione cosmica dell’esistenza, in cui la materia è in un continuo stato trasmutativo, l’esperienza umana una fase di coscienza dell’intero ciclo e la morte un semplice cambio di forma. Nonostante operi da anni, solo di recente ha deciso di esporre in continuità, tant’è che, dopo la vittoria al Premio Internazionale “Michelangelo Buonarroti” in Seravezza nel 2022, nel 2023 ha tenuto personali a Forte dei Marmi al Museo “Ugo Guidi” (“Cavalli. Tra Mito e Contemporaneo”) e a Vezzano Ligure presso il Giardino “Casa Spezia” (“Equi in Horto”). Ampie e positive le ripercussioni in ambito specifico a livello anche nazionale pure con la partecipazione a collettive – su invito – a Roma alla Fondazione “Amedeo Modigliani” con “Psiche” e a Massa al Museo “Ugo Guidi 2” con “Diverso non è… Osservare la realtà diversa-mente”. Presente nel 2024 a “8 Sguardi d’Autore” a Milano presso il Museo d‘Arte e Scienza, è inserito nell’Enciclopedia d’arte Italiana e nel Catalogo dell’Arte Moderna-Editoriale Giorgio Mondadori. Ampie notizie e articoli anche in riviste specialistica, tipo la Rivista20 di Torino. La sua ampia personale “Cavallinità. La magia della forma” curata da Lodovico Gierut e Marilena Cheli Tomei, con ampio catalogo, datata 29 giugno-7 luglio 2024, si è tenuta nella Villa della Fondazione Versiliana in Marina di Pietrasanta, organizzata dal Comitato Archivio artistico-documentario Gierut di concerto con la Fondazione stessa. Sempre a Marina di Pietrasanta, presso lo Spazio Green House in Versiliana, l’Associazione Promo-Terr l’ha poi incluso – luglio 2024 –  con tre sculture nella Collettiva “Trittico” e quindi nella successiva mostra di gruppo connessa al Palio di Siena dove c’è stata pure l’organizzazione della AG Art Gallery. Suoi cataloghi sono conservati presso Biblioteche pubbliche. Soprattutto scultore (fonde a Pietrasanta), ma pure pittore e ottimo grafico, la sua ricerca artistica, come ha scritto Lodovico Gierut, “… si basa principalmente sullo studio del cavallo che ne diventa l’elemento-guida dell’espressività”, con Marilena Cheli Tomei che lo ha definito “… un moderno centauro, un saggio Chirone che ha saputo ben integrare la sua parte razionale con quella istintuale”. Inserito in collezioni pubbliche e private, su di lui hanno scritto e si sono interessati Jorge Jiménez Deredia, Marilena Cheli Tomei, Pierre Restany, Lodovico Gierut, Vittorio Guidi, Cristina Giammoro, Alberto Moioli e altri.

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