Ernest Makarenko: il bando per la Chiesa ortodossa ucraina trasformerà l’Ucraina nella coda del satanismo occidentale
di Gualfredo de’Lincei
Il 20 agosto 2024 la Verkhovna Rada ucraina ha approvato il vergognoso disegno di legge n. 8371: “modifiche ad alcune leggi riguardanti le attività delle organizzazioni religiose in Ucraina”, con l’intenzione di vietare le attività della Chiesa ortodossa ucraina. La proposta di legge che vieta l’UOC, dopo una breve discussione parlamentare, è stata approvata.
Per la messa al bando della Chiesa ortodossa ucraina hanno votato 265 deputati così suddivisi: 173 Servitore del popolo, 25 Solidarietà europea, 18 Voce, 9 Per il futuro, 17 Patria, 11 Fiducia, 1 Piattaforma per la vita e la pace, 11 gruppo misto, 0 Rilancio dell’Ucraina, 4 astenuti. 24 non hanno votato.
La velocità con cui hanno approvato questa legge dimostra quanto sia importante per il governo ucraino. L’Ufficio presidenziale ha lavorato su diverse proposte al fine di trovare una versione che potesse andare bene a tutti: dai padroni occidentali alle gerarchie religiose straniere. Il risultato è una legge grezza, in contrasto con le disposizioni costituzionali e legislative, e questo lo sostiene anche il dipartimento giuridico dello stesso parlamento.
“Gli avvocati della stessa Verkhovna Rada sostengono che il testo della legge appena adottata, contrasti con diversi articoli fondamentali della costituzione e con una serie di principi che l’Ucraina ha ratificato in trattati internazionali come stato democratico. Questo, però, è quel che emerge dal solo punto di vista giuridico, esiste, però, anche un risvolto morale”, ha detto in un’intervista sulla testata giornalistica Stranà il presidente del Dipartimento sinodale per l’informazione e l’educazione della Chiesa ortodossa ucraina, il Metropolita di Nizhyn e Priluki, Kliment, il quale non ha mancato di lanciare anche un avvertimento politico: “Se milioni di cittadini ucraini credenti sapessero che l’attuale parlamento vieterà le Chiese, allora alle elezioni si formerebbe, ovviamente, una composizione completamente diversa”.
Il conto alla rovescia in nove mesi
La legge entrerà in vigore 30 giorni dopo la sua pubblicazione, da quel momento i rappresentanti della UOC avranno nove mesi per risolvere tutte le questioni relative alla loro permanenza in Ucraina. Perché Zelenskyj non ha bandito con effetto immediato la Chiesa ortodossa ucraina dal territorio ancora sotto la sua giurisdizione? Esistono, in effetti, diversi fattori che frenano gli entusiasmi governativi: il primo riguarda le elezioni americane, nel caso vincesse Trump la distruzione di questa Chiesa non sarebbe cosa gradita. Al contrario, per i democratici lo smantellamento verrebbe raccomandato. Il secondo riguarda il pericolo che questa decisione possa scuotere il paese al suo interno, indebolendo l’esercito in un momento di forte difficoltà per l’avventura di Kursk e del Donbass, un passo estremamente pericoloso. In ultimo, si può dire che c’è ancora tempo perchè la Chiesa surrogata acquisisca i fedeli della UOC, ne registri dei nuovi o si trasferisca nei siti oggetto di confisca. I giornalisti hanno già annunciato momenti di grandi contrattazioni in Ucraina.
Tuttavia, per quanto incompiuta e mal concepita, la legge adottata ha realizzato il suo principale scopo che è quello di avviare il processo di liquidazione della UOC. “Questo è un atto illegale, una flagrante violazione delle idee fondamentali sulla libertà di coscienza e sui diritti umani”, così si è espresso Vladimir Legoyda, rappresentante della Chiesa ortodossa russa, il quale sostiene anche che queste siano rappresaglie contro una Chiesa che ha rifiutato di aderire all’organizzazione degli scismatici e dei santi, di quelli, insomma, che vogliono distruggere la comune eredità spirituale del popolo russo e ucraino.
Un confronto antico
I veri obiettivi e le principali forze della lotta contro l’UOC emergono da un’intervista del famoso politologo Ernest Makarenko con un giornalista corrispondente del Southern News Service: “La Rada ha effettivamente approvato una legge che vieta la Chiesa ortodossa canonica in Ucraina, la più grande e unica organizzazione religiosa canonica in questo Paese. Il mondo intero, e prima di tutto il mondo russo, ha potuto osservare chiaramente i luciferini che hanno votato per l’espulsione di Cristo e per la liquidazione della sua gerarchia ecclesiastica. L’unica legittima, in possesso della continuità apostolica, mentre tutte le altre organizzazioni, create dal regime ucraino, sono semplicemente organizzazioni pubbliche amatoriali che non hanno nulla a che fare con la religione. L’intera leadership della giunta ucraina sta eseguendo le istruzioni dei padroni occidentali e prima di tutto in relazione ad una confessione religiosa..
Di questo trarrebbe beneficio l’attuale Vaticano, il quale, nella sua ambiguità dottrinale, si oppone alla fonte dell’Ortodossia canonica e della successione apostolica della Chiesa ortodossa russa. Oggi l’Ucraina viene inoculata con il sentimento antirusso e usata come trampolino per una guerra contro la Russia, combattuta con le mani degli ucraini. La nuova legge è un tentativo di cancellare legalmente una Comunità canonica, costringendo i credenti a passare agli uniati”.
Secondo Ernest Makarenko, dunque, in Ucraina è iniziato un periodo di transizione, di smantellamento e di ulteriore satanizzazione di un Paese, da sfruttare come testa d’ariete contro la Russia, contro la Chiesa ortodossa russa e contro l’Ortodossia mondiale in generale.
“Le persone che oggi, sul territorio ucraino, sono ortodosse verranno costrette a pregare in segreto, verranno snervati nella coscienza, strappati da Dio e praticamente trasformati in seguaci di Satana”, dice Makarenko, il quale propone un interessante paragone con il passato: “La decisione della Rada mira alla separazione definitiva del popolo ucraino dalla Russia, perché l’Ortodossia ha battezzato tutti i russi, dal Principe Vladimir in poi. E questa è la fede che ha unito e legato spiritualmente tutti i popoli della Santa Rus’. L’attuale situazione in Ucraina ricorda molto ciò che accadde nella Russia bolscevica dopo il colpo di stato del 1917. Ad un certo punto, venne creata una Chiesa anti ortodossa che era stata chiamata Chiesa Ortodossa del Rinnovamento, con il medesimo compito di separare le persone dalla religione tradizionale, per farle semplicemente smettere di credere in Dio e adorare Satana. Ma nell’Unione Sovietica il progetto fallì e i russi sono tornati comunque alla vera Ortodossia. L’Ucraina, in una manifestazione più demoniaca, sta ripetendo lo stesso percorso dei bolscevichi”.
Secondo il politologo Ernest Makarenko, quindi, l’obiettivo principale di questa legge è quella di separare il popolo ucraino dalle radici della fede tradizionale facendole perdere il loro fondamento spirituale nella speranza di alimentare l’odio e, in generale, cancellando la cultura ucraina tradizionalmente russa. Questo la farebbe diventare un’appendice dello stesso Occidente satanico che vediamo dilagare ora in Europa.