Advertisement

Vomero: sì alla festa di San Gennaro, no a “tavolino selvaggio”

Per sicurezza occorre eliminare le occupazioni di suolo lungo il percorso

Advertisement

Capodanno rivolge un appello al prefetto di Napoli, Michele di Bari

 

 

Al Vomero si anima il dibattito, in questi giorni, per la festa di San Gennaro, che si terrà il 19 settembre prossimo, per l’organizzazione delle abituali manifestazioni in onore del santo,  che, nell’ambito del quartiere collinare partenopeo, si svolgono da tempo immemore e che solo nel periodo della pandemia, si sono tenute in misura ridotta.

 

            “ Si tratta di evento un molto sentito dagli abitanti della collina che già si stanno mobilitando, con largo anticipo – afferma Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero -. Bisogna ricordare infatti che la tradizione popolare, fonti epigrafiche e testimonianze monumentali collocano il primo miracolo della liquefazione del sangue del Santo Patrono proprio nel territorio del Praedium Antinianum, tappa obbligata, in epoca romana, lungo la via Puteolana che, per colles, collegava la città flegrea a Napoli “.

 

            “ Il miracolo – continua Capodanno – sarebbe avvenuto durante una pausa della processione liturgica organizzata dalla diocesi di Napoli e della Campania per la traslazione del corpo e della testa di San Gennaro dall’agro marciano, dove si trovava la sepoltura, alle catacombe di Capodimonte, attuale dimora delle spoglie del santo. Il corteo assistette al miracolo che si verificò quando, durante una sosta sulla collina del Vomero,  Eusebia, la nutrice del santo, nata e residente proprio nel casale di Antignano, si avvicinò, donando le ampolle contenenti il sangue del martire, raccolto, come si usava all’epoca, presso la solfatara all’atto del martirio, ampolle custodite fino ad allora dalla stessa nutrice “.

 

            “ La tradizione popolare – sottolinea Capodanno – vuole che il miracolo sia stato determinato dall’incontro tra la testa e il sangue del Santo. L’evento viene ricordato sia da un altorilievo, dove si osserva Eusebia che, genuflessa, dona le ampolle al Vescovo che guida la processione, altorilievo che si trova nella Basilica in via S. Gennaro ad Antignano, una delle tre chiese, insieme a quella di San Gennaro al Vomero, in via Bernini, e  a quella di San Gennariello o della Piccola Pompei, la più antica delle tre, posta in via Cifariello, dedicate al santo nell’ambito del territorio del quartiere collinare, sia dal cippo che nel 1941 venne posto dalla delegazione pontificia a poca distanza dalla stessa Basilica, dove sarebbe avvenuto il primo miracolo ” .

 

            ” Dopo le celebrazioni liturgiche, con una messa, che si terrà, alle ore 18:00, nella parrocchia di San Giovanni dei Fiorentini – puntualizza Capodanno –, intorno alle 18:30 partirà la tradizionale processione solenne cha da piazza degli Artisti si snoderà lungo il tracciato dell’antica via Antiniana e delle strade storiche del quartiere collinare, tra le quali via Luca Giordano, dove ci sarà una sosta dinanzi alla scuola Vanvitelli con la deposizione di due corone per i valorosi caduti delle guerre. Successivamente la processione solenne proseguirà lungo via Scarlatti, piazza Vanvitelli e via Bernini, arrivando nelle strade delle tre chiese dedicate al santo patrono, per poi concludersi in piazza degli Artisti con la benedizione del popolo e con l’accensione dei fuochi pirotecnici “.

 

            ” Per garantire la sicurezza delle migliaia di partecipanti e per ragioni di ordine pubblico – aggiunge Capodanno –  è necessario che nell’apposito piano per il traffico, che sarà varato per la processione al Vomero, si disponga che vengano liberate, per tutta la giornata del 19 settembre prossimo,  le strade e le piazze interessate dal passaggio dei fedeli da tutte le strutture che occupano il suolo stradale, segnatamente dai tantissimi gazebo, ombrelloni tavolini e sedie, posti anche fuori dagli spazi autorizzati, che si trovano nei tratti pedonalizzati di via Luca Giordano e di via Scarlatti, strutture la cui presenza ha dato luogo al fenomeno denominato “tavolino selvaggio”, per contrastare il quale è stata anche lanciata una petizione che ha superato le mille sottoscrizioni “.

 

            Al riguardo Capodanno, alla luce delle esperienze negative degli anni scorsi, quando, nonostante che fossero stati chiesti provvedimenti per la garantire l’ordine e la sicurezza pubblica nel corso della processione, tali provvedimenti non vennero poi assunti dagli uffici proposti dell’amministrazione comunale, tra le critiche dei partecipanti che dovettero districarsi tra tavolini e sedie per poter seguire la processione, rivolge un pressante appello al prefetto di Napoli, Michele di Bari, affinché intervenga per garantire il regolare e ordinato svolgimento dell’importante manifestazione, attraverso l’emanazione di un dispositivo che preveda la liberazione dei tratti stradali lungo i quali si svolgerà la manifestazione da tutte le strutture, poste su suolo pubblico, a servizio delle attività per la somministrazione e la vendita di alimenti e bevande.

 

Advertisement
Articolo precedentePreoccupazione per l’impatto del virus mpox su rifugiati e sfollati in Africa
Articolo successivoATELIER TEATRO PRESENTA LA V EDIZIONE DI “LE MILLE E UNA PIAZZA” Festival di Teatro Popolare

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui