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A VENEZIA 81 L’OMAGGIO A EMIDIO GRECO CON IL CELEBRE
“L’INVENZIONE DI MOREL”
Si è tenuto ieri 27 agosto l’omaggio che le Giornate degli Autori ha dedicato ad Emidio Greco con la proiezione del suo film d’esordio L’invenzione di Morel in occasione del suo cinquantesimo anniversario.

Presentato cinquant’anni fa, nel 1974, alla Quinzaine des Réalisateurs del Festival di Cannes e riconosciuto come uno dei migliori esordi italiani degli anni Settanta, il film è tratto dal romanzo omonimo di Adolfo Bioy Casares, vede nel cast Giulio Brogi, Anna Karina, John Steiner, Roberto Herlitzka e si avvale delle musiche di Nicola Piovani.

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L’evento, organizzato in collaborazione con la famiglia Greco e la società di distribuzione VIGGO Srl e tenutosi presso la Sala Laguna del Lido di Venezia, è stato introdotto da un ricordo dell’autore pugliese da parte della direttrice Gaia Furrer, del regista Maurizio Sciarra e del figlio Alessandro Greco, produttore e fondatore della società Morel Film.

“Un uomo coltissimo, elegante, dalla voce inconfondibile. Uno dei fondatori delle Giornate degli autori, insieme a Maurizio Sciarra, qui presente, e a Citto Maselli che abbiamo omaggiato l’anno scorso”, ha dichiarato Furrer. “Per me è stato un amico e un grande sostegno, oltre che un regista straordinario e un politico della cultura. E sono molto felice di ricordarlo con la proiezione di questo film che non è affatto invecchiato”.

“Emidio fu fra i primi ad avere l’idea di una rassegna di autori affiancata alla Mostra di Venezia”, ha aggiunto Sciarra, che poi ha aggiunto: “Ci manca molto”.

Emozionato, Alessandro Greco ha così commentato l’evento dedicato al padre: “Sono molto felice, perché dopo cinquant’anni, viene riproiettato il film in un luogo che lui amava, le Giornate degli Autori. Lui mi diceva sempre che i film o vincono il tempo o hanno qualcosa che non va. L’invenzione di Morel è sopravvissuto al tempo”. Ha infine concluso: “Se oggi un giovane regista venisse a propormi un film come questo, penserei che è un pazzo. E mio padre un po’ pazzo lo è stato”.

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