‘Prendersi una pausa’, l’invito della dodicesima edizione del Ragusa Foto Festival dal 30 agosto al 30 settembre 2024
Inaugurazione venerdì 30 agosto alle ore 18 all’interno del Giardino Ibleo.
Tra le 15 mostre aperte al pubblico fino al 30 settembre, le opere di Ferdinando Scianna e tre progetti inediti di Mario Cresci, Loredana Nemes e Umberto Coa dedicati alla Sicilia.
Venerdì 30 agosto alle ore 18 all’interno del Giardino Ibleo, si inaugura la dodicesima edizione di Ragusa Foto Festival, prima manifestazione internazionale siciliana dedicata ai diversi linguaggi della fotografia contemporanea e alla valorizzazione dei giovani talenti. Il borgo barocco è lo scenario dell’edizione 2024 dal titolo ‘Prendersi una pausa’, diretta da Stefania Paxhia, giornalista e fondatrice, e dal direttore artistico Massimo Siragusa, fotografo e docente allo IED di Roma, con la collaborazione del comitato scientifico e di una rete di partner culturali locali e nazionali.
Fino a domenica 1 settembre, esperti nazionali e internazionali del mondo della fotografia saranno impegnati in eventi, seminari, workshop e talk, visite guidate, letture portfolio e premiazioni che accompagnano il vernissage delle 15 esposizioni – 13 personali e 2 collettive – allestite in quattro splendide location (Palazzo Cosentini, Palazzo La Rocca, la chiesa sconsacrata di San Vincenzo Ferreri e l’interno del Giardino Ibleo).
Dal 30 agosto al 30 settembre 2024 saranno in mostra i lavori che evocano il tema di quest’anno, che è una riflessione sul bisogno urgente di prendere consapevolezza del proprio tempo.
La Sicilia è protagonista della ricerca artistica della dodicesima edizione con diverse opere in mostra che rappresentano alcune interpretazioni visive del concetto di “pausa” ambientate al Sud e in Sicilia.
“Dormire, forse sognare” di Ferdinando Scianna di Bagheria, primo fotografo italiano a far parte della prestigiosa agenzia Magnum Photos, il cui file rouge è il momento intimo e universale del dormire, è in mostra a Palazzo La Rocca. Il lavoro inedito di Mario Cresci, realizzato in residenza d’artista a giugno scorso qui a Ragusa, in mostra a Palazzo Garofalo, nel centro storico di Ragusa Superiore, è frutto della sua interazione con il territorio ibleo e con le preziose cartografie della Sicilia, testimonianza della lettura geopolitica dell’Isola tra il Cinquecento e l’Ottocento, raccolte nella prestigiosa Collezione della Fondazione ‘Cesare e Doris Zipelli’ della Banca Agricola Popolare di Ragusa.
La Sicilia è protagonista di altri due lavori inediti: “Sicilia”, progetto appena realizzato, è di Loredana Nemes, artista rumena che vive a Berlino, sul legame tra gli alberi e l’uomo, voluto da Fondazione Sylva che si occupa di sviluppo locale attraverso la riforestazione e la creazione di progetti di sensibilizzazione sui temi ambientali; e infine “Stadi di Sicilia”, lungo lavoro di Umberto Coa, fotografo documentarista, realizzato con il contributo del giornalista Massimiliano Macaluso, per documentare la realtà sociale e culturale dell’Isola attraverso la mappatura dei piccoli campi di calcio. Entrambe le mostre sono allestite a Palazzo Cosentini.
Altro lavoro ispirato alla cultura del tempo libero al Sud è quello di Antonio Biasiucci e Mimmo Paladino dedicato al gioco della Tombola, che permette di ammirare l’opera di due grandi autori contemporanei, tra i più interessanti e innovativi del nostro tempo, che interpretano il senso di un gioco antico, quello della cabala del nostro tempo.
Completano il programma di mostre le opere di Angelo Raffaele Turetta tra i fotografi di scena più apprezzati in Italia che mette in mostra il mondo del cinema con uno sguardo surreale; Simona Ghizzoni, artista visiva e regista di talento, che partendo da un vissuto intimo, a Palazzo Cosentini, racconta del suo isolamento voluto per una riflessione sul proprio essere e per il desiderio di pensare un futuro nuovo; la mostra dedicata all’Editoria Indipendente a Palazzo La Rocca con 25 Case Editrici, che offrono uno spaccato della loro produzione contemporanea. Anche Viola Pantano, giovane artista performer espone a Palazzo La Rocca. Le immagini inedite di Luca Campigotto, fotografo veneziano che porta in giro per il mondo il suo concetto di ‘viaggio fotografico’, sono esposte per immaginare una tregua e un equilibrio possibile nella relazione tra uomo e natura. Così come la sequenza distopica di immagini di Marco Zanta, fotografo d’architettura pluripremiato, esposta a Palazzo La Rocca. In programma, anche le mostre relative al Miglior Portfolio 2023 di Alessandro Cristofoletti, e alle due menzioni, Ciro Battiloro e Claire Power.