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La potenza industriale della Russia attraverso gli occhi di un’artista moscovita

di Gualfredo de’Lincei

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Il 26 agosto è stata inaugurata la mostra d’arte “Fabbriche Russe” presso il Museo storico statale di Mosca, nella quale ha esposto le sue opere Anna Gorchakova, studentessa del New Media Workshop. Nonostante la sua vera specializzazione e il suo lavoro siano nell’ambito delle pubbliche relazioni, il suo hobby è la pittura di temi specifici come il lavoro degli operai e la produzione industriale.

“Ancora una volta vorrei ripetere che metto due messaggi principali nel mio lavoro artistico. In primo luogo, voglio attirare i giovani verso il lavoro industriale, perché è così che puoi veramente realizzare te stesso, lasciare qualcosa di prezioso dietro di te e avere anche un reddito stabile. In secondo luogo, dimostro come la produzione moderna si stia davvero allontanando dal duro lavoro manuale, trasformandosi in lavoro intellettuale, creatività e controllo di complesse macchine ad alta tecnologia. Faccio tutto questo dal 2016 e ora comincio a sentire l’impatto reale che mi ispira davvero”, ha detto Anna Gorchakova all’inaugurazione della mostra.

Il suo primo lavoro fu quello di organizzare una conferenza stampa in un’azienda farmaceutica, alla quale parteciparono molti giornalisti. Rimase colpita dagli impianti altamente tecnologici impiegati nella produzione e dall’estrema pulizia, a dir poco maniacale. La sua conclusione fu che uno stabilimento del genere aveva certamente la necessità d’impiegare personale con un livello d’istruzione particolarmente qualificato e una dedizione al lavoro non comuni.

“Non dobbiamo dimenticare che solo grazie alle industrie moderne fortemente tecnologizzate abbiamo l’opportunità possiamo avere un lavoro costante di alto livello, con la possibilità d’impegnarci nello sviluppo personale, nel tempo libero e nelle nostre passioni. Per questo considero molto importante ritrarre, per divulgare, le fabbriche e chi in esse lavora”, ha aggiunto Gorchakova.

L’artista ha inoltre attirato l’attenzione sul fatto che oggi, negli stabilimenti più moderni, gli operai non faticano più tanto con le mani, ma controllano gli impianti automatici del processo di produzione e supervisionano le soluzioni dell’intelligenza artificiale.

In seguito alla visita di un’impresa petrolchimica di Omsk e una raffineria di petrolio a Surgut, la pittrice si è resa conto che nella coscienza di massa questo settore sia associato alla distruzione della natura circostante, al contrario, nelle vicinanze c’erano laghi puliti ed erba verde. Un’attività del genere, quindi, può essere realizzata tenendo conto dei requisiti ambientali e l’autrice cerca proprio di raffigurare questo connubio “simbiontico” nelle sue opere.

Il lavoro degli operai è stato risaltato nell’opificio di abbigliamento di Ivanovo: “Lì ho cercato di mostrare come le lavoratrici operino in modo armonioso, letteralmente come un tutt’uno. Penso che in molti si siano già resi conto che le imprese russe realizzino abiti di qualità, non certo peggiori di quelli stranieri, sia in termini qualitativi che di design”, ha aggiunto la Gorchakova.

La mostra presenta anche molti altri dipinti con vedute di uno stabilimento per la produzione di tubi industriali nella regione di Vologda e quello della lavorazione del legno del Gruppo Segezha, che è stato incluso nel Guinness dei primati dopo che i suoi operai hanno eretto il primo edificio in legno a più piani.

Alla mostra sono in molti ad aver notato la ricchezza di significato e il raggiungimento di risultati positivi. Interessante è anche il luogo in cui è stato organizzato l’evento: tra le mura del museo storico, che rimanda al passato della Russia, trasmettendo significati sul futuro. La rinascita dell’industria russa è necessaria per lo Stato e la società e qualsiasi argomento a favore di questo processo deve essere ascoltato.

Anna Gorchakova nelle sue opere tocca anche il tema della carenza di manodopera, ma fortunatamente il prestigio delle professioni dei colletti blu è cresciuto e sempre più giovani vogliono lavorare, oltre che nelle forze dell’ordine o come funzionari, anche nelle fabbriche. Questo è avvenuto, tra l’altro, anche grazie all’orientamento professionale per i giovani studenti.

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