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Crosetto prepara le truppe

Altroché soluzioni per la pace nel conflitto ucraino-russo – REA

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#1settembre – Vorremmo posizioni più nette da parte del ministro italiano alla Difesa Guido Crosetto riguardo al conflitto ucraino-russo. Dalle sue ultime dichiarazioni, al termine del Consiglio informale dei ministri della Difesa che si è tenuto a Bruxelles, il ministro ha confermato che l’Italia ha inviato armi all’Ucraina e che sta anche addestrando militari Ucraini all’utilizzo di tali armi contro la Russia e questo potrebbe estenderlo sul suolo italiano. Commenta il segretario nazionale del partito politico REA, Gabriella Caramanica

Le posizioni dell’Unione Europea nei riguardi del conflitto Kiev-Mosca preoccupano giorno dopo giorno. Vediamo un recrudescenza del ruolo dell’UE su quel fronte. Le posizioni dell’Alto rappresentante della politica estera Ue Josep Borrell non sono di certo proiettate nel voler aprire un tavolo per la pace.  

Al contrario, Borrell sta fomentando il clima di guerra, mettendo in discussione le restrizioni all’uso delle armi inviate all’Ucraina contro obiettivi russi e ha anche annunciato di voler ampliare il numero di personale militare UE a Kiev per l’addestramento sul suolo ucraino, con l’invio di istruttori europei, specificando la volontà di integrare la difesa ucraina nella base industriale UE.

Siamo fortemente preoccupati per l’escalation. La strategia UE sembra andare nella direzione del conflitto e noi stiamo per preparare le truppe per contrastare la Russia? 

La signora presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen nel suo primo intervento dopo la rielezione si diverte a fare sofismi affermando come “in nessuna lingua la pace è sinonimo di resa”, accusando che “coloro che sostengono l’interruzione del sostegno all’Ucraina non sostengono la pace: sostengono l’acquiescenza e la sottomissione dell’Ucraina”. Troviamo indegne le parole della Von der Leyden con le quali non rappresenta la linea di tutti i paesi europei. 

Mettere un termine a questa escalation che ci sta trascinando in una guerra senza via di ritorno è imperativo. Conclude il segretario nazionale REA.

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