Federico Cavallo, Responsabile Relazioni Esterne di Altroconsumo dichiara:
“È inaccettabile che il nuovo decreto salva-infrazioni rimandi ancora una volta al 30 settembre 2027 la scadenza delle attuali concessioni, dopo che da decenni si attende una risposta alla questione balneari. Si tratta ahimè di un’operazione di forma e non di sostanza, che di fatto non prende reali decisioni e pone anzi le condizioni per trascinare ulteriormente in avanti lo status quo, aumentando anziché diminuire l’incertezza per tutti i soggetti coinvolti, in primis i comuni, oltre ai rischi per il nostro Paese. Non dimentichiamo infatti che su questo tema l’Italia è stata più volte condannata in tutte le sedi e c’è il concreto rischio che anche i nuovi termini di messa a bando delle concessioni non bastino a rispettare i dettami di legge, con conseguente conferma delle sanzioni e nuove opportunità economiche mancate per il Paese. A pagare continueranno così ad essere soprattutto i cittadini. Da chi ha il compito istituzionale di decidere, ci saremmo aspettati una maggiore assunzione di responsabilità e la capacità di indicare finalmente una direzione chiara e coraggiosa, non più ostaggio degli interessi conservativi di alcune minoranze che finiscono per prevalere su quelli della collettività. Come abbiamo sempre sostenuto, solo una reale e libera concorrenza può portare maggiore innovazione nelle imprese balneari, migliori servizi ai cittadini, più inclusività e tutela dell’ambiente a fronte di prezzi equi. Con questo provvedimento l’Italia perde nuovamente tempo e un’importante occasione, ponendo una seria ipoteca sul futuro di questo fondamentale settore.”
È possibile firmare la petizione di Altroconsumo per chiedere al Governo di varare al più presto una riforma del settore per avere spiagge aperte anche a nuovi soggetti e prezzi alla portata di tutti a questo link.