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Ottanta anni dopo ancora dimenticate le vittime degli stupri di guerra del 1944. L’Associazione Nazionale Vittime delle Marocchinate denuncia la “perdita di memoria di autorità ed esponenti politici”.

“In questi mesi sono stati giustamente ricordati importanti e tragici fatti avvenuti in Italia e in Europa 80 anni fa: lo sbarco in Normandia, la battaglia di Cassino, varie rappresaglie attuate dalle truppe tedesche, ecc.

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Purtroppo le massime autorità dello Stato, del Governo e delle Istituzioni Nazionali, si sono dimenticate di commemorare le donne e gli uomini che subirono violenze da parte delle truppe Alleate.

Il presidente dell’associazione nazionale vittime delle marocchinate, Emiliano Ciotti, denuncia con forza questa situazione che dopo ottanta anni sta diventando scandalosa.

Le violenze generalizzate e incontrollate dei coloniali francesi presero il nome di “marocchinate” e iniziarono con lo sbarco in Sicilia del luglio 1943, proseguirono nel 1944 in Campania, Lazio e Toscana per terminare alle porte di Firenze, quando questi soldati furono ritirati dal fronte italiano per essere utilizzati nello sbarco sulle coste meridionali della Francia.  

I soldati alleati e in particolare i coloniali francesi, perpetrarono reati gravissimi su donne di ogni età e anche uomini: furti, rapine, razzie, stupri e omicidi.

“La memoria è importante per una Nazione – dichiara Emiliano Ciotti, presidente nazionale ANVM – commemorare le vittime della seconda guerra mondiale è un dovere. Ma se molte di queste vittime sono ignorate e dimenticate, allora il ricordo è incompleto.”

ANVM, associazione nazionale vittime delle marocchinate

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