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Ovvietà del ministro che baciava il crocifisso
A proposito della donna che con incredibile ferocia ha ucciso un uomo di 47 anni colpevole di averle rubato la borsa, investendolo più volte con il proprio Suv, un ministro ha scritto: «La morte di una persona è sempre una tragedia, la violenza non é una soluzione e la giustizia farà il proprio corso. Questo dramma, però, è la conseguenza di un crimine: se l’uomo che ha perso la vita non fosse stato un delinquente, non sarebbe finita così».
Ora, a parte il fatto che la morte di una persona non è sempre una tragedia, giacché alle volte la morte di una persona può essere una vera grazia di Dio, ma riguardo all’ultima frase vi ricordate del filosofo dell’ovvio? «Meglio essere giovani, belli, ricchi e in buona salute piuttosto che vecchi, brutti, poveri e malati». Oppure: «È meglio sposare una donna ricca, bella e intelligente che una donna brutta, povera e stupida». Erano le sue sentenze lapalissiane. La differenza è che il simpatico Catalano le ovvietà le diceva apposta per far ridere gli ascoltatori, il ministro dall’intelligenza al di sopra della media, le dice seriamente, spontaneamente, gli vengono naturali. Il ministro ha fatto la scoperta dell’acqua calda: “Se l’uomo che ha perso la vita non fosse stato un delinquente, non sarebbe finita così”. Oppure non è un’ovvietà, ma un monito? Ladruncoli, cambiate mestiere se non volete che un Suv vi investa e passi più volte sul vostro corpo. Non è possibile, giacché si tratta del ministro che baciava il crocifisso e consacrava l’Italia alla Madonna.
Renato Pierri

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