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Padiglione Italia

Biennale Arte 2024

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Public Program

IF ONLY WE HAD EARS

Fai per me (ascoltare la macchina)

13 – 14 settembre 2024

 

Giardino delle Vergini, Arsenale
Public Program – IF ONLY WE HAD EARS

Ultimo appuntamento: Fai per me (ascoltare la macchina)

 

 

PROGRAMMA:

 

Venerdì 13 settembre 2024⁠
h. 15.30 LETTURE (Ita)

Discorso di un condannato alle piante, testo scritto e letto da Tiziano Scarpa
L’albero presuntuoso, testo scritto da Nicoletta Costa e letto da Margherita D’Adamo

h. 16.30 Roberto Calabretto, Lo spazio e l’ascolto. Luigi Nono e il Barocco veneziano – TALK (Ita)⁠
h. 17.30 Massimo Bartolini, Manovre di volo fuori dalla letteratura – TALK (ITA)

h. 18.30 Performance di Sara Mikolai e Isuru Kumarasinghe, Coming to our senses (Ritrovare i sensi)

 

Sabato 14 settembre 2024

h. 15.30 Francesca Tarocco, Cosmologie e tecnologie buddhiste – TALK (ITA)

h. 16.30 Vincenzo Napolano e Massimo Carpinelli, Alla ricerca del silenzio cosmico – CONVERSAZIONE (ITA)
h.17.30 Michelangelo Frammartino e Federico Campagna, Il mondo senza di me – CONVERSAZIONE (ITA)

h. 18.30 Performance di Massimo Bartolini, Audience for a Tree

Fai per me (ascoltare la macchina) è l’ultimo appuntamento di IF ONLY WE HAD EARS, il palinsesto focalizzato sul tema dell’ascolto, parte del Public Program del Padiglione Italia alla 60. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia, curato da Luca Cerizza e promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. Venerdì 13 e sabato 14 settembre una serie di talk e performance chiuderanno la panoramica sulla relazione con il suono, in particolare rintracciando le connessioni tra il lavoro artistico di Massimo Bartolini e le macchine che popolano la sua opera, intese come “sculture che fanno rumore” e  strumenti per la (ri)scoperta del mondo.

 

Si inizia alle 15.30 di venerdì 13 settembre con i reading di Tiziano Scarpa, del testo creato per il Padiglione Italia Discorso di un condannato alle piante, e di Nicoletta Costa, L’albero presuntuoso, il cui scritto verrà letto da Margherita D’Adamo.

 

Alle 16.30 il talk del musicologo, presidente del comitato scientifico di Fondazione Ugo e Olga Levi, Roberto Calabretto, dal titolo Lo spazio e l’ascolto. Luigi Nono e il Barocco veneziano, ripercorre la formazione del maestro, sottolineando il suo vivo interesse per la musica di Giovanni Gabrieli e del Barocco veneziano. Associata indissolubilmente al mito di Venezia, alla sua ricchezza e allo sfarzo delle sue cerimonie, la pratica policorale era in grado di “soddisfare le esigenze della comunicazione” che tanto avevano colpito l’immaginazione sonora di Nono e l’atto dell’ascolto, atteggiamento fondamentale di tutta la sua esperienza di compositore. Segue alle 17.30 l’intervento di Massimo Bartolini che, attraverso la figura di Daniele Del Giudice, conosciuto dall’artista proprio a Venezia, crea un ponte tra i diversi temi affrontati nel Public Program del Padiglione, in particolar modo attraverso i libri Atlante Occidentale e la raccolta di saggi In questa luce.

Chiude la giornata  (18.30) la performance Coming to our senses (Ritrovare i sensi) di Sara Mikolai e Isuru Kumarasinghe, che indaga movimento e suono come modi per percepire ed esplorare le relazioni tra corpo, ambiente e presenza emotiva. Portando le rispettive esperienze, provenienti dalla danza e dalla musica, nella loro performance collaborativa, le artiste si confrontano con i principi della vibrazione sonora e del movimento somatico intese come pratiche interconnesse, che si intrecciano agli ambienti circostanti.

 

Il palinsesto di incontri prosegue alle 15.30 di sabato 14 settembre con Cosmologie e tecnologie buddhiste, della docente, direttrice di NICHE Ca’ Foscari, Francesca Tarocco, che ricostruisce il contributo dei buddhisti alla riflessione su un futuro postumano. In particolare, l’incontro intende sottolineare come l’influenza del buddhismo sia evidente in numerosi campi, tra cui medicina, farmacologia, sanità pubblica, astronomia, matematica, architettura, arte sonora, arte contemporanea e musica. Alle 16.30 è invece prevista la conversazione tra Massimo Carpinelli, professore UNIMIB, associato INFN e direttore EGO, e Vincenzo Napolano, comunicatore scientifico (Osservatorio Gravitazionale Europeo-EGO). Alla ricerca del silenzio cosmico parte dalla constatazione dell’inesistenza in natura del silenzio assoluto e approfondisce come nell’esplorazione del reale, così come nell’indagine scientifica, decidere quali voci ascoltare come segnali portatori di significato e informazione e quali invece derubricare a “rumore” di fondo è al cuore della produzione di conoscenza, oltre che della nostra esistenza. Alle 17.30 è la volta di Il mondo senza di me, altra conversazione che vede protagonisti il regista e sceneggiatore Michelangelo Frammartino con il filosofo e scrittore Federico Campagna, per un confronto sui limiti dell’ascolto. La conversazione ruoterà intorno all’indebolimento del soggetto autore che emerge nelle loro pratiche, e come da questo si possano declinare altre esperienze di ascolto, organiche e meccaniche, fuori da sé. Frammartino e Campagna, provenendo da ambiti e approcci all’apparenza molto distanti, discuteranno della propria esperienza di quei passaggi che portano dal rassicurante rumore di cui si nutre lo sguardo quotidiano allo strano silenzio che si spande al di là di esso.
Il compito di chiudere il Public Program non poteva che andare al suo protagonista: Massimo Bartolini alle 18.30 di sabato ripropone la performance Audience for a tree (2024). Come evoluzione di alcune opere degli anni ’90-2000 in cui l’artista interrava sé stesso o dei collaboratori per opere fotografiche o performative, alla ricerca di un rapporto osmotico con l’elemento naturale, Audience for a Tree è uno spazio temporaneo creato da un cerchio di persone “piantate” intorno a un albero del giardino. In un unico gesto di apparente non-azione, lo proteggono e lo contemplano, diventando architettura provvisoria e pubblico al tempo stesso.
IF ONLY WE HAD EARS

 

Un palinsesto di quattro appuntamenti di due giorni ciascuno (venerdì e sabato), focalizzati sul tema dell’ascolto, inteso come metafora di relazione e comprensione di sé e dell’altro: IF ONLY WE HAD EARS è il corpo più ampio del Public Program del Padiglione Italia alla 60. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia, curato da Luca Cerizza e promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.

 

Ispirandosi alla celebre frase del musicista e teorico John Cage “Music is everywhere, if we only had ears”, il programma a cura di Luca Cerizza in collaborazione con Gaia Martino prevede una serie di incontri con ospiti italiani e internazionali articolati in diversi appuntamenti negli spazi del Padiglione Italia. Focalizzato su alcuni temi centrali per il lavoro di Massimo Bartolini e per il progetto del Padiglione Italia, IF ONLY WE HAD EARS – che ha luogo nei mesi di maggio, giugno, luglio e settembre nel Giardino delle Vergini adiacente al Padiglione – si declina attraverso diversi format: conferenze, conversazioni e performance musicali sono accompagnate da momenti laboratoriali espressamente dedicati alle classi di Arti Visive di NABA, Nuova Accademia di Belle Arti e Università Iuav di Venezia, protagoniste di una collaborazione con il Padiglione Italia per la ricerca e la didattica.

DUE QUI / TO HEAR

Padiglione Italia

Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia

20.04 – 24.11.2024

Tese delle Vergini, Arsenale, Venezia

Commissario: Angelo Piero Cappello

Curatore: Luca Cerizza

Artista: Massimo Bartolini

 

Modalità di partecipazione all’evento:

Ingresso con biglietto de La Biennale di Venezia.

In caso di maltempo gli incontri non si terranno nel Giardino delle Vergini, ma all’interno del Padiglione Italia.

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