FOTO. OTP – Orizzonte Terzo Paradiso: Stefano Arienti, Via mare, 2024.
Installation view Oltre l’Arte povera a
Vernazza
Ph. Lucrezia Ciorciolani
Il Comune di Vernazza
presenta
OTP – Orizzonte Terzo Paradiso
a cura di Ilaria Bernardi
3 mostre e 1 public program diffusi tra Vernazza e Corniglia
ricordano il legame dell’Arte povera con la Regione Liguria,
e lo proiettano nell’oggi e nel futuro
Le mostre
ALIGHIERO BOETTI. IN SITU
Convento di San Francesco – Vernazza
ARTE POVERA. LA STORIA 1967 – 1971
Castello Doria – Vernazza
OLTRE L’ARTE POVERA.
Stefano Arienti, Marinella Senatore, Vedovamazzei
Facciata del Palazzo in via della Stazione 5 | Fosso, via Solferino |
Piazzetta di fronte a via Solferino | Arco in via Fieschi 222 – Corniglia
Facciata del Convento di San Francesco e Piazzale del Castello Doria – Vernazza
17 settembre – 31 dicembre 2024
Forte delle connessioni tra Arte povera e il territorio della Liguria, a partire dalla nascita genovese del suo teorizzatore Germano Celant fino all’assidua presenza dalla seconda metà degli anni Sessanta, sul territorio tra Vernazza e Corniglia, di Alighiero Boetti e Michelangelo Pistoletto, il progetto espositivo ed educativo OTP – Orizzonte Terzo Paradiso, a cura di Ilaria Bernardi, ambisce non solo a guardare ma a traguardare i confini di quel movimento artistico attraverso tre mostre visitabili dal 17 settembre al 31 dicembre 2024: Alighiero Boetti: In situ, Arte Povera: La storia 1967-1971 e Oltre l’Arte Povera: Stefano Arienti, Marinella Senatore, Vedovamazzei.
Introdotto da un public program interdisciplinare che si è svolto tra giugno e inizio settembre 2024, pensato per approfondire attraverso musica, poesia, storia, dialoghi artistici, performance, alcune “parole-chiave” – Origine, Natura, Partecipazione, Essere, Memoria, Spazio, Azione, Tempo – implicite nell’Arte povera e ancora oggi cruciali temi di riflessione artistica e non solo, il programma espositivo di OTP si sviluppa nel territorio delle Cinque Terre prediligendo spazi non convenzionali per ricordare la storia dell’Arte povera, e spazi all’aperto per rintracciare i legami di quel movimento con l’arte contemporanea delle generazioni successive.
ALIGHIERO BOETTI. IN SITU al Convento di San Francesco a Vernazza nasce dalla volontà di ricordare il legame tra l’artista torinese e questo territorio, dove dal 1965 fino agli inizi degli anni Ottanta Boetti ha avuto una casa. In mostra saranno presenti sei importanti opere, tra cui una grande Mappa del 1972, gli Aerei del 1981 e altri più piccoli arazzi, di proprietà privata, in particolare di persone del territorio che sono state legate all’artista da profondi rapporti di amicizia.
La mostra è realizzata con l’aiuto della figlia dell’artista, Agata Boetti.
All’interno del Castello Doria di Vernazza, ARTE POVERA: LA STORIA 1967-1971 si configura come uno strumento didattico per il territorio al fine di comprendere il movimento, le sue premesse, le sue poetiche e sviluppi attraverso una cronologia illustrata delle relative mostre collettive tenutesi tra il 1967 e il 1971 – ossia dall’anno in cui Celant conia il termine Arte povera all’anno in cui postula che quell’etichetta deve dissolversi affinché ogni artista possa assumere la sua singolarità –, e il video-documentario Arte povera, a cura di Beatrice Merz e Sergio Ariotti (Hopefulmonster, Torino 2011) che presenta il movimento in tutta la sua complessità attraverso alcuni dei suoi principali protagonisti.
Infine, OLTRE L’ARTE POVERA: Stefano Arienti, Marinella Senatore, Vedovamazzei, mostra diffusa tra Vernazza e Corniglia, vuole rendere omaggio ai due artisti dell’Arte povera legati a questo specifico territorio (Alighiero Boetti e Michelangelo Pistoletto) rintracciandone l’eredità nella produzione di artisti contemporanei di generazioni successive che in loro riconoscono i propri maestri. Arienti, Senatore e Vedovamazzei hanno scelto specifici luoghi all’aperto tra le due località dove presentare sei interventi site-specific con l’intento di indurre i visitatori a visitare anche angoli delle due località meno conosciuti.
Mappamondi diritti e rovesci (2024) di Arienti si compone di due grandi teli sospesi sulla facciata del Convento di San Francesco a Vernazza, all’interno del quale si tiene la mostra di Boetti, suo ideale maestro. Il disegno ivi realizzato è un ritratto della Terra che prende le mosse dallo sviluppo della sua superficie sferica come fosse quella di un frutto da sbucciare, un globo ritratto nella sua parte più sottile ed esterna.
Un secondo intervento dell’artista, Via mare (2024), si sviluppa nel piazzale antistante il Castello Doria a Vernazza, all’interno del quale si tiene la mostra sulla storia dell’Arte povera. L’intervento prevede la rimozione e il parziale reimpiego di una porzione del pavimento in lastre di pietra scura, per delineare con esse le masse continentali e con un mosaico di ciottoli chiari l’immagine dei mari interessati del traffico mondiale delle merci: un planisfero che allude ai planisferi di Boetti, ma che non ritrae tanto la terra quanto l’acqua e i flussi di merci e persone.
Il duo artistico Vedovamazzei interviene a Corniglia con due installazioni luminose.
Appliance (2000/2024), tra due piccoli alberi nella piazzetta di fronte a Via Solferino 28, si compone di una sedia di cui una gamba poggia su una lampadina accesa: l’oggetto perde così il suo senso di seduta e assume invece, una dinamica metafisica.
La seconda installazione, Loading (2006/2024), è collocata sull’arco di accesso al Belvedere, in Via Fieschi 222, dal quale si può ammirare una meravigliosa veduta del mare di Corniglia. È un pendolo inquietante, che termina con una lampadina che si muove senza posa scandendo il tempo e lo spazio. Entrambe le installazioni rendono implicito omaggio da un lato agli Oggetti in meno (1966) di Pistoletto, dall’altro a Boetti, l’una ai suoi oggetti domestici reinterpretati, come Sedia (1966), l’altra a Lampada annuale (1966).
Alla poetica di Pistoletto, in particolare alla sua pratica partecipativa, si collega invece Marinella Senatore mediante due luminarie: Bodies in Alliance (2022) e We Rise by Lifting Others (2022), poste rispettivamente sulla facciata esterna dell’edificio comunale, in Via alla Stazione 5, e sulla facciata della torre del fosso a Corniglia, in Via Solferino.
Le luminarie rinviano alle architetture di matrice barocca, a rosoni e portali. La loro principale funzione è circoscrivere attraverso la luce uno spazio, una piazza universale per la condivisione. Sono anti-monumenti generatori di un’energia che si propaga nello spazio, lo modifica, e modifica gli individui presenti inducendoli ad agire e far succedere ‘cose’, anche grazie alle brevi citazioni da testi in esse inclusi.
OTP è accompagnato da un catalogo ampiamente illustrato, in versione digitale e cartacea, la cui uscita è prevista a dicembre 2024 in occasione del finissage dell’intero progetto.
Il volume include un saggio della curatrice e approfondimenti testuali e illustrativi su tutti gli eventi e le mostre realizzate.