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Yeast Photo Festival
Prima giornata
La vita del monastero nella poesia fotografica di Sarah Boutin
 

Aperto Yeast Photo Festival (fino al 3 novembre a Matino e nel Salento) con l’opening a Palazzo Scarciglia a Lecce. Inaugurata la mostra della fotografa Sarah Boutni, un reportage dedicato alle Suore della Carità del Québec

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Nei quattro giorni inaugurali un ricco di programma di talk e appuntamenti musicali

A questo link la cartella stampa di Yeast Photo Festival

Matino (LE), 20 settembre 2024 – Yeast Photo Festival (19 settembre – 3 novembre, Matino e Salento) ha debutatto ieri a Lecce con l’opening a Palazzo Scarciglia, dove insieme alla presentazione dei contenuti della terza edizione dal titolo “From Planet to Plate”, è stata inaugurata la mostra della fotografa del Québec Sarah Boutin che ha raccontato al pubblico il suo progetto “Merci pour ton agréable visite, les jolies fleurs et les délicieuses fraises”, a cura di Edda Fahrenhorst e Veronica Nicolardi, in collaborazione con ArtWork.

Nel corso dell’opening sono intervenuti: Flavio&Frank e Veronica Nicolardi (direttori Yeast Photo Festival), Edda Fahrenhorst (Direttrice artistica Yeast Photo Festival), Paolo Babbo (Presidente ArtWork), Johnny Toma (Sindaco del Comune di Matino), Antonio Saletti (Sindaco di Racale), Prof. Avv. Massimo Monteduro (Delegato alla Sostenibilità per Unisalento) e Licio Tamborrino (Amministratore delegato Scaff System e Direttore artistico Officine Tamborrino), Vito Primiceri (Presidente banca popolare pugliese

“Il mio è un progetto che affronta il tema del dolore e al tempo stesso del nutrimento – spiega la fotografa – nutrimento che non si riferisce solo al cibo, ma a come sosteniamo la nostra anima in un momento di dolore e lutto”.

Quello di Boutin è infatti un lavoro fotografico, sviluppato per più di due anni, con un approccio poetico-documentaristico all’interno del convento dell’ordine delle Suore della Carità del Québec. Qui, l’artista visiva e ricercatrice canadese ha avuto occasione di conoscere un’amica d’infanzia della nonna scomparsa, Jacqueline, una religiosa novantenne.

“Il monastero – racconta – è un luogo di contrasti. Al tempo stesso di quiete, contemplazione, come anche di risate. La vita delle sorelle, che hanno 80-90 anni, scorre lentamente, ma con gioia. Sono capaci di trovare la serenità tra morte e lamponi mi verrebbe da dire. Puoi vedere una sorella morente in una stanza e le altre che pelano carote in cucina. Un luogo quindi capace di tenere insieme la totalità della nostra vita, compresa la morte, con grande serenità”.

La terza edizione del festival presenta 15 progetti fotografici italiani e internazionali attraverso i quali i fotografi puntano l’obiettivo su sistemi di produzioni, filiere, consumi, abitudini, che stanno alterando sempre di più il complesso rapporto tra uomo e ambiente.

La Direttrice artistica Edda Fahrenhorst ha illustrato lo spirito della terza edizione di Yeast Photo Festival. “Quest’anno vogliamo porre una serie di domande importanti per stimolare a scegliere un consumo più responsabile. Che cosa avete mangiato oggi? Sapete che per la vostra salsiccia nel piatto è stato ucciso un animale? Vogliamo creare più consapevolezza sul cibo, perché il consumo di ciascuno di noi, può dare un contributo decisivo per contrastare il cambiamento climatico”.

Una riflessione sul cibo che si sviluppa tra Lecce, Matino, Castrignano de’ Greci e Racale, valorizzando i borghi del Salento, attraverso un ricco programma che oltre alle mostre fotografiche, comprende anche talk, letture e appuntamenti musicali con artisti quali Malika Ayane, Pupillo dei Negroamaro e Arrogalla.

“Il cibo – afferma la Co-direttrice del Festival Veronica Nicolardi – fa appello ai nostri sensi. È un’esperienza al tempo stesso collettiva e individuale. In questo senso ha molto in comune con la fotografia, che connette, unisce, divide ed emoziona. Tra 10 anni immagino un festival sempre più diffuso sul territorio, più accessibile, più fruibile, più sostenibile, più comprensibile a tutti”.

Una manifestazione culturale che in un’estate dominata dal tema dell’overtourism, rappresenta un’occasione di sviluppare nuove forme di turismo sostenibile, accendendo i riflettori sui suggestivi borghi dell’entroterra salentino, ricchi di storia cultura, tradizioni e bellezze architettoniche, alcune delle quali appunto ospitano diverse mostre di Yeast Photo Festival.

“La Puglia – concludono Flavio&Frank, Co-direttori – vive da tempo il fenomeno dell’overtourism, che aumenta man mano che la regione consolida la sua visibilità internazionale. La nostra manifestazione può ricoprire un ruolo cruciale per i flussi turistici locali, sviluppando un importante indotto economico e al tempo stesso ampliando la gamma dell’offerta culturale del territorio”.

L’opening di Yeast Photo Festival continua fino a domenica 22 settembre. Tutti gli eventi e le iniziative sono disponibili sul sito ufficiale della manifestazione
 

 

Contatti

Ufficio Stampa Yeast Photo Festival | Mirandola Comunicazione
Antonella Maia | mobile 3494757783 | antonella.maia@mirandola.net
 

 

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