È scaduto il tempo per presentare le manifestazioni di interesse per l’acquisizione di tutti gli stabilimenti dell’exIlva, passaggio questo fondamentale per il futuro della siderurgia italiana.
Hanno risposto in 15, i termini per la presentazione delle offerte per l’acquisizione dell’azienda siderurgica sono scaduti alla mezzanotte di ieri e ora si valutano le proposte.
Si tratta di un passaggio decisivo per il futuro della siderurgia italiana.
Alcuni potenziali acquirenti ha spiegato il Ministro Urso hanno presentato una manifestazione di interesse per l’intero gruppo, altri solo per singoli rami d’azienda.
Tra i 15 potenziali acquirenti si sarebbe fatta avanti una società ucraina, due società indiane, una canadese.
Le italiane Arvedi e Marcegaglia sarebbero interessate soltanto ad alcune parti delle Acciaierie.
A questo punto le multinazionali potranno avere ulteriori informazioni per presentare un piano industriale più dettagliato anche in cordata tra di loro, poi toccherà al governo e ai commissari fare la scelta di quello più convincente per il rilancio della nostra siderurgia e la salvaguardia dell’occupazione e dell’indotto.
Per lo stabilimento piemontese di Novi Ligure, Alberto Cirio ed Elena Chiorino, rispettivamente presidente e vicepresidente della Regione Piemonte a seguito delle manifestazioni di interesse pervenute per l’acquisizione di Acciaierie d’Italia, hanno dichiarato: “Il sistema è vivo, le quindici manifestazioni di interesse pervenute per l’acquisto di Acciaierie d’Italia non possono che farci guardare al futuro con ottimismo, perché sono la dimostrazione della vitalità di un sistema su cui crediamo fortemente sia necessario investire”.
“La Regione Piemonte ha da tempo attivato il tavolo permanente sull’ex Ilva, nella consapevolezza che fosse prioritario e indispensabile tutelare l’occupazione, i posti di lavoro dei dipendenti di Acciaierie d’Italia e di tutto l’indotto, oltre alle famiglie legate a questa realtà. Dopo l’accordo sulla Cassa Integrazione, auspichiamo che le manifestazioni di interesse possano portare a una vera e propria ripartenza per un settore strategico per il Piemonte e per la Nazione, che non può permettersi di perdere le peculiari professionalità che operano in ex Ilva” hanno concluso Cirio e Chiorino.
Per il Vicesegretario nazionale e Commissario della Regione Puglia dell’UDC, l’on. Gianfranco Chiarelli, chi ha ridotto l’acciaieria nelle attuali condizioni dovrebbe astenersi dall’attaccare il governo.
Sulla vicenda crediti vantati dalle imprese dell’appalto ex Ilva di Taranto ha dichiarato: “è una questione che viene da molto lontano e rientra in una fallimentare gestione dell’intera vicenda legata all’acciaieria tarantina, politicamente addebitabile ai governi di sinistra. Irricevibili perciò oggi le strumentali accuse che autorevoli esponenti di quell’area politica rivolgono all’attuale governo”.
Soddisfazione viene espressa dall’esponente politico per l’ipotesi di una prossima soluzione: “apprendiamo che sono in corso le procedure per assicurare il ristoro che auspichiamo sia pieno e soprattutto rapido, nel contempo il ministro Urso ha annunciato la presenza di un significativo numero di dichiarazioni di interesse per acquisire la gestione dello stabilimento di Taranto. Questo è frutto di un intenso lavoro svolto dal governo Meloni nell’interesse del nostro territorio”.
Per l’on. Chiarelli è fondamentale che non si ripetano gli errori del passato: “è necessario orientarsi nella scelta di un soggetto che assicuri affidabilità e garantisca i necessari investimenti per rilanciare la produzione, l’occupazione, ma soprattutto in un’ottica di risanamento degli impianti con la massima attenzione ad eliminare ogni fonte inquinante”.
Vito Piepoli