Una memorabile opera di Mario Vespasiani dedicata alla Giornata Internazionale della Pace
La pace, la voglia di pace che appartiene a tutti i popoli della terra è oggigiorno un tema imprescindibile per la nostra società. Si alzano da ogni angolo del pianeta e da ogni lingua e tradizione le voci che la proclamano, più che mai decise e unite, nella volontà di perseguire la strada del bene e del dialogo. Non potevano mancare all’appello gli artisti in questo 21 settembre Giornata Internazionale della Pace, sempre sensibili ai valori di unità, giustizia sociale e progresso. Tra questi ancora una volta Mario Vespasiani si è distinto per aver creato un’opera dalla rara potenza simbolica, dalla profonda delicatezza concettuale, che ha commosso all’istante per aver affrontato un argomento così gravoso, con tale maestria.
L’artista ha voluto dedicare alla Giornata Internazionale della Pace, un’opera monocromatica, racchiusa in una scultura in legno dalla forma e dimensione di un libro aperto, dove due mani che emergono dalla polvere delle macerie continuano a cercarsi e a lasciare segni di un passaggio, di una nuova scrittura. Vespasiani ha voluto così comunicare come la voglia dell’individuo di ritrovarsi ed amarsi sia infinitamente superiore di ogni divisione e contrasto. Solidarietà e collaborazione sono stati fin dal principio della sua carriera gli elementi chiave che lo hanno portato a confrontarsi con studiosi ed intellettuali di ogni disciplina, fondando sul principio dello scambio fraterno, la crescita e il miglioramenti di ciascuno. Per tale motivo l’opera riprende la forma del libro, per palesare in maniera indiscutibile l’importanza della cultura per favorire ogni processo di pace e di equità. Allora le dita che affiorano leggere e tracciano nella polvere questi segni da interpretare parlano di un’esistenza che supera ogni asperità e perfino la vita stessa, per diventare memoria da difendere e testimonianza impressa come un sigillo.
Istituita nel 1981 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, la Giornata internazionale della Pace è un’occasione per riflettere sulla pace e sulla non-violenza e lanciare un invito a tutte le nazioni in guerra a cessare ogni ostilità. Le organizzazioni governative e non, come gli individui sono chiamati specialmente oggi a spendersi nella promozione di azioni educative per sensibilizzare sul tema della pace globale. Una giornata fondamentale in un mondo segnato da guerre terribili, da quelle più documentate a quelle quasi dimenticate, dalla Siria allo Yemen fino a tutti quei conflitti che offendono svariate minoranze nel mondo. Una Giornata che ha lo scopo di far luce sulle ingiustizie ed auspicare la fine immediata delle ostilità, nella consapevolezza comune che la guerra non è altro che portatrice di distruzione e dolore.
In questi giorni è in corso nello studio dell’artista nelle Marche un progetto dal particolare valore sociale ed artistico, un laboratorio intitolato MyDidatticArt, un’esperienza che fonde arte visiva e scrittura, fantasia e capacità di mettersi in discussione. Ogni partecipante – di fronte a due pareti dove sono sistemati un centinaio di dipinti, diversi tra loro per tema, tecnica e formato – è chiamato a scrivere un racconto di qualsiasi tipo, partendo dalle suggestioni percepite dinanzi alle opere preferite. Ad oggi l’artista Vespasiani è stato definito praticamente l’unico talento impegnato appieno nel sostenere una proposta culturale di alto livello così particolareggiata e col futuro museo di quasi mille metri quadrati e tremila di parco botanico a cui sta lavorando – THEMVSEO – non farà altro che potenziare questa eccellenza nella promozione umana e artistica.