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FOTO Nadir Zarour, Crowd 2, 2020, Acrylic and Mix Media on Canvas, 150x120cm
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Dal 15 ottobre al 15 novembre 2024, il Museo di Arte Moderna Mario Rimoldi di Cortina d’Ampezzo presenta la mostra “Nadir Zarour: New Paintings”, prima personale dell’artista autodidatta di origine algerina e residente nel Regno Unito.
Affrontando temi quali la migrazione e la complessità delle connessioni umane, l’intenso corpus di 21 dipinti di medie e grandi dimensioni offre la rara opportunità di avvicinarsi allo spirito vibrante e resiliente di un artista la cui voce è tanto personale quanto universale.

I suoi dipinti sono profondamente influenzati dal fenomeno della sovrappopolazione, dal ritmo frenetico della vita urbana moderna e dal conseguente senso di alienazione che queste circostanze comportano. Tali eventi sono particolarmente sentiti da Zarour che, in quanto immigrato in un paese straniero, affronta la duplice sfida dell’assimilazione e dell’appartenenza, ulteriormente intensificata dalla sua battaglia personale contro il cancro.
Questa convergenza di esperienze ha instillato in Zarour una profonda urgenza di connettersi con gli altri, per trovare ed esprimere un senso in mezzo al disordine.

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Le sue opere, che riflettono sul fenomeno del viaggio inteso sia come trasferimento tra continenti, sia – in senso più lato – come spostamento all’interno di contesti urbani, trasmettono un potente messaggio di resistenza e speranza, celebrando la vitalità e la ricchezza che emergono dalla diversità culturale e dall’energia collettiva degli incontri umani.

Le tele di Zarour sono dinamiche e vitali grazie al brulicare di colori vibranti, di giochi di linee intrecciate e divergenti che disegnano moltitudini di figure, e alla tecnica scelta, la mano libera, che delinea sia composizioni astratte che figurative.
In “Nadir Zarour: New Paintings”, troviamo un incoraggiante invito a riflettere sulle intersezioni delle narrazioni personali e collettive e sulla forza duratura delle connessioni che nascono dalla fusione di culture diverse.

Cenni biografici
Nadir Zarour è nato e cresciuto ad Algeri. Ha ereditato la passione per l’arte dal padre, abile falegname che lo ha immerso nell’artigianato fin dalla giovane età. Tuttavia, solo in età adulta Zarour si dedica completamente all’affinamento dei suoi talenti artistici, in particolare della scultura e della pittura su legno. Dopo essersi stabilito nel Regno Unito all’inizio degli anni 2000, Zarour si destreggia tra diversi lavori e impegni familiari, affinando in silenzio la sua arte. Attraversa un momento cruciale nel 2017 quando riceve una diagnosi di un cancro ai polmoni. La malattia modifica profondamente la sua visione della vita. Di fronte alla mortalità e agli effetti estenuanti delle cure mediche, Zarour si sente obbligato a dare priorità a ciò che ama di più: la sua arte.

Museo d’arte moderna “Mario Rimoldi” Di Cortina D’Ampezzo
Il museo nasce nel 1974 a seguito della cospicua donazione pervenuta alle Regole d’Ampezzo da parte della signora Rosa Braun, moglie del collezionista Mario Rimoldi (1900-1972) che aveva espresso l’intenzione di far rimanere tra le sue montagne le opere raccolte a partire dal 1923. È una delle Collezioni d’arte moderna più importanti in Italia e raduna dipinti e sculture dei maggiori esponenti del Novecento Italiano. Da segnalare la presenza di ben 54 dipinti di Filippo de Pisis, numerose opere di Mario Sironi, 11 de Chirico e 6 Campigli. Tra gli altri artisti figurano: Carrà, Cesetti, Depero, Guidi, Guttuso, Martini, Morandi, Music, Rosai, Sassu, Savinio, Semeghini, Severini, Soffici, Tomea, Tosi, Vedova. Negli anni, importanti donazioni, come quella testamentaria di Alis Cabessa Levi, hanno arricchito il Museo. Noti artisti hanno inoltre fatto omaggio delle loro creazioni: è il caso di Music, Gard, Madiai, De Stefano, Gonzales, Seppi, Barbarigo. Il museo espone a rotazione, oltre alle numerosissime opere della collezione, quadri provenienti da altri musei. Numerose e variegate sono infatti le iniziative proposte dal museo che, attraverso mostre temporanee, prestiti in occasione di prestigiose esposizioni in Italia e all’estero, conferenze, collaborazioni con il mondo della cultura e dell’istruzione, si impegna a mantenere vivo quello spirito aperto che fu una delle caratteristiche più apprezzabili del collezionista Mario Rimoldi.
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