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Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani, in occasione della Giornata internazionale degli insegnanti 2024, 5 ottobre, istituita nel 1994 dall’UNESCO, quest’anno propone il tema “Valorizzare la voce degli insegnanti: verso un nuovo contratto sociale per l’istruzione”. Argomento veramente affascinante e fortemente attuale in funzione dei nuovi scenari e delle sfide educative che si prospettano per i docenti.

La nostra società si sta vertiginosamente trasformando e l’impatto dei nuovi strumenti tecnologici nelle nostre vite, abitudini, modelli produttivi, logistica e adesso didattica, spinge a formulare considerazioni e ipotesi di sviluppo “sine ire et studio”, vale a dire cercando di valutare aspetti positivi e negativi di tale evoluzione, mantenendo il più possibile un atteggiamento equilibrato.

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Dall’Inghilterra è giunta la notizia di una nuova sperimentazione, programma Sabrewing, nelle aule scolastiche presso il David Game College, finalizzata a veicolare i contenuti disciplinari, metodi personalizzati, e quindi l’apprendimento tramite l’intelligenza artificiale. Una classe pilota di venti studenti sedicenni, guidati esclusivamente dall’intelligenza artificiale, sperimenterà una nuova modalità formativa, valutata più performante dagli ideatori del progetto, e successivamente affronteranno il loro esame finale. L’obiettivo conclusivo, oltre ad arrivare alla completa autonomia dello studente, è quello di ridurre il numero totale di ore necessarie per completare il programma di studio in maniera efficace.

Una classe quindi dotata di visori forgiata dalle indicazioni delle piattaforme. Attualmente il costo elevato dell’operazione rende elitaria l’esperienza; successivamente, come succede per tutte le novità di carattere tecnologico, i costi non saranno più proibitivi e probabilmente i vari Stati europei e non troveranno economicamente conveniente procedere in tale direzione, riducendo la spesa del personale scolastico, che, laddove continuasse a sussistere, numericamente sarebbe irrilevante.

L’abbattimento delle spese relative al sistema istruzione consentirà di migliorare sempre più le tecnologie applicate alla didattica, rendendo le nuove generazioni sempre più propense a seguire i corsi impostati secondo la nuova logistica.

I giovani accolgono con favore l’introduzione di nuove frontiere virtuali in ogni ambito della sfera personale e quindi il valore umano dell’insegnante, così come la sua presenza, diventeranno, probabilmente in un futuro non troppo lontano, superflue.

Anche in Italia si stanno esplorando simili possibilità, anche se in maniera decisamente meno massiva.

Arroccarsi su posizioni nostalgiche è “passatiste” ovviamente non è possibile; tuttavia, ci si augura che dopo un’attenta valutazione delle possibili variabili, non sia il risvolto economico a prevalere in assoluto rispetto ad altre considerazioni sull’eventuale utilità / utilizzazione dell’IA nelle aule scolastiche.

I docenti che entrano in classe oggi, tra mille difficoltà, si misurano con dubbi, incertezze, delegittimazioni continue che ne minano prestigio e autorevolezza. I dati Censis sul caro affitti degli studenti (500 / 650 euro una stanza in città metropolitana del Centro – Nord) mettono ancora più in evidenza la crescita incontrollata dei costi di locazione, per non parlare anche dei costi di trasporto (abbonamenti e biglietti ferroviari, biglietti aerei etc.) e del vitto, nonostante il CNDDU abbia più volte segnalato tale anomalia intollerabile, che si traduce in un salasso spietato e ingiustificato, specie per quella categoria di insegnanti di ruolo trasferiti dall’algoritmo del 2015.

La giornata di domani impone quindi di ripensare alla figura del docente nella sua globalità e al ruolo che gli viene “eroso” e contestato non solo dai genitori, ma da una serie di fattori e dinamiche sulla cui prudenza e legittimità ci si dovrebbe per lo meno interrogare. L’effetto che i media cavalcano, episodi di aggressività nei confronti dei docenti da parte di studenti o familiari, non corrisponde alla causa ma all’effetto. La causa parte da lontano. Da molto lontano.

“Non ho mai insegnato ai miei allievi; ho solo cercato di fornire loro le condizioni in cui possono imparare.” (Albert Einstein)

prof. Romano Pesavento

presidente CNDDU

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