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Spudoratezza e indifferenza di Daniele Capezzone
“Un missile iraniano caduto su Israele. Prima di tutto è bene ammettere che il nemico esiste: l’Islam fanatico ci vuole morti, sia in Medio Oriente che ovunque. L’obiettivo israeliano non è solo quello di distruggere Hamas, ma di colpire la testa di tutte le organizzazioni terroristiche che è in Iran. In questo Israele fa anche il nostro interesse… Se nel racconto di un conflitto o di una tensione geopolitica ci si limita all’ultimo pezzetto, all’ultimo scorcio temporale, diventa facile il giochino retorico di appellarsi a entrambe le parti, come se si trattasse di sedare una lite tra adolescenti rissosi… Come fai a capire le vicende di queste ore dimenticando un evento devastante come il 7 ottobre 2023? 1200 civili israeliani massacrati, inclusi bimbi e neonati nelle loro culle, oltre 250 persone rapite, in una logica perversa da pogrom, o da “piccolo Olocausto”.
Sono alcune righe di un articolo di Daniele Capezzone. Ma qual è la realtà? L’Islam fanatico ci vuole morti, però non è in grado di ucciderci. Di contro, un pazzo furioso che non sarebbe fanatico, che non vorrebbe la morte di un popolo, sta distruggendo quel popolo, e sta devastando e occupando la loro terra. I terroristi hanno fatto un “piccolo olocausto”, hanno fatto schifo. Di contro il pazzo furioso sta facendo mille volte più schifo e sta facendo un “grande olocausto”.
Ma Capezzone non è il solo a ragionare in tal maniera. Sono molti i giornalisti e i politici che dicono a un dipresso: “Ciò che sta succedendo a Gaza è un orrore, ma non dimentichiamo il 7 ottobre”. E fanno il discorso con lo stesso tono di chi vedendo il cielo nuvoloso fa osservare che è una brutta giornata. Ma come si può essere a tal punto spudorati, nonché indifferenti alla sofferenza e alla morte di migliaia d’innocenti in grandissima parte bambini?
Renato Pierri

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