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Manovra, Prof. Leonardo Becchetti (Economista): “Troppo ottimismo sulla spending review. Tassare le banche ha senso, ma bisogna avere accortezza. In questa manovra centrale la parte sociale”.

 

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“Non sarei troppo ottimista sul taglio delle spese ai ministeri, a forza di tagliare le risorse negli anni è rimasto poco su cui poter mettere mano”. Parte così l’intervista del Professore Leonardo Becchetti ai microfoni di Radio Cusano durante ‘5 Notizie’, trasmissione condotta da Gianluca Fabi, per quanto concerne la spending review dei ministeri annunciata dal Governo.

“Le risorse oramai scarseggiano-prosegue- basti pensare al fatto che molti di noi esperti del settore offrono le loro competenze ai ministeri a titolo gratuito. Si è arrivati a tagliare in tutti gli ambiti, dalle trasferte alle forniture, non credo dunque sia fattibile arrivare al taglio di spesa auspicato di tre miliardi” afferma il professor Becchetti.

Si sofferma poi sulla possibilità di un ulteriore tassa per il sistema bancario asserendo “Sono d’accordo col ministro Tajani quando afferma che il concetto di tassa sull’ extraprofitto non gli è molto gradito. Sono favorevole a un ulteriore contributo da parte delle banche, ma va progettato con attenzione. Tutti i manuali economici ci dicono che a lungo andare l’imposta su imprese con potere di mercato come le banche porta quest’ultime a scaricarne il peso sui contribuenti”.

E precisa “le banche sono un sistema di impresa delicato, se non godono di buona salute a farne le spese saranno i cittadini. Basta pensare a cosa accade durante una crisi bancaria”.

Per quanto riguarda la prospettiva generale della manovra “è evidente che l’aspetto sociale nella proposta economica è stato preso fortemente in considerazione. In ambito sanitario si parla di assumere quasi trentamila operatori tra medici e infermieri, per una spesa presunta di quasi tre miliardi, per non citare il tema delle pensioni o l’assegno unico per i figli, in tal senso si sta lavorando”.

“Quello che non mi trova d’accordo-conclude- è la mancanza di coraggio nell’aggredire l’evasione fiscale vista la grande varietà di strumenti informatici di cui ora disponiamo. Per fare un esempio sul Sole 24 Ore è uscito un articolo riguardante casi di evasione, su delle imposte IMU non registrate, per cinque miliardi di euro. Si può fare di più”, ha concluso il Prof. Leonardo Becchetti.

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