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Identità reali e corpi alla “deriva” nell’era della schermocrazia:  Monás – La reale sostanza delle cose, la nuova creazione di Teatringestazione al debutto nazionale a Danae Festival

31 ottobre ore 20  e 1 novembre ore 18:30 | Fabbrica del Vapore / Fattoria Vittadini (Milano)

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Danae Festival

 

Un’opera ibrida tra installazione partecipata, coreografia auto-generativa e live cinema che indaga lo statuto dell’immagine nell’era della “schermocrazia”, a partire da un’indagine sul pensiero di Debord: Monás – La reale sostanza delle cose, la nuova creazione di Teatringestazione sarà presentata presso Fabbrica del Vapore / Fattoria Vittadini di Milano, nell’ambito di Danae Festival, al debutto nazionale il 31 ottobre ore 20 e il 1 novembre ore 18:30.

 

Anna Gesualdi e Giovanni Trono, fondatori della compagnia interdisciplinare di performing art (vincitrice di due prestigiosi premi internazionali DE.MO./ Movin’UP ed EFFE Award) tracciano le coordinate di un dispositivo scenico, concepito come un ecosistema a cui partecipa il pubblico, all’interno del quale è possibile fare esperienza del differimento del proprio corpo in immagine.

 

Presentata in anteprima assoluta ad Hangartfest, festival di danza contemporanea, l’opera nasce, in collaborazione con la dramaturg Loretta Mesiti, per  riflettere sul rapporto tra spazio reale e spazio di rappresentazione e come in questa frattura si subisca o si pratichi un esercizio di potere. Lo schermo riceve i movimenti degli spettatori-partecipanti, restituendoli in una coreografia istantanea. In una reciproca interferenza, il corpo e il suo doppio danno vita a un paesaggio fatto di figure alla “deriva”, identità fittizie o copie di identità reali; volti irriconoscibili, corpi frammentati dall’apertura focale della camera, presenze incompiute, fuori fuoco, che di fronte allo schermo restano evocazione e rappresentazione. L’individuo concorre allo sfondo, la massa si fa eco, premonizione. Si verifica una frammentazione dell’Io in un’infinita gamma di identità coesistenti. “Essere” è una rincorsa alla sovrapposizione, alla cancellazione dell’altro. Sottrarsi non si può; semmai dissolversi e scomparire. E quando il gioco si consuma in ripetizione appare la sostanza reale delle cose.

Giovedì 31 ottobre, al termine dello spettacolo si terrà un incontro con la compagnia, condotto da Luca Mosso, critico cinematografico e direttore artistico di Filmmaker.

 

Tutte le informazioni su: https://www.danaefestival.com/

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