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“Il turco in Italia” di Gioachino Rossini è il secondo titolo della 57esima Stagione lirica di Tradizione del Teatro Pergolesi di Jesi. L’opera, assente dal cartellone jesino da 205 anni, va in scena l’8 e 10 novembre (anteprima giovani il 7 novembre) in una nuova produzione diretta da Hossein Pishkar con la regia di Roberto Catalano.

Dopo l’opera rossiniana, la stagione lirica prosegue con la prima esecuzione in epoca moderna dell’opera “I Quadri Parlanti” di Gaspare Spontini, e “La traviata” di Giuseppe Verdi.

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Un grande ritorno al Teatro Pergolesi di Jesi per la 57esima Stagione Lirica di Tradizione curata dalla Fondazione Pergolesi Spontini. Torna, dopo 205 anni di assenza dal palcoscenico jesino, “Il turco in Italia” di Gioachino Rossini, dramma buffo in tre atti su libretto di Felice Romani, composto nel 1814 per il Teatro alla Scala di Milano.

L’opera va in scena venerdì 8 novembre ore 20,30 e domenica 10 novembre ore 16, con anteprima giovani giovedì 7 novembre ore 16, quale secondo titolo di un cartellone inaugurato con successo dalla “Vestale” di Spontini, e che proseguirà, dopo il titolo rossiniano, con la prima esecuzione in epoca moderna dell’opera “I Quadri Parlanti” di Gaspare Spontini, e “La traviata” di Giuseppe Verdi.

Al “Pergolesi”, il dramma buffo “Il turco in Italia” fu rappresentato solo una volta, nel 1819, cinque anni dopo il debutto scaligero, e nell’ambito di un cartellone tutto rossiniano, con “L’inganno felice” quale secondo titolo della tradizionale stagione di Carnevale. Ora torna in una nuova produzione coprodotta da una cordata di teatri nazionali, con il Teatro Sociale di Rovigo capofila, e con Fondazione Ravenna Manifestazioni, Fondazione Pergolesi Spontini, Teatro Amintore Galli di Rimini, Fondazione Teatro Coccia di Novara, Fondazione Teatro Verdi di Pisa. L’edizione critica è a cura di Margaret Bent per Edizioni Ricordi.

 

Al centro dell’interpretazione del regista Roberto Catalano c’è un vero e proprio “consumismo amoroso”: con la sua collezione d’amanti, Donna Fiorilla, interpretata da Elena Galitskaia, incarna pienamente la frenesia dell’accumulo e il poeta Prodoscimo, ovvero Bruno Taddia (08/11) e Daniele Terenzi (10/11), è a caccia di una storia da raccontare e promuove e vende i sentimenti come merci. Maharram Huseynov è il principe Selim, il turco del titolo che sbarca a Napoli e si invaghisce di Fiorilla al punto tale da proporne l’acquisto al marito Don Geronio (Fabio Capitanucci), mentre Francisco Brito è Don Narciso, gelosissimo amante di Fiorilla, e Francesca Cucuzza è Zaida, un tempo favorita del principe e salvata dalla rovina per intervento dell’amico Albazar, interpretato da Antonio Garés.

Sul podio dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini c’è Hossein Pishkar, già allievo di Riccardo Muti nella sua Accademia dell’opera italiana. Il Coro Lirico Veneto è preparato da Flavia Bernardi. Guido Buganza firma le scene, Ilaria Ariemme cura i costumi e Oscar Frosio le luci, la coreografia è di Marco Caudera. Maestro al fortepiano è Gerardo Felisatti.

 

“Attraversando il libretto di Felice Romani, ci si imbatte di continuo in situazioni che sono espressione di un desiderio spinto ai limiti della necessità di acquistare qualcosa che ancora non si possiede – spiega il regista Roberto Catalano – Proprio Fiorilla, il personaggio che sembra non accontentarsi di ciò che ha, è colei che desidera tutto ciò che sa essere desiderabile per gli altri. In questa storia l’amore si vende e si compra esattamente come il vino e il caffè e gli esseri umani, proprio come accade alle cose, si vendono e si comprano a vicenda. Una serie di umani-prodotti che vivono in un mondo dove la pubblicità è talmente diffusa e infiltrata nel quotidiano da rendere equivoca la distinzione tra realtà e sogno, con la mente costantemente offuscata dalla potente e rassicurante luce di spot confezionati come promesse di futuro e felicità”.

 

L’opera è affiancata dalla performance teatraleOperadinner” al Circolo Cittadino, un insolito invito a cena per scoprire trama e personaggi, da guide all’opera in streaming e in presenza con il Direttore artistico Cristian Carrara, da ouverture open air per le vie del centro di Jesi, e da percorsi didattici e di ascolto dedicati agli studenti con il progetto “Musicadentro” che, dopo gli incontri nelle scuole, porta a teatro i ragazzi in occasione dell’anteprima giovani.

 

La Stagione Lirica del Teatro Pergolesi prosegue poi venerdì 29 novembre ore 20,30 e domenica 1 dicembre ore 16 (anteprima giovani mercoledì 27 novembre ore 16), con la prima esecuzione assoluta in tempi moderni de “I Quadri Parlanti” di Gaspare Spontini, dramma giocoso in due atti su libretto di Gaetano Bongiardino, la cui prima rappresentazione fu nel 1800 al Teatro di Santa Cecilia a Palermo. Dopo oltre due secoli, l’opera torna in scena nella revisione critica a cura di Federico Agostinelli per le Edizioni Fondazione Pergolesi Spontini con il contributo del Centro Studi per la Musica Fiamminga di Anversa.

Direttore della nuova produzione è Giulio Prandi sul podio del Time Machine Ensemble, la regia è di Gianni Marras, scene e costumi sono firmate vincitori della IV edizione del Concorso dedicato a Josef Svoboda “Progettazione di Allestimento scene e costumi di Teatro Musicale” riservato a iscritti al Biennio di Specializzazione in Scenografia delle Accademie di Belle Arti di Macerata, Bologna, Venezia, Carrara, Bari e Brera. Cantano Martina Tragni (Chiarella), Davide Chiodo (Menicuccio), Alfonso Michele Ciulla (Don Bertoldo), Giuseppe Di Giacinto (Capitan Belfiore), Lucrezia Ianieri (Rosina), Giada Borrelli (Bettina), Francesco Tuppo (Abbate/Falloppa).

 

Chiude la stagione lirica “La traviata” di Giuseppe Verdi, nello storico allestimento “degli specchi”, frutto del genio inventivo dello scenografo Josef Svoboda, realizzato dall’Associazione Arena Sferisterio Macerata e dalla Fondazione Pergolesi Spontini, con riproduzione delle scene in scala ridotta a cura della Fondazione Pergolesi Spontini. Coproduzione con Fondazione Teatro Verdi di Pisa.

Il melodramma in tre atti su libretto di Francesco Maria Piave, dal dramma La dame aux camélias di Alexandre Dumas figlio, va in scena venerdì 20 dicembre ore 20.30 e domenica 22 dicembre ore 16 (anteprima giovani giovedì 19 dicembre ore 15,30).

Nir Kabaretti dirige l’Orchestra Filarmonica Marchigiana e il Coro Archè di Pisa, regia e luci sono di Henning Brockhaus, i movimenti coreografici di Valentina Escobar, le scene di Josef Svoboda, ricostruzione scenografica di Benito Leonori, costumi Giancarlo Colis. Nella compagnia di canto, Violetta Valery è Ruth Iniesta, Alfredo Germont è Paolo Lardizzone, Giorgio Germont è Simone Piazzola, Flora Bervoix è Elena Belfiore, Gastone è Francesco Napoleoni.

 

BIGLIETTI

LA VESTALE/ IL TURCO IN ITALIA/ LA TRAVIATA – da € 70 a € 15

I QUADRI PARLANTI – da € 25 a € 10

OPERACCESSIBILE: Le recite del 20 ottobre e del 1° dicembre saranno accessibili a non vedenti/ipovedenti e non udenti/ipoudenti. I biglietti per lo spettacolo sono disponibili a tariffa agevolata: € 1 per spettatore non vedente/ipovedente e non udente/ipoudente; € 15 per rispettivo accompagnatore. Info e prenotazioni: segreteria@ali-inclusione.it

 

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