Carissimi e carissime,
la lettera di novembre è un invito a prepararci alla prossima Giornata Mondiale della Gioventù che si terrà in tutte le Diocesi del mondo Domenica 24 novembre.
Il tema che papa Francesco ci affida è una frase del profeta Isaia: “Quanti sperano nel Signore … camminano senza stancarsi” (Is 40,31).
È un tema che ci introduce al Giubileo 2025 aprendo orizzonti nuovi per la nostra vita personale e comunitaria.
È possibile camminare senza stancarsi?
Può sembrare una domanda contraddittoria. Non è difficile sentire tra di noi l’affermazione: sono stanco!
Il primo pensiero va alla stanchezza fisica.
Il nostro corpo, quando è sottoposto a sforzi oltre le proprie capacità, sente il bisogno di fermarsi. Ciò accade normalmente nella vita sportiva. Dopo gli allenamenti e le gare bisogna fermarsi perché si è stanchi.
C’è invece una stanchezza che non dipende dallo sforzo fisico, ma dal camminare, anzi dal correre, senza sapere perché e dove si va.
Il mondo moderno è tale in quanto ci offre la possibilità di correre, di non stare fermi.
A differenza del mondo preindustriale anche chi non vuole correre si sente trasportato.
Purtroppo, però, anche chi non vuole correre può sentirsi stanco!
È la stanchezza di chi o è travolto dal ritmo della vita o si sente fuori di essa.
Ecco perché le parole del Papa possono sembrare contradittorie!
Il mondo ci fa correre e provoca la stanchezza; invece Lui ci invita, insieme al profeta Isaia, a camminare senza stancarsi.
Devo evitare di camminare?
No, cari amici,
possiamo camminare senza stancarci perché possiamo costruire!
La società moderna ci viene presentata come una corsa quando non si riesce a capire perché stiamo camminando con un ritmo accelerato.
In realtà anche se cammini lentamente ti puoi stancare!
Puoi camminare senza stancarti solo quando sei impegnato a costruire la comunità nella quale vivi, a cominciare da quella familiare.
Più ti impegni a costruire, più sei riposato.
Questo è il riposo di chi investe la sua vita per costruire e far crescere gli altri. Essere isolati per evitare la stanchezza significa non comprendere che abbiamo la grande possibilità di essere protagonisti.
Isolarsi è già stancarsi!
Nel giorno del Battesimo abbiamo ricevuto il grande dono di poter camminare senza stancarci, perché camminiamo con il Risorto che ci vuole costruttori e non spettatori.
Insieme condividiamo con i nostri amici la gioia di costruire e di saper ripartire per sempre verso nuove tappe.
Anche il riposo è necessario. Mentre il sonno è segno di paura e di delusione.
Riposare dopo aver camminato tanto!
Pensiamo ai nostri nonni: quando gli incontriamo, essi ci testimoniano che hanno camminato tanto, senza stancarsi. Nel loro volto e nel loro cuore c’è il frutto del loro riposo: desiderano camminare sempre!
Anche tu, come loro, non evitare le difficoltà e cammina!
Non sei solo. C’è il Signore che cammina con te e con tutta la Chiesa.
Vi aspetto alla prossima Giornata Mondiale della Gioventù per scoprire la vera gioia di camminare per costruire!
Vostro,
+ Lorenzo, vescovo
PROSSIMI APPUNTAMENTI:
Venerdì 8 novembre
pellegrinaggio ad Assisi dei maturandi e universitari
Sabato 23 novembre – Giornata Mondiale della Gioventù
ore 15.30: Raduno piazzale Madonna delle Grazie a Teramo