Gibellina capitale italiana dell’arte contemporanea
Di Fabio Sortino
Gibellina paese del trapanese, colpito dal tremendo sisma del Belice del 1968, e’ stata nominata capitale italiana dell’arte contemporanea per il 2026 da parte del Ministro della cultura Alessandro Giuli. La citta’, completamente rasa al suolo dal terremoto di 56 anni fa, grazie al patrocinio del defunto sindaco visionario Ludovico Corrao, e’ stata ricostruita con opere di Arnaldo Pomodoro, Stefano Consagra, Alberto Burri, Quaroni. Simbolo della citta’ il cretto di Burri costruito sulla vecchia Gibellina a 11 chilometri dall’attuale paese a simbolo del sisma. Da ricordare il sistema delle piazze, di Franco Purini e Laura Thermes un sistema prospettico esempio di simmetria e la stella di Consagra che ti accoglie all’ ingresso del paese del trapanese. A Gibellina andranno un milione di euro per il maquillage e per la rimessa in sesto di alcune opere. Gibellina ha vinto la concorrenza di Carrara, Gallarate, Pescara e Todi, le altre quattro finaliste scelte tra 23 concorrenti. Simbolo della citta’ e’ senza dubbio li Cretto di Burri la piu’ grande opera di Land art dell’arte contemporanea. 80 mila metri quadrati di vicoli tra blocchi di cemento disposti a mo’ di cartina geografica a raccontare la citta’ scomparsa. Il concorso “Costruire il passato dal futuro” indetto dal Ministero della cultura e’ stato vinto da Gibellina grazie al progetto “Portami il futuro” realizzato da Roberto Albergoni ed il suo staff. Tutto cio’ a ulteriore dimostrazione dell’enorme contributo della Sicilia nel campo dell’arte, della cultura dei beni ambientali e naturalistici e del turismo.