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A FIERACAVALLI 2024 NASCE IL PROGETTO

“APEN’DOWN – IRRIVERENTI SOCIALI”

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La nuova cooperativa sociale rompe gli schemi e abbatte le barriere attraverso un approccio innovativo e orientato alla piena integrazione sociale ed economica di ragazze e ragazzi con sindrome di Down.

Alla presentazione del progetto in Fiera a Verona il ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli
Verona, 8 novembre – Migliorare la qualità di vita delle persone con disabilità attraverso il lavoro. È questo l’obiettivo del progetto di inclusione lanciato a Fieracavalli dalla cooperativa “Apen’Down-Irriverenti Sociali”. Nei punti ristoro dei padiglioni 7 e 9 del salone internazionale sul mondo equestre in corso a Verona, sono 20 ragazze e ragazzi con sindrome di Down ad accogliere i visitatori e preparare caffè, aperitivi o un pranzo veloce.

Un’iniziativa che permette di aumentare la maturità affettivo-relazionale e l’indipendenza economica dei giovani lavoratori. Essere assunti in modo stabile, infatti, dà loro la possibilità di sviluppare competenze legate alla comprensione di sé e alla comunicazione con l’altro, imparando ad attivare capacità di problem solving, a rispettare le regole, il contesto, i ruoli e gli orari che un lavoro a tempo pieno richiede, senza dimenticare, infine, la gestione del denaro, solitamente affidata esclusivamente alla famiglia.

 

«Siamo fieri di quello che è stato seminato fino a oggi e consapevoli che il lavoro è ancora molto, ma le sfide che ci propone il futuro servono da motivazione per noi, per i ragazzi e le molte famiglie che stanno aderendo alla nostra proposta. Apen’Down-Irriverenti Sociali, infatti, crede che il lavoro sia un diritto di tutti e che ognuno possa dare il suo contributo se messo nelle condizioni di poter sviluppare ed esprimere le proprie capacità», commenta Silvia Bigagnoli, presidente della cooperativa sociale.

Nei primi mesi la cooperativa si concentrerà sul settore legato alla ristorazione, con l’ambizione di trasformarsi in una cooperativa multiservizi in cui corsi e occupazione professionale possano seguire le naturali inclinazioni e interessi di ciascuno.

 

Alla presentazione del progetto, oggi in Fiera a Verona, ha partecipato il ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli, che ha dichiarato: «Con Apen’Down-Irriverenti Sociali, aggiungiamo un tassello essenziale a un progetto di inclusione che, dall’anno scorso, ha mostrato una crescita straordinaria, fino alla nascita di una cooperativa. È una sfida che abbiamo vinto insieme: istituzioni, famiglie e, soprattutto, i ragazzi, che si impegnano con pazienza, professionalità e un profondo senso di responsabilità. Fieracavalli, di anno in anno, continua ad arricchirsi, abbracciando nuove iniziative, grazie a un percorso condiviso anche con la Regione Veneto, che ha saputo tradurre le linee guida in azioni concrete. Riconoscere i talenti e le competenze di ciascuno, investendo sulle potenzialità anziché sui limiti, è un impegno fondamentale».
FIERACAVALLI CON “IMPRONTE EQUINE” AIUTA I MILITARI COLPITI
DA STRESS POST-TRAUMATICO

 

Presentato oggi in Fiera a Verona l’innovativo progetto di terapia assistita con i cavalli pensato per il personale militare. A realizzarlo, con il sostegno di Fieracavalli, l’Ospedale Santa Giuliana di Verona e l’Università dello Utah. Coinvolti come volontari i militari americani di Camp Ederle, la base dell’Esercito degli Stati Uniti a Vicenza.
Verona, 8 novembre – Una volta portavano in sella i soldati sui campi di battaglia, ora li aiutano a superare le esperienze negative vissute in missione. A Fieracavalli, con il progetto “Impronte Equine”, il cavallo diventa un sostegno per curare il PTSD, un acronimo che identifica il disturbo da stress post traumatico, una condizione psicologica che può colpire il personale impegnato in operazioni militari.

 

L’iniziativa è stata presentata alla 126ª edizione del salone internazionale di riferimento per il mondo equestre, in programma fino a domenica a Veronafiere. “Impronte Equine” è anche un ponte che unisce Italia e Stati Uniti: i promotori del nuovo protocollo di intervento assistito con il cavallo sono lo psicologo Michele Marconi, dell’Ospedale Santa Giuliana di Verona, e Giuliana Marple, docente dell’Università dello Utah. Coinvolti come volontari, i militari americani di stanza a Camp Ederle, la base dell’Esercito degli Stati Uniti a Vicenza che ospita lo United States Army Africa (USARAF).

 

In queste giornate i soldati sono presenti al padiglione 11 di Fieracavalli e impegnati nelle dimostrazioni del nuovo metodo di ippoterapia: all’interno di un tondino con cavalli americani, ora dopo ora, si alternano in attività a terra che passano da lavori di contatto a momenti di mindfulness per connettersi tramite la respirazione, nel pieno rispetto degli spazi personali di uomo e animale.

 

«Una delle più significative declinazioni degli interventi assistiti con gli animali – spiega Michele Marconi – riguarda la possibilità di aiutare le persone a ritrovare benessere e serenità, lavorando sugli aspetti emotivi. Credo che, mai come in questo periodo storico, sia essenziale sostenere una categoria spesso dimenticata, come il personale militare, attraverso il supporto offerto dal rapporto unico con il cavallo. È scientificamente dimostrato, infatti, che una relazione empatica guidata con questi animali, riesca a rallentare il battito cardiaco, favorendo processi di rigenerazione delle emozioni».
 

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