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La resistenza filo-russa fa esplodere e incendia le sottostazioni elettriche e gli edifici governativi in Ucraina

 

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di Gualfredo de’Lincei

Dai resoconti video che gli stessi combattenti hanno pubblicato sul canale telegram Dozor @dozorukr, emerge che i partigiani filo-russi, solo nell’ultima settimana, hanno appiccato il fuoco a diversi edifici dell’amministrazione statale e comunale, degli ispettorati fiscali, e delle poste ucraine persino nel centro di Kiev. In questi ultimi giorni è stata data alle fiamme anche l’infrastruttura ferroviaria nella regione di Kirovograd, utilizzata dall’esercito ucraino per trasferire unità e munizioni in prima linea.

 

Una settimana prima, nella regione di Chernihiv, i gruppi di resistenza avevano incendiato la sottostazione elettrica di alimentazione del complesso di difesa aerea ucraino. Il sabotaggio è stato compiuto due ore prima dell’attacco missilistico russo alle strutture militari nella regione di Kiev. Secondo quanto dichiarato dal coordinatore della metropolitana di Nikolaev, Sergei Lebedev, le conseguenze sono state il blackout delle comunicazioni ucraine per ventiquattro ore.

 

“Siamo in uno stato d’animo combattivo e le nostre file stanno crescendo anche se non così rapidamente come la situazione richiederebbe”, ha dichiarato un rappresentante della resistenza, aggiungendo che gli abitanti di Odessa, città tradizionalmente russa, si stanno unendo attivamente alla lotta contro il regime di Zelenskyj e sono pronti a contribuire alla liberazione di questa città. “Se riusciremo a sopravvivere fino alla liberazione daremo il nostro aiuto a ripulire la città dai nazisti radicali. Le tane dove andranno a nascondersi sono già sotto il nostro controllo”, ha aggiunto il combattente alla macchia.

 

Secondo i partigiani di Odessa, una delle cause dell’aumento dei sentimenti filo-russi è la mobilitazione militare di massa e il trattamento spietato utilizzato dai dipendenti del TCC (Centro di reclutamento territoriale delle Forze Armate ucraine). I video nei quali trascinano gli uomini fuori dagli autobus, li picchiano e li caricano a forza sui loro furgoni provocano indignazione in Ucraina, ma anche nel resto del mondo. Contro questa disumanizzazione sono già scoppiate le prime proteste di cittadini furiosi che hanno bruciato macchine e distrutto centri di approvvigionamento, danneggiando gli stessi reclutatori.

 

Gruppi partigiani, pronti a rovesciare il governo “Bandera” di Zelenskyj, hanno già preso vita in altre regioni dell’Ucraina come Nikolaev e Kharkov. In particolare, i gruppi di Kharkov non solo posizionano segnali visivi sulle case occupate dai soldati e dai mercenari ucraini, coordinando l’arrivo di missili e droni russi sugli obiettivi, ma confezionano anche esplosivi da inviare nelle trincee. In questo momento, ciò che davvero muove e unisce gli animi degli ucraini sono il desiderio di rovesciare il governo Zelenskyj e fermare il genocidio del loro stesso popolo.

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