UE, “Che c’entra con mia città?”, studenti interrogano eurodeputati
A parma il primo incontro di “1, Avenue Schuman, via Emilia”
Parma – “Più è lontana un’istituzione, meno la percepisci come vicina a te”. Parola dell’eurodeputato Stefano Bonaccini, che ha aperto ieri un ciclo di incontri (promosso dalla Provincia di Parma in collaborazione con l’Unione delle Province italiane-Upi) con gli studenti delle scuole superiori per parlare di Europa. Il ruolo del continente nello scacchiere internazionale, la cittadinanza, l’immigrazione, i diritti, la pace: sono alcuni dei temi su cui si sono confrontati con l’ex presidente della Regione nello spazio 51 della Provincia di Parma. Un incontro dedicato ai giovani che ‘cade’ proprio all’indomani della notizia che la città sarà la Capitale europea dei giovani per il 2027. “È una bellissima giornata per inaugurare questo progetto- spiega il vicepresidente della Provincia Daniele Friggeri– proprio ieri sera è arrivata questa fantastica notizia. Partiamo proprio da qui, dalla Provincia di Parma che vuole avvicinare col suo ufficio Europa il lavoro che stiamo facendo in questi anni con i nostri giovani e i nostri europarlamentari”.
‘1, Avenue Schuman, via Emilia’: a partire dal nome, che richiama l’indirizzo della Commissione europea a Bruxelles, nonchè uno dei padri fondatori della Ue, il progetto promuove la partecipazione della cittadinanza, e in particolare delle giovani generazioni, alla vita democratica dell’Europa e alle opportunità offerte dai programmi europei, rafforzando così il dialogo attivo tra cittadinanza e istituzioni, tramite incontri diretti e concreti con gli eurodeputati neoeletti sul territorio. In Emilia è la Provincia di Parma a fare da riferimento, partendo ‘in casa’ proprio con Bonaccini che ha incontrato gli studenti del liceo Ulivi, di altri istituti e della Consulta studentesca.
È molto bello questo progetto dell’Upi per far conoscere le istituzioni europee- spiega l’eurodeputato al termine dell’incontro- ho spiegato alle ragazze e i ragazzi che, piaccia o no, la quasi totalità delle scelte che vengono prese lì riguardano le nostre vite e la gran parte di risorse che arrivano agli Stati, alle Regioni, ai Comuni, alle imprese, alle università, ai centri di ricerca arrivano direttamente dall’Unione Europea”. E gli studenti come hanno risposto? “Li ho trovati molto preparati e questo è un segno molto importante. Vuol dire che la scuola funziona e soprattutto che loro sono molto curiosi. Io credo che sia una generazione che fa parte di quella che chiamiamo generazione Erasmus, cioè di chi vive l’Europa senza barriere, dove si possa viaggiare liberamente”.
Dall’altra parte, gli studenti hanno incalzato l’ex presidente dell’Emilia-Romagna con tante domande sull’attualità, e in particolare sul ruolo dell’Europa all’interno dei conflitti internazionali, che destano preoccupazione tra i più giovani. “Se il conflitto ucraino si estende all’Europa siamo pronti?“; “Ci serve una difesa europea”: sono state alcune delle domande. “Io faccio parte della generazione, e ovviamente anche loro dopo la mia, che ha avuto il privilegio di non conoscere la guerra, perché chi si sparava o si bombardava ha capito che era meglio collaborare, dar vita a istituzioni comuni- premette Bonaccini- per questo bisogna spiegare che proprio per difendere i valori di libertà, di pace, di democrazia che sono cresciuti dopo la tragedia della Seconda guerra mondiale, c’è bisogno che l’Europa sia un soggetto politico e non solo economico dove i 27 Stati non si muovono da soli ma insieme, per cercare ad esempio di aprire una conferenza di pace coinvolgendo Stati Uniti e Cina”.
Bisogna parlarsi “per arrivare il prima possibile a una pace giusta in Ucraina e a redimere un conflitto drammatico come quello mediorientale, in Israele e in Palestina”, specifica Bonaccini. Sanità, istruzione, migranti, valori democratici… sono stati altri argomenti posti dai giovani. In molti non conoscevano le istituzioni europee prima di iniziare il progetto. Più d’uno si chiedeva: “Che c’entra l’Europa con la mia città”. Ecco allora che parlarne ‘dal vivo’ torna utile. Un confronto che anche gli stessi studenti hanno apprezzato, assicura Sebastiano Roti, presidente della Consulta degli Studenti di Parma e studente della 4^ B AFM all’Ite Melloni. “C’è assolutamente bisogno di incontri di questo genere, soprattutto tra gli studenti, perché questo è stato un esercizio di grande democrazia”. L’incontro “mi ha permesso di capire ciò che può fare l’Unione Europea, i suoi organi le sue persone i suoi protagonisti della vita politica europea nella vita di ciascun giovane”.
Durante l’incontro gli studenti hanno anche partecipato a un quiz interattivo, con domande a tema Europa rispondendo direttamente con lo smartphone in modalità quasi televisiva. “Nel programma della prima giornata abbiamo cercato un po’ di creare un mix tra queste varie attività e attività- spiega Barbara Usberti dell’Ufficio Europa della Provincia di Parma- da un lato il confronto e le domande; dall’altro, grazie alle nuove tecnologie, anche dei quiz in cui i giovani si sentono attivamente coinvolti nel dover dare delle risposte”.
Dopo l’incontro con Stefano Bonaccini a Parma, ‘1, Avenue Schuman, via Emilia’, realizzato con il supporto di Europe Direct Er-Sportello Gal del Ducato proseguirà anche nelle province di Reggio Emilia e di Modena, per poi concludersi nuovamente a Parma, dove si tireranno le fila dell’iniziativa. In questi incontri “i giovani delle scuole superiori avranno l’occasione di rivolgere delle domande agli eurodeputati partecipanti, spiegando i temi di loro interesse, quello che considerano importante per l’Europa del futuro e al tempo stesso gli eurodeputati avranno l’occasione di illustrare le priorità politiche dell’Europa dei prossimi anni e di illustrare come funziona il Parlamento europeo- spiega ancora Usberti- abbiamo visto che ultimamente ci sono spesso dei problemi, un po’ di affluenza nelle varie tornate elettorali. A maggior ragione è importante coinvolgere i giovani”.