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Fonti siriane descrivono ad ACS la situazione successiva alla deposizione di al-Assad
Mentre in Siria si registra la prima settimana di transizione al nuovo regime, Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS) ha raccolto testimonianze di prima mano in regioni chiave, tra cui Homs e Aleppo, dove la gente sta affrontando le incertezze di un periodo post-regime.

A Homs l’umore rimane cauto. Le scorte di cibo e carburante sono disponibili, ma restano limitate e i prezzi sono in costante aumento. La paura di ciò che il futuro riserva ai cristiani è palpabile. Le scuole riaprono oggi, lunedì. ACS ha parlato con un contatto che ha evidenziato la crescente preoccupazione dei cristiani per il futuro del Paese. «Il mio messaggio al mondo riguarda l’importanza del sostegno internazionale ai cristiani per l’approvazione di una costituzione civile, in luogo di una costituzione islamica basata sulla sharia. Se si baserà sulla sharia, i cristiani dovranno senza dubbio lasciare il Paese perché le libertà personali saranno limitate», ha dichiarato la fonte. «I cristiani non hanno alcuna forza per garantire i loro diritti in termini di costituzione, vita istituzionale e governo civile. Si teme di essere passati da un regime che metteva tutti a tacere a un altro che non consente a tutti di vivere come si vuole, con libertà personali», ha proseguito la fonte.

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Nel frattempo, ad Aleppo, l’atmosfera è cautamente ottimista. Le persone stanno cercando di riprendere la loro vita normale, con piccoli segni natalizi che appaiono in tutta la città. Le chiese hanno iniziato ad allestire le decorazioni e le nuove autorità hanno esortato i cittadini a festeggiare e a migliorare l’atmosfera della città. «Siamo venuti per lasciare tutto migliore di com’era prima», hanno detto le autorità alla popolazione, secondo le fonti consultate. ACS ha appreso che, nonostante l’aumento iniziale dei prezzi, gli stessi hanno iniziato a stabilizzarsi, con marche straniere, in particolare turche, attualmente disponibili a prezzi inferiori rispetto ai prodotti locali.

Le nuove autorità di Aleppo hanno assicurato alla popolazione che le scuole cristiane, che oggi riaprono i battenti, rimarranno operative. Anche gli ospedali hanno riaperto e le fabbriche di medicinali locali hanno ricominciato a produrre. Sebbene il Paese si stia ancora riprendendo dalle difficoltà e dai rigidi embarghi dell’ultimo decennio, la situazione sta lentamente migliorando.

Le Messe domenicali si sono svolte senza incidenti sia a Homs sia ad Aleppo.

La comunità cristiana, nonostante ciò, rimane cauta. «Dopo tutte le sofferenze e le difficoltà, è molto difficile per noi fidarci facilmente di qualcuno o delle nuove autorità», ha spiegato ad ACS uno dei cristiani di Aleppo. Le ricerche di ACS evidenziano che, pur essendoci stati occasionali incidenti e segnalazioni di discriminazioni o aggressioni religiosamente motivate, non ci sono al momento segni di persecuzione sistematica.

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