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«Bisogna sfruttare la possibilità normativa di riaprire i Punti nascita già chiusi nelle zone del Tirreno cosentino, dell’Esaro-Pollino, di Acri e della Valle del Savuto, di Melito Porto Salvo e dell’area grecanica, di San Giovanni in Fiore e della Sila». Lo afferma, in una nota, il deputato Francesco Sapia, che alla Camera siede in commissione Sanità. Con l’obiettivo di sollecitare l’avvio di un percorso specifico, a riguardo il parlamentare ha inviato un’articolata e dettagliata proposta, redatta insieme all’esperto nella materia Tullio Laino, al ministro della Salute, Roberto Speranza, al commissario alla Sanità Calabrese, Guido Longo, e al sostituto presidente della Regione, Nino Spirlì. «Nel merito – spiega il deputato – occorre con lungimiranza politica e amministrativa attivare le procedure derogatorie previste dal decreto del ministero della Salute dell’11 novembre 2015, finalizzate al ripristino o all’implementazione dei Punti nascita con indice al di sotto dei 500 parti/anno». «Non è più possibile – conclude Sapia – accettare che in Calabria le donne in gravidanza non vengano seguite a modo nel loro territorio e che non possano partorire vicino casa. Non è ammissibile, per un fatto di civiltà, di tutela dei diritti e di politiche, necessarie, a sostegno della vita e della famiglia. Mi impegnerò perché questo progetto, sacrosanto, possa trovare il più ampio, doveroso sostegno politico, indipendentemente dalle differenze tra le parti».

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