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Emanuele Filiberto di Savoia, ha condannato le leggi razziali che nel 1938 firmò Vittorio Emanuele III. Meglio tardi che mai. A me, però, confesso il mio peccato, Emanuele Filiberto è sempre stato antipatico e lo è tuttora. Lo so non è una casa bella da dirsi, ma che ci posso fare? Ma non perché ricordi ancora che nel 2007 pretendeva dallo Stato italiano un risarcimento di 260 milioni di euro. Sciocchezze! Il motivo è assai più serio. Si tratta di una mia debolezza, di un grave difetto: sono affetto da una particolare forma di razzismo. Non faccio differenza alcuna tra uomini gialli, bianchi o neri, giacché nelle loro vene scorre lo stesso sangue rosso, ma non sopporto gli esseri umani di sangue blu. Appena ne vedo uno sto male. Unica eccezione: la sventurata principessa Diana. Ma forse, chissà, il suo sangue non era proprio blu.
Renato Pierri

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