La Calabria, scrive il coordinatore regionale e membro esecutivo nazionale dell’Italia dei Valori Francesco Molinari, è ritornata per ennesima volta agli onori della cronaca per un’inchiesta su organizzazioni criminali.
Si è appreso, nei giorni scorsi, che il segretario nazionale dello Scudo crociato, Lorenzo Cesa, è indagato per ‘Ndrangheta, dalla Procura distrettuale antimafia di Catanzaro coordinata da Gratteri e che, continua l’esponente dell’Italia dei Valori, tra gli arrestati figura il segretario regionale dello stesso partito, nonché assessore regionale al Bilancio, Francesco Talarico, oltre ad altre 80 persone circa, fra imprenditori, amministratori locali, notai, appartenenti alle forze dell’ordine e a cosche locali.
L’Italia dei Valori, che ha da sempre tra le sue battaglie il rispetto della legalità ed il contrasto a tutte le mafie ma nel rispetto dei principi garantiti dalla costituzione per gli indagati, non può che con amarezza constatare che, in Calabria, continuano a susseguirsi sempre uguali le stagioni delle indagini a cui, purtroppo, non sempre seguono quelle delle condanne definitive e, soprattutto, quello delle indignazioni di massa che dovrebbero condurci a quella primavera sociale che qui, a differenza che nella sorella Sicilia, non c’è mai stata.
Per questo conclude Molinari, che alle azioni necessarie delle Procure di persecuzione dei reati che non guardi in faccia a nessuno, compresa la stessa magistratura e che con coraggio stanno portando avanti Procure come quella di Cz e quella di Salerno, deve e nel contempo, riattivarsi quel senso civico di denuncia, sdegno ed impegno civico di ogni singolo calabrese, per ridare speranza a questa terra a cui, l’azione politica dell’Idv, ritiene di poter dare il suo contributo di idee e nuova classe dirigente.
Le Indagini sono in corso e se i fatti venissero confermati con sentenze di condanna, non potranno che confermare la gravissima situazione di fragilità della gestione della cosa pubblica in Calabria ma, nel contempo, per il costante impegno di Procure come quelle dirette dal Dott. Granieri, devono essere impulso di coraggio alla parte non rassegnata della popolazione calabrese a non arrendersi e a lottare per una politica pulita e al servizio dei cittadini.
Le prossime elezioni per il rinnovo del Consiglio Regionale e l’elezione del futuro Presidente ne saranno la riprova. Noi, se interessa avere in questa lotta uomini e donne libere che amano e sono pronti al sacrificio per liberare la Calabria del malaffare, siamo pronti come IDV, ma non a tutte le condizioni.
Solo se ci sarà una rottura netta e chiara nelle formazioni delle liste in cui non dovranno essere presenti nomi di chi, fosse anche per omissione, nulla ha fatto per ridurci alla più povere delle regioni d’Europa.