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Le Sezioni Riunite della Corte dei Conti, in modo definitivo, hanno bocciato la gestione finanziaria del Comune da parte del Sindaco Brigante, della sua Giunta e della Responsabile finanziaria.

Il due dicembre 2020 si è tenuta l’udienza, nel giudizio n. 713/SR/EL, per la discussione del ricorso proposto dal Comune di Decollatura avverso la deliberazione n. 171/2020 del 17 settembre 2020 della Sezione regionale di controllo per la Calabria che ha rigettato il piano di riequilibrio finanziario pluriennale del Comune di Decollatura.

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Il ricorso temerario, a nostro giudizio proposto dal Sindaco e dalla sua Giunta  al solo fine di rimandare la conclusione di questa triste vicenda, è stato sonoramente bocciato e giorno 1 febbraio è stata depositata la sentenza definitiva che, insieme all’ordinanza n. 171/2020, sancisce definitivamente che il dissesto del Comune, che il commissario Prefettizio dovrà dichiarare in tempi ristretti, è dovuto ad una gestione confusa, e spesso in contrasto con le norme di legge, portata avanti a partire dal 2015, anche nel cambio di amministrazione, dalla medesima responsabile del servizio finanziario, supportata da una società informatica.

Noi come gruppi di minoranza – dichiarano Gigi De Grazia e Mario Perri – è dal 2016 che abbiamo chiesto, prima al sindaco Cardamone e poi alla Brigante, di fare chiarezza sull’attendibilità dei numeri delle contabilità comunali e l’istituzione di una commissione consiliare per esaminare la situazione finanziaria.

Non abbiamo mai avuto risposta perché nell’elezioni del 2016 la responsabile del servizio finanziario sponsorizzava la Cardamone (il figlio era candidato nella lista ed

ha ricoperto l’incarico di assessore) ed in quelle del 2018 la Brigante: dopo la vittoria elettorale le due sindache sono state in perfetto accordo nella gestione finanziaria dell’Ente.

Per onestà politica dobbiamo riconoscere che lo squilibrio finanziario iniziato nel 2015, sotto la gestione del Sindaco Cardamone, ha avuto inizio per una decisione politica di stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili che, pur non avendo la copertura finanziaria necessaria, aveva almeno una motivazione pienamente condivisibile sul piano morale perché tendente a dare dignità a dei lavoratori precari da anni.

Al contrario il mancato rispetto delle previsioni del Piano di riequilibrio, approvato dal Commissario Prefettizio ed ereditato dall’Amministrazione Brigante, è consistito in una serie di atti amministrativi portati avanti nella convinzione che “oggi comandiamo noi e facciamo quello che vogliamo”.

Anche il non aver mai risposto alle interrogazioni dei consiglieri e soprattutto alle richieste della Corte dei Conti ha dimostrato il delirio di onnipotenza che ha oscurato la mente di persone che, non avendo alcuna competenza in materia amministrativa, non potevano che combinare il disastro che è stato certificato dalle Sezioni Riunite della Corte dei Conti con sentenza ormai inappellabile.

Noi invitiamo tutti quelli che hanno avuto responsabilità nel dissesto finanziario del Comune di Decollatura ad avere la decenza di stare zitti perché sbagliare può capitare a tutti e chi fa ammenda merita rispetto, al contrario di chi racconta bugie che sono facilmente smentite dalle carte ufficiali. Ci riferiamo in particolare a chi, per sminuire le pesantissime responsabilità del Sindaco Brigante e della sua Giunta, cerca di dire che la colpa è di amministrazioni passate.

A queste persone diciamo chiaro:

  1. su 15 punti dell’ordinanza n.171 uno riguarda l’amministrazione Cardamone per il Consuntivo 2015  ed a tale criticità aveva posto riparo il Commissario Rotundo con il Piano di Riequilibrio Finanziario:
  2. 14 punti di contestazione su 15 riguardano l’operato dell’amministrazione Brigante
  3. Le amministrazioni comunali guidate da Mario Perri non sono citate dalla Corte dei Conti e la delibera di approvazione del Conto Consuntivo 2010 (approvata dal Sindaco Cardamone e dalla sua giunta) sancisce in modo inequivocabile che il Comune di Decollatura alla data del 31 dicembre 2010 aveva un attivo di  146.000 euro CENTOQURANTESEIMILA.

Per rinfrescare la memoria a qualcuno riportiamo degli stralci dell’ultima sentenza che a nostro parere sono molto illuminanti.”

Rileva allo stesso modo la Procura, infine, la scarsa significatività della prospettazione dei risultati di amministrazione del periodo 2018-2019 con cui il Comune pretende di dimostrare il conseguimento degli obiettivi del piano e il rispetto dei vincoli di finanza pubblica. Si osserva al riguardo che non sono presi in considerazione né fatte oggetto di specifica contestazione da parte dell’ente una serie di censure mosse dalla Sezione regionale attinenti, in special modo, all’omissione di passività incidenti sulla corretta determinazione del risultato di amministrazione e sulla completa quantificazione della massa passiva da ripianare (tra le quali l’insufficiente accantonamento del fondo crediti di dubbia esigibilità e del fondo perdite società partecipate, oltre al mancato pagamento dei debiti fuori bilancio previsti dal piano negli esercizi considerati)…

…La pronuncia impugnata evidenzia infatti che la massa passiva indicata nel piano di riequilibrio sulla base delle rilevazioni effettuate a chiusura dell’esercizio 2017 (euro 760.007,68) appare fortemente sottostimata rispetto a quella effettiva a causa di numerose irregolarità e incongruenze, riscontrate in primo luogo nella determinazione del risultato di amministrazione dello stesso esercizio 2017 e rinvenute anche in quelli degli esercizi successivi. (minori accantonamenti al fondo crediti di dubbia esigibilità e al fondo rischi per le passività potenziali; inattendibilità dei fondi vincolati; mancata applicazione agli esercizi 2015, 2016 e 2017 delle quote di ripiano del maggior disavanzo da riaccertamento straordinario, anch’esso sottostimato; residui passivi parimenti sottovalutati con incidenza sulla reale dimensione dei debiti fuori bilancio). Si tratta di una serie di precise e puntuali irregolarità gestionali e incongruenze contabili accertate dalla Sezione regionale di controllo all’esito di una scrupolosa indagine sulla situazione economico finanziaria dell’ente in un arco pluriennale, rispetto alle quali il Comune ricorrente non ha effettuato specifiche contestazioni o fornito decisive precisazioni…

…I dati forniti, del resto, non possono ritenersi nemmeno pienamente attendibili dal momento che l’ente, né con la risposta istruttoria, né tantomeno con il presente ricorso, ha fornito elementi utili a confermarne la veridicità a fronte delle incongruenze già rilevate dalla Sezione regionale e ribadite in questa sede dal Pubblico ministero…

…Appare del tutto evidente che un dato contabile, quantunque attestato da documenti ufficiali, non possa essere considerato il sintomo di una sana e regolare gestione finanziaria fintanto che permangano incertezze sulla sua attendibilità e sulla sua veridicità che l’ente non contribuisca a superare, fornendo precisi riscontri delle operazioni effettuate e delle iscrizioni eseguite…

…Prova ne è il fatto che la pronuncia di diniego, come evidenziato anche dalla Procura generale, è arrivata all’esito di una lunga e articolata istruttoria nel corso della quale, nonostante l’ente non abbia spesso fornito informazioni esaustive, sono state compiutamente prese in esame anche le risultanze contabili degli esercizi 2018 e 2019, corrispondenti ai primi 2 anni di esecuzione del piano…

 

 

 

 

 

Gigi De Grazia e Mario Perri

Promotori del Movimento politico “Lista Unica”

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