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“L’aggiornamento delle politiche per gli italiani all’estero è improcrastinabile e risulta essere ancora più urgente in seguito ai profondi mutamenti politici e alla situazione determinata dalla pandemia da Covid. Deve essere inserito nell’agenda delle riforme che il nostro Paese sta programmando per la resilienza e il rilancio civile, economico, educativo, culturale e amministrativo nei quali vanno coinvolte e valorizzate le comunità residenti nei vari continenti”. Così Michele Schiavone, Segretario generale CGIE (Consiglio generale degli italiani all’estero), nel corso dell’incontro organizzato oggi dalla Conferenza Permanente Stato-Regioni Province Autonome – CGIE, in preparazione dell’Assemblea plenaria di tale organismo, che si terrà in estate per delineare le politiche programmatiche per gli italiani all’estero. “Dopo giorni di apprensione per la complicata situazione che non riusciva a trovare una soluzione,– ha affermato Schiavone commentando il momento politico attuale -, abbiamo accolto con gratitudine la scelta del Presidente Mattarella di incaricare Mario Draghi della formazione di un nuovo Governo. Siamo certi che Draghi sia la persona giusta, in questo difficilissimo frangente, per traghettare l’Italia fuori dalla profonda crisi che, sul piano economico e sociale, rischia di diventare ancora più grave.
Come Italiani all’estero sappiamo quanta autorevolezza, competenza e affidabilità il nome di Draghi evochi dentro e fuori i confini nazionali. E siamo certi che la stima di cui Draghi gode in ogni consesso internazionale, sarà una grande occasione per l’Italia e per tutti gli italiani, dentro e fuori i confini”.

Nel corso del convegno – in cui si è discusso di diritti civili e politici, cittadinanza, riforma degli organismi di rappresentanza, Comites e CGIE, strumenti a sostegno della partecipazione alle elezioni nella Circoscrizione estero – si è sottolineato il rischio di una perdita di rappresentanza, che, in seguito al taglio dei parlamentari, sarà evidente al prossimo appuntamento elettorale. A più riprese è stata ribadita la necessità di rivedere le modalità di esercizio in loco del diritto di voto dei cittadini italiani all’estero; di riformare la legge sulla cittadinanza degli italodiscendenti, uniformando, tra l’altro, prassi e procedimenti amministrativi; di riconoscimento dell’elettorato attivo e passivo esercitabile dall’estero in occasione delle elezioni regionali. Oltre ai diritti civili e politici la IV Conferenza dovrebbe aprire un nuovo percorso di riforma per la ridefinizione delle politiche in ambito fiscale e tributario e della semplificazione delle leggi applicabili dai nostri connazionali all’estero.

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 “Il tema dei diritti dei cittadini italiani all’estero è assolutamente centrale per la piena valorizzazione del loro ruolo e per proseguire un percorso condiviso e proiettato verso il futuro – ha affermato Luigi Maria Vignali, Direttore Generale per gli Italiani all’Estero della Farnesina -. Vedo in particolare due direttrici sulle quali costruire il nostro rapporto con i connazionali all’estero – ha continuato Vignali – : da un lato potenziare e digitalizzare i servizi consolari, tradizionale paradigma dei diritti di cittadinanza; dall’altro, aggiornare e riformare organismi e modalità di rappresentanza degli italiani all’estero, per coinvolgere le giovani generazioni e la nuova mobilità italiana. E su questo obiettivo intendiamo impegnarci a fondo nelle prossime settimane, nel quadro della campagna informativa per il rinnovo dei Comites che è previsto entro la fine dell’anno”.

Ha sottolineato il valore strategico degli italiani all’ estero Piero Fassino, Presidente Commissione Affari Esteri e Comunitari della Camera dei Deputati: “Sono stati e sono – ha commentato – un motore di sviluppo nei paesi di arrivo. Mantenere vivi i legami con questa comunità significa conservare la memoria dei nostri connazionali e quel valore umano rappresentato da generazioni che sono andate oltre confine senza mai perdere l’orgoglio di sentirsi italiani. Ora in Italia viviamo un periodo complesso, come in tutto il mondo, a causa della pandemia. E da un punto di vista istituzionale, dobbiamo avere come riferimento le parole del Capo dello Stato e del suo appello al senso di responsabilità necessario per superare questo periodo”.

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