Illustre Presidente,
sento di doverLe esprimere un profondo rammarico nei riguardi delle misure restrittive ancora in atto e in quelle paventate, in un momento storico di enorme fragilità, dove la compagine sociale si va sempre più sfaldando e gli animi sono prossimi all’avvilimento. Le parlo come docente di Scuola Primaria, l’unico ordine di scuola, assieme a quella dell’Infanzia, rimasto in presenza senza soluzione di continuità in questi mesi. Vengo qui a chiederLe gentilmente di valutare la pronta riapertura dei teatri, dei cinema e delle sale da concerto, luoghi diffusori permanenti della cultura, dello sviluppo personale e della continua evoluzione, al pari delle aule scolastiche, con in più la leggerezza del volo e la legittimazione del sogno. Le riaperture e l’allentamento delle restrizioni offrono un nuovo coraggioso allenamento alla vita nella totalità dei suoi aspetti, un allenamento necessario per superare le paure e restituire fulgore alle menti e calore ai cuori, esse contribuiscono alla guarigione dell’umanità e ristabiliscono il contatto con il moto dell’universo e le sue energie, salvandoci dal vuoto e dalle insidiose deviazioni. Io sono per il rispetto delle regole e per il giusto distanziamento ma che ci sia in questo gentilezza e attenzione, ampiezza di vedute e rispetto per tutte le situazioni esistenziali.
Mi permetta in questa sede di esprimere senso di vicinanza a tutti i lavoratori del mondo della cultura, della musica e del teatro, non solo a quanti ci deliziano sui palchi e sugli schermi dei cinematografi con la varietà di colori dei loro doni, ma anche a tutti coloro che non si vedono e non si sentono ma in silenzio tessono le trame e costruiscono le essenze per creare la magia dello Spettacolo.
A tutti il mio augurio più sincero di porte presto spalancate, per una nuova era di splendore.
Grazie alla sensibilità umana e alla competenza politica che vorrà riservare a questo appello, Le auguro un proficuo e illuminato lavoro.
Teresa Antonietta Teti
I.C.S. Gianni Rodari, San Salvo