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Milano. Sono usciti da una settimana i nuovi album di Ermal Meta e Fulminacci che sono stati protagonisti fra i campioni all’ultimo festival di Sanremo e sono piombati subito in testa alle classifiche.

Cd e vinile più venduto della settimana per “Tribù urbana” di Ermal Meta che arriva a tre anni di distanza dall’ultimo album in studio “Non abbiamo armi” ed evidenzia l’altissimo livello di scrittura dell’artista, sia quando dà voce ai sentimenti, sia quando racconta il mondo attraverso storie di vita, guardando negli occhi uno ad uno i componenti della tribù urbana con suoni e parole che diventano i colori distintivi di questo suo nuovo progetto.

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L’album contiene undici nuovi brani, tra cui “Un milione di cose da dirti” con cui Ermal si è aggiudicato il terzo posto al festival e il premio Giancarlo Bigazzi per la miglior composizione musicale decretato dall’Orchestra; il video del brano ha inoltre ricevuto il premio SIAE Roma videoclip per il miglior video tra gli artisti big a Sanremo 2021.

Nella serata di giovedì 4 marzo, con “Caruso” Ermal Meta ha omaggiato Lucio Dalla insieme alla Napoli Mandolin Orchestra decretato dall’orchestra come la miglior cover della serata.

L’album “Tribù urbana” si apre con la scarica di energia di “Uno” e prosegue con “Stelle cadenti”, una delle canzoni più solari di questo album, nonostante il brano affronti uno dei momenti meno luminosi di una storia d’amore.

“Un milione di cose da dirti”, con il video diretto da Tiziano Russo è una canzone d’amore dal sound essenziale, pochi accordi per raccontare qualcosa di personale ma capace di risuonare anche a livello universale.

“Il destino universale” invece rappresenta, con istantanee dalla disarmante nitidezza, storie di vita che vanno raddrizzate, anche quando sembra mancare il coraggio. Arriva poi “Nina e Sara” in cui sono troppi convegni, comizi, marce, petizioni, lotte, ma ancora per molti, ed è un peccato mortale. “No satisfaction”, primo singolo estratto dall’album, si basa su pochi concetti essenziali e fotografa in maniera precisa e spietata il quotidiano, ricordando una cosa che tutti dimenticano: “per chi perde, per chi vince, il premio è uguale”.

Seguono “Non bastano le mani”, una canzone potente con suoni e parole che crescono inarrestabili, come accade spesso con la rabbia, e “Un altro sole”, con la speranza che il sogno appena fatto si avveri; “Gli invisibili” è come una camminata, mentre si guarda in volto ogni componente di questa tribù urbana, anche quelli che non si vedono.

Chiudono l’album “Vita da fenomeni” e “Un po’ di pace”, perché anche la giornata più lunga, prima o poi, finisce.

Dopo aver partecipato al festival di Sanremo nella categoria campioni con “Santa Marinella”, Fulminacci regala nuova musica con il suo secondo album “Tante care cose” che esordisce al terzo posto della classifica vinili e al quinto dei cd.

«Negli ultimi due anni ho incontrato tante persone e provato mille nuove emozioni – ha commentato a proposito del nuovo progetto discografico – In “Tante care cose” c’è il tentativo di raccontare tutto quello che mi è successo, sperimentando il più possibile con il sound e la scrittura; più che un disco, lo definirei una raccolta di ricordi e sentimenti».

Il videoclip di “Santa Marinella” è prodotto da Borotalco.tv e diretto da Danilo Bubani: un Gulliver contemporaneo che ricerca la sua dimensione in un nuovo mondo. Ogni suo piccolo gesto genera enormi conseguenze nella comunità e nel finale cogliamo i segnali di come il suo arrivo abbia condizionato la vita degli abitanti spaventati ma anche innamorati del giovane gigante; ogni passo di Fulminacci fa tremare la terra, non solo nel video.

Come per i singoli già usciti e che sono entrati a far parte dell’album, “Un fatto tuo personale” e “Canguro”, anche la cover del disco è stata realizzata da Mine Studio con l’intelligenza artificiale attraverso l’utilizzo di software e tools che usano metodi di machine learning conosciuti come “generative adversarial network” (GAN); il risultato è inaspettato: sappiamo che il seme è quello del Reale ma quello che ne deriva è qualcosa di ‘altro’. Tutte le immagini generate sono spesso disorientanti perché sembrano così simili a qualcosa di riconoscibile ma, con un secondo sguardo, diventano subito aliene. D’altra parte, che anche i computer facciano sogni, ce l’aveva già detto negli anni ottanta Philip K. Dick.

Nella serata sanremese di giovedì 4 marzo dedicata alle cover, l’artista ha portato sul palco del teatro Ariston “Penso positivo” spalleggiato dai due ospiti Valerio Lundini e Roy Paci; durante l’esibizione l’artista si è destreggiato tra la batteria, l’interpretazione del brano cult di Jovanotti e una divertente coreografia insieme ai due artisti.

Non è esagerato affermare che le canzoni del giovane cantautore, da “Meglio di così” a “Miss mondo Africa”, “Giovane da un po’”, “La grande bugia”, “Le biciclette”, “Un fatto tuo personale”, “Forte la banda”, “Tattica” e a “Canguro”, siano cariche di una più unica che rara intelligenza emotiva dal sapore cinematografico, rimanendo tuttavia fedelmente legate alla quotidianità più ordinaria e personale; con la genialità espressiva che lo contraddistingue, Fulminacci infatti riesce sempre a rendere semplici e immediate riflessioni di grande profondità.

L’acclamato primo album del cantautore romano, “La vita veramente”, ha sin da subito attirato l’attenzione di pubblico e critica, vincendo anche la Targa Tenco nel 2019.

Franco Gigante

 

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