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Ancora una volta il don Chisciotte nostrano combatte per un’altra causa: quella turistica – balneare.

Tanti i proclami, i titoloni dei giornali, ma i fatti ci dicono che nonostante gli anni trascorsi, si è sempre ancora inchiodati al punto di partenza. Chissà perché?

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Cominciamo col dire che la situazione balneare italiana non attraversa un buon momento, quella calabrese è ballerina, quella cassanese è in coma.

Vai turismo, vai!!! Già, ma dove???

Dunque ripercorriamo un pò la storia di come sono andate le cose riguardanti la nostra costa, lunga oltre 7 km, con spiagge bellissime e lidi dal potenziale incalcolabile se si pensa che a partire dagli anni settanta, mentre in altre zone il mare veniva utilizzato solo per la pesca, sul nostro litorale il turismo balneare, non solo, era decollato ma, addirittura, era divenuto anche turismo d’élite.

Correva l’anno 2005 quando la Regione Calabria, con una propria legge, delegava l’esercizio delle funzioni amministrative ai Comuni sulle aree del demanio marittimo (teniamo a mente il verbo delegare).

Dopo qualche tempo si perfeziona il passaggio delle funzioni amministrative anche al Comune di Cassano Ionio (sindacatura Gallo).

Il pieno utilizzo del demanio marittimo era condizionato ed è condizionato (Eh sì, a distanza di oltre due lustri   siamo ancora lì – ed il Vasco di Cassano nel frattempo canta “ed io sono ancora qua…Eh…già”) dall’approvazione di un Piano Comunale di Spiaggia.

Quindi, condizione essenziale, se non vitale per lo sviluppo del turismo balneare sibarita, è questo ormai famigerato Piano di Spiaggia. A dire il vero siamo rimasti uno dei pochi, se non l’ultimo Comune a non averlo ancora approvato.

Eppure cari concittadini la storia ci racconta che si era, dopo un percorso faticoso e dopo tanti incontri con le amministrazioni coinvolte, ad un passo, anzi a trenta minuti, dall’approvazione.

Cosa è successo??? Qui chiediamo la vostra massima attenzione, fatevi guidare dalla ragione e dalla giusta intuizione.

L’Organo deputato all’approvazione, e quindi all’entrata in vigore del Piano, era l’Ente Provincia, la quale qualche minuto prima i suoi funzionari aveva rilasciato un parere di “massima favorevole”. Poi, durante il tragitto di ritorno, qualcosa è cambiato.

Correva l’anno 2012 e Cassano, che fino ad allora era stata guidata dalle forze centriste, si preparava a nuove elezioni comunali; la Provincia, invece, era governata da forze vicine invece a chi, dopo cocenti sconfitte inflitte nel corso di lunghi anni, si riproponeva alla guida della città come l’alternativa all’amministrazione uscente.

Arriva così finalmente “la cumbia che ti cambia”. Parte l’era della riscossa. Non con le lotte contadine, non con le rivoluzioni, ma a colpi di epurazioni contro chi mette in discussione il pensiero del Capo.

Il Piano viene affidato per la revisione e la modificazione ad un tecnico esterno, per la modica cifra di circa 12.000 €. Voi direte bene, non sono stati capaci i dipendenti interni lo sarà stato invece il consulente esterno?? Macché!! Il piano giace immobile nei cassetti degli uffici comunali.

Mentre il tempo passava (e quell’uomo gridava complotto, complotto) nessuno osava rivendicare la necessità di trovare la giusta soluzione ad un problema annoso e così importante, sul quale ruotano tanti interessi pubblici e privati. Un buon Piano Spiaggia, innanzitutto fornirebbe pari opportunità a tutti i concessionari, ed in secondo luogo consentirebbe la destagionalizzazione delle attività che lavorerebbero 365 giorni l’anno, favorendo così anche un nuovo turismo sulla costa differente da quello esclusivamente balneare della stagione estiva.

Sembra che la programmazione e pianificazione territoriale mediante strumenti quali il PSA, il Piano Spiaggia ed altri – tema tanto caro a questa classe dirigente quando doveva fare opposizione – oggi ben poco interessi e ci si concentri più alla gestione della commessa.

Di recente, ora, si è affidato un nuovo incarico ad un nuovo professionista per la (ri)revisione del Piano per altri 15.000 € circa.

Il già fragile indotto turistico di Sibari ormai, è seriamente compromesso ed oltre alla scandalosa mancanza del suddetto Piano, sono scadute anche le concessioni demaniali marittime e di certo le posizioni divergenti fra la normativa nazionale e quella comunitaria non facilitano il quadro.

A ciò si aggiunge anche la manifesta incapacità amministrativa dell’A.C. Papasso ad affrontare una materia così intricata ma fondamentale per lo sviluppo del nostro territorio.

Da pochi giorni è stato pubblicato un Avviso da parte della Regione per il sostegno alla riqualificazione e all’innovazione delle strutture balneari, ma con quali titoli potranno partecipare i nostri operatori del settore?

Tutte quelle attività che vogliono veramente con serietà investire del settore per farlo crescere qualitativamente hanno bisogno di un interlocutore certo e competente (come avviene negli altri Comuni limitrofi costieri), che non intende fuggire dalle proprie responsabilità e che pertanto non può certo essere rappresentato da un Sindaco solito a lasciarsi guidare da sentimenti di rivalsa e rancore e che cambia l’indirizzo delle proprie scelte a seconda delle stagioni.

È per questo che Cambia_menti ritiene opportuno, visti gli scarsissimi risultati finora raggiunti dall’A.C in materia, che la Regione Calabria nella sua qualità di titolare delle Funzioni avochi a sé la competenza per la programmazione del demanio, la predisposizione del Piano Comunale di Spiaggia ed il rilascio dei relativi titoli concessori e si sostituisca quindi all’inoperoso ed inadempiente Comune di Cassano.

 

Cassano Allo Ionio, 25/04/2021

Movimento politico-culturale

Cambia_menti

 

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