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Gary Caos, dj producer emiliano, ha realizzato una intervista interessante. Più che per promuovere le sue mille attività (tra cui i tanti dischi come produttore, Party Virtuale, il podcast Casa Caos, in FM su Punto Radio a Bologna, Punto Caos…) ha voluto raccontare il suo modo particolare, decisamente creativo e a volte critico, di vedere il mondo.

 

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“Credo che un dj debba fare prima di tutto innovazione e sperimentazione”, spiega nell’intervista che trovate a questo link: bit.ly/garycaosalladiscoteca. “In giro ne vedo poche e non mi piace. Un dj non deve fare l’esecutore e basta. Deve avere una sua originalità”.

 

E ancora: ” A me, più che il successo ‘solista’, interessa molto il concetto di condivisione. Mi rende felice condividere e dare spazio anche ad altre persone. Guarda caso, i progetti che seguo in questo periodo sono quasi tutti collettivi”. Tutta l’intervista è disponibile qui: bit.ly/garycaosalladiscoteca

 

Secondo Gary Caos, troppo spesso dj e locali puntano troppo sullo show e troppo poco sull’originalità del contenuto musicale: “Tra mille dj set tutti uguali chiunque sceglie quello ripreso meglio perché più spettacolare. Ovviamente, per fortuna ci sono eccezioni, tipo Bob Sinclar, che si è ripreso per mesi in casa con il suo manichino. Lui è un esempio di dj che punta da sempre all’immagine, certo… ma prima di tutto alla musica”.

 

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