Suddiviso in due tornate, il catalogo presenta una scelta accattivante ma rigorosa della migliore produzione enologica nazionale e internazionale, con un’ampia sezione dedicata ai distillati
Per quanto riguarda il vino, la selezione delle etichette proposte lascia una sensazione di continuo piacere e stupore, così bene espressa dalle parole ‘leggere e sensuali’ di quel grande visionario dell’immaginario cinematografico che è stato Federico Fellini:
Un buon vino è come un buon film:
dura un istante e ti lascia in bocca un sapore di gloria;
è nuovo ad ogni sorso e, come avviene con i film,
nasce e rinasce in ogni assaggiatore.
Apre con prestigio il Piemonte dove spiccano i lotti dedicati a Bartolo Mascarello e Angelo Gaja, tra i quali è da segnalare una Doppia Magnum di Barbaresco 1993 (lotto 4, stima 250 – 500 euro). Sono presenti inoltre diversi lotti di Giacomo Conterno: un Barolo Cascina Francia del 2008 (lotto 19, stima 200 – 500 euro) e 2009 (lotto 15, stima 100 – 150 euro), e un Barolo Monfortino Riserva del 1947 (lotto 23, stima 800 – 1.200 euro) e del 2005 (lotto 24, stima 400 – 600 euro).
Una sezione sarà totalmente dedicata alla dispersione di una collezione di bottiglie dell’Azienda Agricola abruzzese di Francesco Valentini. Troveremo inoltre due sezioni dedicate a lotti provenienti direttamente dalle librerie private della Tenuta Col d’Orcia e della Tenuta di Trinoro. Simbolo dell’eccellenza dell’enologia toscana, una bottiglia di Sassicaia del 1958 (lotto 97, stima 1.400 – 1.600 euro) e due lotti di Sassicaia del 1997 e del 1998 in cassa originale in legno da 12 bottiglie ciascuna (lotti 99 e 100, entrambi con una stima di 1.500 – 2.000 euro). Di assoluto prestigio etichette come Baffonero, Sodi di San Niccolò, Biondi Santi e Guado al Tasso. Saranno presenti anche due verticali di etichette bolgheresi: una verticale completa di Sassicaia dal 1994 al 2014 (lotto 102, stima 3.000 – 5.000 euro) e una piccola verticale di Ornellaia (lotto 94, stima 850 – 1.000 euro).
La seconda tornata prende avvio con un florilegio delle più celebri etichette francesi di Bordeaux e Borgogna: a partire da uno Château Lafite del 1971 (lotto 155, stima 1.700 – 2.000 euro) e del 1979 (lotto 156, stima 600 – 800 euro), proseguendo con uno Château d’Yquem del 1955 (lotto 150, stima 200 – 500 euro) e del 1979 (lotto 151, stima 150 – 250 euro) e un Petrus 2014 (lotto 167, stima 3.800 – 4.200 euro), e per finire due importanti lotti di La Tàche Domaine de la Romanée-Conti del 1979 (lotto 173, stima 4.000 – 6.000 euro) e del 1985 (lotto 174, stima 2.400 – 2.600 euro).
Per quanto riguarda lo champagne saranno presenti le etichette più iconiche e ricercate: dal Dom Perignon – tra i quali un P2 Rose del 1996 (lotto 208, stima 500 – 700 euro) – al Salon del 1999 (lotto 227, stima 350 – 500 euro); dal Krug Clos de Mesnil del 1988 (lotto 213, stima 900 – 1.100 euro) e del 1990 (lotto 214, stima 700 – 900 euro) alla Grande Dame Veuve Cliquot Ponsardin 1996 (lotto 221, stima 1.200 – 1.600 euro), e infine dei particolari Vintage di Taittinger.
Per terminare, una ricercata sezione di distillati, tra grappe, cognac e rum con una sezione dedicata all’eccezionale Private Stock della Wray and Nephew importato dalla Soffiantino (lotto 249 – 250, 2.000 – 3.000 euro ciascuno).
John Wray & Nephew Overproof è uno dei simboli della Jamaica al pari del reggae di Bob Marley e Usain Bolt, il fulmine dell’atletica leggera capace di vincere i 100 e 200 metri in tre edizioni consecutive dei Giochi Olimpici nelle edizioni di Pechino 2008, Londra 2012 e Rio de Janeiro 2016.
Con il rum John Wray & Nephew si accompagnano i pasti, si santificano le feste, si celebrano compleanni, nascite, matrimoni, ed anche il momento del trapasso.
La storia di questo rum leggendario ha inizio nel 1825 quando il fondatore dell’azienda John Wray aprì “The Shakespeare Tavern” a Kingston Town, in Giamaica, quando ancora non era capitale. Essere in una zona così effervescente e movimentata permette a John Wray e al nipote di raggiungere un successo folgorante in tutto il mondo, successo che porta i loro rum alla vittoria di innumerevoli premi nelle varie esposizioni e concorsi mondiali.
A cavallo del primo decennio del 1900, J. Wray & Nephew acquista i tre sugar estate jamaicani di Greenwich, Carlisle e Monymusk e nel 1917 la Appleton Estate, la seconda distilleria di rum più antica al mondo e una delle più rinomate per i suoi rum.
L’Appleton Estate è la più antica piantagione di zucchero e distilleria della Giamaica. I suoi campi di zucchero coprono 11.000 acri della valle di Nassau, situata nella parrocchia di Saint Elizabeth, ed è operativa dal 1749. La distilleria è stata acquistata da J. Wray & Nephew nel 1916, che dal 2012 è diventata una filiale del Gruppo Campari. Funziona con cinque alambicchi a doppia storta accanto a un alambicco a colonna e generalmente produce rum single miscelati vattando i due distillati. Nel 1997, Appleton Estate è diventata la prima distilleria dell’intera industria degli alcolici a impiegare un maestro frullatore donna, Joy Spence.
Questo imbottigliamento di Private Stock della celebre distilleria, con il loro marchio Wray and Nephew , è stato importato in Italia da P. Soffiantino & Co di Genova, Italia. La bottiglia, con la sua particolare etichetta per il numero limitato di pezzi ma soprattutto per la sua natura enigmatica, resta tra le bottiglie di Rum più ricercate sul mercato.
Un intera sezione è dedicata ai Macallan dove spiccano un Liqueur Whisky del 1937 (lotto 284, stima 2.500 – 3.000 euro e la Silver Queen del 1977 (lotto 297, stima 1.200 – 1.600). Non possiamo infine non citare un Laphroaig 10 years old della Filippi Fausto Import (lotto 279, stima 2.600 – 2.800 euro) e il Lagavulin 12 years old edizione White Horse Distillery (lotto 276, stima 1.000 – 1.500 euro).
Un catalogo da sorseggiare pensando di soddisfare lotto per lotto ogni più recondita passione, perché come chiosava argutamente il grande scrittore e umanista rinascimentale francese François Rabelais “Quando io bevo penso, quando penso bevo”.