da martedì 25 maggio
la conferenza La lingua è il bello del mondo del sociologo Francesco Morace
da venerdì 28 maggio
la terza e ultima parte del progetto artistico visuale
Other Lands. Narrazioni non retoriche dedicata alla Polonia
da sabato 29 maggio
il video artistico Le 5 Camille di Igor Samperi
Still da Le 5 Camille, cortometraggio di finzione diretto da Igor Samperi
Lingua Madre – capsule per il futuro prosegue con tre nuovi appuntamenti: la conferenza del sociologo Francesco Morace intitolata La lingua è il bello del mondo, la parte conclusiva di Other Lands dedicata alla Polonia e il video artistico Le 5 Camille.
Martedì 25 maggio dalle ore 9:00 sarà online la quarta conferenza a cura di LAC edu in collaborazione con ticinoscienza.ch – un progetto di IBSA Foundation per la ricerca scientifica – dal titolo La lingua è il bello del mondo in cui il Prof. Francesco Morace, sociologo e saggista, fondatore di Future Concept Lab, ci parlerà della lingua come sistema aperto, che include la generazione del digitale e il ruolo dei social network e delle piattaforme digitali, che hanno plasmato e creato nuove grammatiche, nuovi lessici e nuove relazioni espressive. Nello scenario comunicativo alimentato dai social a livello globale, si tratta di immaginare nuove strategie di comprensione, di gestione del delicato rapporto tra quantità di stimoli e qualità della comprensione, di duplice manutenzione della memoria e dell’immaginazione, ma anche del battito della Lingua Madre e del respiro che dobbiamo adottare.
Venerdì 28 maggio dalle ore 9:00 sarà disponibile la terza e ultima parte di Other Lands – narrazioni non retoriche, dedicata alla Polonia. Nell’ottobre dello scorso anno, il Tribunale costituzionale polacco, composto da giudici nominati dal partito al potere, Law and Justice, ha approvato un decisivo inasprimento della legge sull’aborto rendendo di fatto illegali tutti i tipi di aborto; una decisione che mette potenzialmente in pericolo la vita e la salute delle donne. Con Antibodies Anka Herbut, drammaturga e curatrice che da anni lavora nel solco fertile tra pratica artistica e riflessione teorica, crea una radiotrasmissione che dona voce alle proteste di All-Poland Women’s Strike (movimento sociale per i diritti delle donne in Polonia). È un manifesto in progress, un monologo in movimento, in cui la folla è una forma che cambia, dove le strade si trasformano in tessuti e cellule, e i ritmi delle marce di protesta modellano il flusso della parola, dando voce e potere a corpi vulnerabili delle donne.
Sabato 29 maggio dalle ore 9:00 vedremo il video artistico Le 5 Camille, cortometraggio di finzione diretto da Igor Samperi, che trae libera ispirazione da Chthulucene. Sopravvivere su un pianeta infetto romanzo della scrittrice americana Donna Haraway, filosofa e docente, caposcuola della teoria cyborg, espressa nel celebre Manifesto omonimo. La creazione video di Samperi completa l’indagine che il progetto Lingua Madre dedica al libro della Haraway, già approcciato dalla creazione sonora di Daria Deflorian in Storying otherwise. Un lavoro in cui Samperi affronta la materia complessa delle teorie esposte dalla Haraway grazie a un utilizzo allegorico e onirico delle immagini e alle creazioni coreografiche di Ariella Vidach, concentrandosi sul quinto capitolo del volume intitolato I bambini del compost in cui scopriamo i possibili futuri diversi delle cinque Camille che appartengono a cinque diverse generazioni di un tempo a venire.
Antibodies, ph Anka Herbut,nell’ambito di Other Lands – narrazioni non retoriche
Lingua Madre – Capsule per il futuro
Lingua Madre – Capsule per il futuro è un progetto artistico totalmente inedito che ha coinvolto decine di artisti e intellettuali su altrettanti progetti; un impegno produttivo importante frutto di un intenso lavoro di gestazione durato cinque mesi. Il centro culturale della Città di Lugano ha continuato a lavorare a porte chiuse e lo ha fatto con rigore ed entusiasmo, nel rigoroso rispetto delle norme anti-covid.
Ideato da Carmelo Rifici, direttore artistico del LAC, e Paola Tripoli, direttrice artistica del FIT Festival, Lingua Madre ne amplifica, espandendolo, il pensiero artistico condiviso che, in questa occasione, trova una efficace sintesi in un Manifesto, un vero e proprio decalogo che ne riassume i contenuti. Una dichiarazione d’intenti che gli autori della redazione, Angela Dematté, che accompagna il lavoro di Rifici da tempo, Riccardo Favaro giovane drammaturgo, vincitore del Premio Scenario e finalista al Premio Riccione, Francesca Sangalli autrice di teatro, cinema e televisione, Lorenzo Conti che si occupa di curatele a formazione nel campo della danza contemporanea, hanno fatto propria, ispirandone i contenuti.
La ricerca di Lingua Madre si sviluppa in tre macro aree tematiche: Corpo, Rito, Linguaggio. Il tema del corpo, così duramente colpito dalla crisi pandemica e dall’isolamento forzato che ne è conseguito, verrà analizzato nelle sue potenzialità espressive come nella sua assenza; l’assenza è il tema che suggerisce un approfondimento sul rito e la ritualità anch’essa entrata in una area di crisi, data dalla sua impossibilità. Mai come oggi, soprattutto per la situazione che stiamo vivendo, siamo immersi in un mondo perennemente connesso; è partendo da questa constatazione che si indagherà il ruolo e la potenza della parola, sia grazie all’analisi logica sia nella sua relazione con il corpo, nella gestualità e non solo.