L’Assemblea dei Soci approva il piano di investimenti 2020-2033: più di 100 milioni di euro rispetto alla precedente pianificazione (+8,1%). I criteri ESG, gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e il Bilancio di Sostenibilità entrano nello Statuto dell’azienda.
Oltre 550 milioni nel quinquennio 2021-2025, ben 1.330 milioni di euro di investimenti dal 2020 al 2033, 100 milioni in più rispetto alla pianificazione dello scorso anno (+8,1%): è l’ambizioso piano di investimenti approvato all’unanimità dall’Assemblea dei Soci di CAP Holding per sostenere i progetti legati alla realizzazione del Green New Deal della Città metropolitana di Milano.
A più di un anno dall’inizio della pandemia, Gruppo CAP scommette sulla ripresa economica del territorio puntando su un programma di investimenti che ne conferma il ruolo di solution provider, capace integrare la gestione sostenibile dell’acqua con quella dei rifiuti, attraverso avanzati progetti di economia circolare, in linea con le strategie di efficientamento green previste dal PNRR, che ha destinato al settore idrico 4,4 miliardi del budget di spesa.
“Progetti innovativi di economia circolare capaci di integrare la gestione sostenibile di acqua, rifiuti ed energia, la rivoluzione consentita dalla tecnologia digitale a servizio dei processi industriali, il recupero delle risorse e il risparmio energetico in ottica green: sono questi gli ambiti in cui nei prossimi 10 anni andremo a investire per realizzare il Green New Deal e contribuire alla crescita economica del territorio, ha affermato Alessandro Russo, presidente e amministratore delegato di Gruppo CAP. Tutto questo è parte di una visione strategica presente da anni nel nostro DNA grazie al nostro Piano di Sostenibilità, che da oggi è anche asse portante della nostra identità statutaria ed è la premessa per continuare a generare valore condiviso per stakeholder e cittadini”.
I criteri ESG (Envinronment, Social, Governance), gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile indicati dall’ONU, la transizione ed efficienza energetica, nonché il Bilancio di Sostenibilità, diventano parte integrante dell’identità di Gruppo CAP: insieme alla variazione della sede legale della water utility, che sorgerà nel nuovo headquarters di via Rimini, attualmente in costruzione, gli azionisti di CAP hanno approvato, infatti, l’inserimento delle linee strategiche di sostenibilità nello Statuto, con l’obiettivo di confermare l’impegno assunto dall’azienda nel perseguire un modello industriale in ottica di economia green e circolare.
Ed è proprio il primo articolo dello Statuto, dedicato al profilo dell’azienda, a enunciarlo: “la Società si ispira ai criteri ESG e agli obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile nel favorire lo sviluppo dell’economia circolare, le iniziative per la sostenibilità ambientale e la transizione ed efficienza energetica, nonché l’innovazione e la ricerca al fine del loro raggiungimento”.
L’assemblea dei Soci ha inoltre autorizzato la partecipazione di CAP Holding SpA in una NewCo insieme a AGESP SpA e AMGA SpA.
L’Assemblea dei Soci ha approvato all’unanimità il bilancio consolidato, il bilancio della capogruppo e il piano di investimenti al 2025, precedentemente approvati dal Consiglio di amministrazione di CAP Holding il 22 aprile scorso. In dettaglio, il totale dei ricavi si attesta nel 2020 a 344.735.249 di euro, per la quasi totalità frutto del servizio idrico, mentre il saldo di gestione è pari a 18.568.952 di euro. La differenza tra valore e costi della produzione nel 2020 è stata pari a 30.503.221 euro.
L’EBITDA è pari a 86.140.537 euro. Gli investimenti in immobilizzazioni tecniche, materiali e immateriali si attestano a 105.331.819 euro.
Parallelamente all’efficientamento dei costi di gestione e agli interventi di ammodernamento e potenziamento nelle reti e negli impianti acquedottistici, il boost di risorse pianificate per i prossimi 10 anni servirà a potenziare il ruolo dei 40 depuratori-bioraffinerie distribuiti sul territorio, per i quali è previsto un programma di produzione a regime di biogas e biometano generati da rifiuti organici, provenienti dall’industria agro-alimentare dell’hinterland milanese. Sono nate in quest’ottica le sinergie industriali con Danone e con ThinkAbout, piattaforma che opera con l’intento di ridurre gli sprechi alimentari.
La partnership con Novamont è invece finalizzata al riutilizzo della cellulosa estratta dal processo di depurazione per produrre il Butandiolo, elemento alla base della produzione di bioplastiche. Lo scambio di competenze e tecnologie è un tema sempre più strategico fondamentale per Gruppo CAP che ha appena stretto un accordo triennale con RSE (Ricerca sul Sistema Elettrico), società pubblica controllata dal GSE per la produzione di idrogeno verde