“Il sistema socio economico della Basilicata, del territorio Materano e dell’area murgiana, naturale cerniera tra le due ZES (Adriatica e Jonica), si è incancrenito in una fase molto difficile in conseguenza sia della crisi economica e sociale, sia per effetto Covid-19”.
E’ quanto sostenuto dal Segretario Provinciale Ugl Matera, Pino Giordano nell’incontro avuto con l’avv. Pierluigi Diso, coordinatore dell’Associazione Zes Lucana.
“Da ormai troppo tempo – prosegue Giordano – si assiste agli effetti di un preoccupante processo di delocalizzazione sia della produzione made in Italy che dei siti produttivi. Tali fenomeni hanno messo a dura prova, in questi anni, ampi settori del tessuto imprenditoriale lucano. E’ di interesse strategico non solo statale ma anche comunitario tutelare questa area del Paese, attraverso l’istituzione di zone dotate di straordinarie agevolazioni fiscali e burocratico-amministrative che attraggano nuovi investitori esterni che siano comunque funzionali, al mantenimento ed al rafforzamento del tessuto produttivo e commerciale del territorio. Basti pensare a quante cattedrali nel deserto ci sono nella Val Basento, nel metapontino, a Policoro, Scanzano, Nova Siri, insieme allo spopolamento delle aree interne materane. Allora – aggiunge Giordano – per l’Ugl necessita fare sistema per la Zes Jonica e lo sviluppo lucano. Un incontro operativo con Diso per condividere sulle cose da fare e con invito preciso a non perdere tempo su temi come incentivi, promozione di impresa per rendere appetibili i territori. Il tutto e subito per buttare dentro alla Zes Jonica, legata al Porto di Taranto, tutte le aree comprensoriali e produttive della Basilicata. Tante le priorità per far decollare la Zes in Basilicata sono state suggerite dall’UGL, tra cui la riduzione della tassazione sul costo del lavoro e sugli utili di impresa, la riduzione dell’onere di trasporto, insieme all’incremento della produttività delle infrastrutture dedicate alle operazioni di handling, derivante dalla riduzione dei tempi operativi e delle procedure doganali. Inoltre, sviluppare un’analisi di impatto della regolamentazione ad ampio spettro. E allora – prosegue il sindacalista – per l’Ugl occorre puntare sulle priorità cominciando dalle infrastrutture e dalla logistica, come già segnalato da Diso. Se Zes è tutto, non possiamo tener fuori il turismo che è il traino della provincia materana, la quale attira oggi una domanda turistica suddivisibile in due macro-aree: Turismi dei grandi numeri, composto dalle tipologie di turismo di carattere tradizionale che si rifanno ad alcuni tematismi di base; turismo culturale, turismo religioso, turismo nel verde, turismo lacuale, turismo scolastico. Turismi di nicchia: galassia di linee di offerta in dinamica evoluzione che spaziano dai turismi del benessere al turismo enogastronomico, dai turismi del camminare ai turismi della natura, dallo slow tourism al diversificato mondo dei turismi attivi. Un universo vasto, con proposte basate sulla contaminazione intersettoriale, su forme di ‘edutainment’ o di avventura a contattato con la natura, sulla scoperta dei tratti originali e tipici del territorio e della comunità ospitante, sul coinvolgimento e la ricerca di relazioni autentiche. Una delle tendenze che deve essere intercettata dalla Basilicata e dalle sue imprese è, dunque, quella dei turismi esperienziali, dove ‘vivere, essere e fare’ predominano rispetto al ‘visitare’. Le azioni Ugl sono finalizzate a massimizzare il risultato economico di imprese, professioni, tour e bus operator, addetti del settore culturale e turistico ed a identificare proprio con riferimento al turismo e alla sua specificità, due obiettivi centrali, fortemente intrecciati tra loro. Occorre ripensare il rapporto tra un territorio, la sua economia, le infrastrutture e il sistema della mobilità, per nuovi interventi a sostegno dell’economia e la Zes tra il porto di Taranto e il retroporto materano, con l’area industriale di Iesce e La Martella, rappresenta un momento fondamentale per lo sviluppo, una strada per ricostruire il futuro economico e industriale, oltre che turistico e culturale lucano, affacciandosi oltre confini. Le Amministrazioni comunali coinvolte devono fare la loro parte per superare il gap infrastrutturale e rendere attrattivo per le aziende insediarsi nel Mezzogiorno. Ma occorre non perdere altro tempo – ha concluso Giordano – e l’Ugl Matera è pronta a dare il suo contributo collaborativo per far partire la Zes in una regione che ha sete di vero cambiamento”.